La Resistenza quando essa termina!
Il Vaticano dice che, a volte, nel processo di beatificazione, “non viene
fatta nessuna valutazione storica, solo una valutazione di fede”. Non
comprendiamo come sia possibile scindere un atto di fede dalla storia.
Si dimentica, forse, che la storia del Cristianesimo è la nostra storia?
Storia fatta, soprattutto, di atti di fede.
Salvo D’Acquisto, il 23 settembre del 1943 consegnò la sua vita agli atei
nazisti in nome della sua fede. Egli faceva parte dei Carabinieri, gran
parte dei quali furono arrestati in massa, prima della ritirata delle
barbare bande del “führer” dalla capitale. In quel giorno papa Pacelli
pregava e agiva con discrezione. Non sappiamo quali furono i risultati,
mediati o immediati, delle sue azioni, quando il 18 ottobre, circa un
mese dopo, 1015 persone innocenti, bambini compresi, venivano caricati sul
maledetto treno alla stazione Tiburtina.
Pio XII è venerabile!
Giustamente indiscutibile!
D’Acquisto, che a 22 anni fu martirizzato a Palidoro per essersi
autoaccusato di un attentato che non aveva commesso, raccoglie l’onore e
l’ammirazione della “gente” perché ha compiuto un atto di fede in Dio e
contemporaneamente un atto storico per l’umanità. Il 4 novembre 1983 fu
aperta presso l’Ordinariato Militare una causa di canonizzazione del Vice
brigadiere dei Carabinieri Salvo D’Acquisto. Non ne sappiamo molto di più;
ma non è neppure un beato, per la Chiesa.
Per noi sì. Vox populi vox dei!
Le Spoglie di Salvo D’Acquisto si trovano nella Chiesa di Santa Chiara a
Napoli.
Il 25 aprile è nostro dovere ricordarlo.
Gianni V.
Settimo |