Uno strano manoscritto
di Vanni Alfani (U.S.F.I. - A.I.P.E.F.)
Lettera da Firenze, 2 gennaio 1861, per Colle di Val
d’Elsa. Al recto sono presenti due bolli, entrambi in rosso, apposti in
partenza a Firenze ed un’indicazione manoscritta “Poggibonsi” in
calligrafia diversa da quella dell’indirizzo, fatto dal mittente, e della nota
del ricevente.
A questo punto la domanda è:
possibile che in transito dall’ufficio della Strada Ferrata Centrale Toscana di Poggibonsi al posto del timbro sia stata messa l’indicazione manoscritta, prima ipotesi, oppure l’indicazione suddetta venne apposta ad Empoli allo scambio per indicare la stazione di arrivo?
La discussione è aperta e spero di avere delle risposte dagli studiosi del settore.
la
lettera sopra descritta
l’indicazione
del destinatario all’interno
(agg. n. 70 del 25/01/2004)
Il “ Poggibonsi” manoscritto
di
Alessandro Papanti
Rispondo al quesito posto da Vanni Alfani, nella consapevolezza che questa avrà valore non assoluto, anche se fortemente indiziario.
L’amico Vanni si domanda se il “Poggibonsi”
manoscritto sulla lettera spedita da Firenze il 2 gennaio 1861, ed indirizzata a
Colle di Val d’Elsa sia stato apposto ad Empoli – stazione di cambio fra la
S.F. Leopolda e la S.F. Centrale Toscana – oppure sia stato scritto in
transito a Poggibonsi – stazione d’arrivo
– da dove la missiva doveva poi essere inoltrata a Colle.
La prima ipotesi è la più probabile per i seguenti motivi.
Anzitutto una indicazione attestante il cambiamento di linea fra due società ferroviarie diverse era necessario o quantomeno opportuno, ed è logico che questa attestazione risulti nella località dove avviene il passaggio da un’amministrazione all’altra, cioè Empoli
Mostro una lettera spedita solo sedici giorni dopo, cioè il 18 gennaio 1861, da Empoli a Colle di Val d’Elsa, quindi con stessa destinazione e stesso percorso, almeno da Empoli in poi, e – caso vuole - avente lo stesso destinatario, certo Stefano Masson o Masso. Sulla medesima non compare nessun bollo o manoscritto “Poggibonsi”, indice del fatto che anche in questa stazione, come quasi tutte le altre delle Strade Ferrate Toscane, non si apponeva segno di transito o di arrivo.
La lettera presenta una particolarità: fu consegnata alla stazione di Empoli per l’inoltro mediante il servizio postale che ancora le ferrovie toscane eseguivano. Vi compare il doppio cerchio di Empoli delle S.F. Livornesi con il bollo in cartella “S.F.L. Franca”; sovrapposto al primo si trova il doppio ovale della Strada Ferrata Centrale Toscana della stessa stazione. Gli addetti al servizio ritennero dunque in un primo momento che la lettera dovesse essere inoltrata sulla linea ferroviaria in direzione di Livorno; successivamente - accortisi dell’errore – la indirizzarono lungo la linea di Siena.
18 GENNAIO
1861. Lettera affidata al
servizio postale svolto dalle Strade Ferrate Toscane alla stazione di Empoli,
dove venne erroneamente apposto il doppio cerchio delle delle S. F. Livornesi ed
il relativo S.F.L. FRANCA in cartella, che comportava l’inoltro lungo la linea
Firenze-Livorno. Accortosi dell’errore, l’addetto sovrappose il doppio ovale
della S. F. Centrale Toscana, per il corretto invio sulla linea di Siena.
L’equivoco è da imputarsi, con ogni probabilità, a più circostanze: A) erronea individuazione della destinazione in Valdera anziché Valdelsa, in quanto questa parola era stata scritta in modo ambiguo e tale da poter generare confusione; B). la destinazione non coincideva con una stazione della linea ferroviaria e quindi poteva sorgere il dubbio - in chi ha scarsa conoscenza della dislocazione delle località - se Colle fosse più agevolmente raggiungibile inoltrando la lettera a Pontedera o a Poggibonsi, cioè lungo la linea Firenze-Livorno delle S.F. Livornesi nel primo caso, lungo la S.F. Centrale Toscana nel secondo.
Nel servizio postale svolto dalle compagnie ferroviarie, per le quali il trasporto della corrispondenza - nel complesso dell’attività svolta - rivestiva un’importanza marginale, si riscontrano abbastanza frequentemente sviste o imprecisioni.
A parte le peculiarità ora dette, questa lettera presenta molte analogie con quella esaminata da Alfani: stesso periodo, stessa destinazione, stessa stazione d’arrivo lungo la ferrovia e provenienza dalla stessa direzione. L’una può quindi essere interpretata tramite l’altra. Se dunque all’epoca gli addetti della stazione di Empoli erano incerti nell’indirizzare una lettera a Colle, può dedursi che a maggior ragione quel “Poggibonsi” manoscritto fu apposto ad Empoli, stazione di cambio, al fine di far trasportare la missiva sul treno che percorreva la S.F. Centrale Toscana fino a Poggibonsi. Il funzionario avrebbe potuto apporre il doppio ovale di Empoli della S.F.C.T., come nel caso della lettera spedita da questa località e qui presentata, ma ciò probabilmente non ha fatto perché la lettera proveniva da Firenze, ed una indicazione manoscritta poteva ben rendere superfluo l’uso del bollo, che – come anzidetto -si era soliti mettere solo in partenza
L’indicazione che ha dato origine alla discussione ha quindi funzione postale di “instradamento”.
(agg. 71 - 1/2/2004)