pagina iniziale

le rubriche

storia postale

filatelia

siti filatelici indice per autori

 

          

 

 

Il postalista

 

 

 

informo che il prossimo 1 aprile a Palermo verrà inaugurata una mostra per il centenario della nascita del pittore Carmelo Fertitta, pittore per passione e Direttore Provinciale delle Poste per professione, a Macerata ed Ancona negli anni Cinquanta e a Palermo negli anni Sessanta.
Notizie più dettagliate sulla sua pittura si trovano nel sito www.carmelofertitta.it.
Allego alla presente l’invito e la locandina della mostra, un estratto dalla sua biografia, da cui è possibile ricavare notizie sulla sua vita e sul percorso artistico, che riporta in calce la passione per la filatelia da cui nascono gli otto bozzetti del 1962, quando, in occasione del primo centenario delle Poste Italiane, una diligenza partì da Palermo per attraversare l’Italia.
In occasione dell’inaugurazione alla mostra sarà presente uno Stand di Poste Italiane che distribuirà la cartolina con annullo speciale dedicato al centenario e sarà presentato il libro di Paola Fertitta Colloquio col padre, disponibile gratuitamente in galleria.

Un cordiale saluto
Paola Fertitta
 


 

La biografia:


una storia nella Storia del Novecento



Carmelo Fertitta nasce il 16 novembre del 1911 a Gioiosa Marea, in provincia di Messina.
I genitori erano entrambi originari di Castelbuono, sulle Madonie, ma il padre, che lavorava nelle Ferrovie e curava la costruzione delle linee ferrate, cambiava spesso residenza, senza però assolutamente soffrire per i continui spostamenti cui costringeva la famiglia, anzi cambiare città e ambienti costituiva per lui sempre motivo di stimoli positivi. Questo spirito irrequieto, questo amore per i viaggi, questo non metter limiti alla propria avventura di vita, questa volontà di percepire il senso delle radici attraverso la distanza oggettiva, quasi trasmessi geneticamente, caratterizzeranno le scelte di vita anche del figlio. Nel giorno della sua nascita, il padre era già lontano, in suolo libico. Tornerà sei mesi più tardi a prendere la moglie e i figli e portarli con sé, prima famiglia italiana in terra tripolitana, da dove rientrerà soltanto nel 1922.
Carmelo Fertitta trascorre quindi tutta la sua infanzia a Tripoli, dove frequenta l’unica scuola italiana. I muri bianchi della casa dell’infanzia, la luce che piove dall’alto illuminando l’ampio cortile arabo, il contrasto tra i colori accesi del mare e del verde e i toni caldi e sfumati del deserto faranno parte dell’ampio bagaglio di immagini della sua memoria e influenzeranno in futuro le sue scelte pittoriche.
La passione per la pittura nasce e si sviluppa quando era ancora un ragazzo. Adolescente, segue il padre che cura, dopo il ritorno dalla Libia, i lavori ferroviari alla Stazione di Taormina-Giardini, e assiste alla realizzazione di quello che sarà uno dei capolavori di Salvatore Gregorietti, la decorazione della sala d’ingresso della stazione, ove i motivi dell’art nouveau si fondono con antiche geometrie arabe. L’estro di Gregorietti lo affascina, lo incuriosisce e lo incammina in quello che sarà il suo percorso d’arte, in cui la realtà esterna perde la sua oggettività e si trasforma in forme e colori che nascono dall’interiorità dell’anima.
Laureatosi all’Università di Napoli, nel ’39 consegue l’abilitazione di Stato all’insegnamento di Disegno e materie scientifiche; vincitore di un concorso alla Pubblica Istruzione, diviene preside in una scuola di Merano.
La chiamata alle armi, allo scoppio della guerra, spezza la carriera scolastica. Destinazione Russia o destinazione Sardegna era l’alternativa per un gruppo di ufficiali convocati dal Comando dell’Esercito Italiano. La prima soluzione o la seconda erano affidate esclusivamente al caso o alla fortuna. Da una parte la morte, dall’altra la vita. E la Sardegna fu per lui veramente la vita.
Vi conobbe sì gli orrori, i disagi e le sofferenze della guerra, ma vi conobbe anche la donna che gli resterà accanto per più di trent’anni e sarà la madre delle sue due figlie, Isabella e Paola.
Il matrimonio con Maria Zeli Corona avviene nel gennaio del’43, in piena guerra: d’altra parte la precarietà del momento non permette attese e rimandi ed inoltre lui è l’uomo dalle decisioni rapide e dai forti e solidi sentimenti. Dipinge anche in quegli anni tormentati e difficili che precedono la conclusione del conflitto.
Gli anni del dopoguerra saranno anni fondamentali per le sue scelte di vita. Fra le varie possibilità che gli si offrono, sceglie l’Amministrazione delle Poste Italiane, fiero e orgoglioso di essere un funzionario dello Stato. Sarà Direttore Provinciale a Macerata, Ancona e infine, dal 1962, a Palermo. Il ritorno in Sicilia dopo più di venti anni avrà decisa influenza nella sua produzione artistica. Egli ritrova all’esterno i colori e le immagini che facevano parte del proprio mondo interiore e che costituivano il tessuto della memoria, e li riproduce nelle tele, elaborando una tavolozza coloristica originale.
Come Direttore Provinciale delle Poste, abita con la famiglia nel Palazzo delle Poste di Palermo, sulla Via Roma, a pochi passi dalla “Vucciria”, il mercato popolare più amato e rappresentato, in un quartiere dai tanti vicoli con i panni colorati stesi tra i balconi, quasi festoni per quella “festa” quotidiana che è la vita degli umili tra gioie e miserie.
La prima mostra personale a Palermo viene inaugurata il 30 marzo del 1963, nei locali del Circolo della Stampa, da Bernardo Mattarella, allora Ministro dei Trasporti. Suscita l’interesse del pubblico e della critica. Numerosi sono gli articoli sui quotidiani dell’isola che insistono tutti sulla sicilianità dei temi, insieme realistici e lirici, e sulla tecnica della spatola, divenuta il mezzo più idoneo di espressione per una pittura materica e corposa, fatta di toni accesi ma non violenti.
Da quel momento le mostre si susseguiranno numerose, personali e collettive d’importanza nazionale. Negli anni Sessanta la sua produzione è ricca e l’attività artistica intensa.
Oltre che nella città in cui vive e in altre città dell’isola tiene personali a Roma, Milano, Torino, Bari, Taranto, Lecce; partecipa a collettive nazionali e a rassegne importanti all’estero, Parigi, New York, Toronto; vince premi significativi come la medaglia d’oro alla prima Rassegna nazionale di pittori contemporanei a Roma nel 1966.
A Palermo ama esporre nella galleria del Circolo della Stampa, splendido luogo d’incontro per i palermitani di allora, posta all’interno del Teatro Massimo, e più tardi presso la galleria del Banco di Sicilia.
Dipinge spesso la notte, perché il giorno è dedicato agli impegni della sua professione.
Consegue premi prestigiosi, come nel 1972 il primo premio per le Arti Figurative alla III Rassegna Nazionale d’Arte Contemporanea a Roma. Nel ’74 ancora un primo premio alla V Rassegna Nazionale d’Arte Contemporanea a Roma. Nel 1985 il premio Oscar Accademia Italia e nel 1991 il 1° premio “Artisti per la pace” alla Biennale d’arte della Spezia.
La morte, sopraggiunta il 16 maggio 1995, spezza un’attività artistica ancora creativa.
Sue opere si trovano presso l’Istituto per la diffusione delle Arti Figurative di Milano, al Centro di Cultura della Saint John’s University di New York, nella collezione per le firme celebri del Muretto di Alassio, presso Enti pubblici, Pinacoteche, Consolati, Gallerie d’Arte, ed in prestigiose collezioni private e pubbliche in Italia, Francia, Germania, Stati Uniti d’America.
Le opere grafiche si trovano presso la Galleria d’Arte Max Bollag Modern di Zurigo, la Biblioteca Nazionale di Parigi, la Fondazione Europa di Milano e l’Accademia di Torino.

La passione filatelica
La passione per l’arte dà estro alla sua passione per la filatelia. Nel novembre del 1962, al primo Centenario delle Poste Italiane, una ottocentesca diligenza parte da Palermo per attraversare la penisola e celebrare la memoria di un’Italia finalmente unita, da Nord a Sud, e dell’avvio di una nuova fase di legami e scambi affettivi, economici e culturali.
In quell’occasione Fertitta riesce a legare le sue due grandi passioni, la pittura e la filatelia, e compone otto bozzetti su cartoncino nero, ognuno allegato alla cartolina del Centenario con bollo e annullo postale, riproducenti le tappe del percorso della diligenza, dalle Alpi ai nuraghi.

21.11.1962 Palermo – Roma
23.11.1962 Brennero – Milano
26.11.1962 Claviere – Milano
26.11.1962 Brindisi – Roma
28.11.1962 Muggia – Roma
28.11.1962 Ponte S. Luigi – Roma
28.11.1962 Iselle – Roma
2.12.1962 Cagliari – Roma
 

i bozzetti

la locandina

 

 

 


 

 


 

 


 

Il postalista