falsi in filatelia |
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Il 75 cent falso raddoppia (da Il Francobollo Incatenato n. 236 - CIFO) di Luciano Nicola CIPRIANI |
Tutti ricorderanno che poco più di un anno fa la polizia
ha sequestrato a Napoli circa 10.000 francobolli falsi ed in bella mostra,
nelle riprese televisive, comparivano diversi fogli del 75 cent. A me non
era sfuggito il fatto che quei francobolli falsi erano del tipo con
fustellatura ad ondine larghe. Dopo il servizio televisivo, questo falso
lo abbiamo cercato per lungo tempo, sembrava introvabile; alla fine, i
nostri sforzi sono stati coronati da successo e ne siamo entrati in
possesso di pochi pezzi (figura 1). In effetti, l’osservazione attraverso
lo schermo televisivo non mi aveva ingannato, si trattava proprio di
questo francobollo di cui avevo fatto una news lo scorso anno.
Recentemente sono riuscito a trovarne altri (figura 2), ma ironia del
destino, questi sono differenti, precisamente del tipo a fustellatura
simile agli originali. Avete capito bene, quest’ultimo ritrovamento è
parente stretto dei falsi di Posta Italiana che ho trattato nel mio
articolo “Posta Italiana: facili da falsificare” pubblicato nel numero 215
del febbraio 2012 di questo notiziario. Nella figura 3 è invece riportato
l’originale. Quali sono le caratteristiche dei due falsi e le loro
differenze con l’originale?
Quasi tutti i francobolli ne sono affetti, spesso con più difetti coesistenti nello stesso francobollo. Si tratta di una stampa molto poco curata. Questo falso presenta anche un particolare evolutivo rispetto ai fratelli del 2011. Ricorderete infatti che per conferire l’effetto rilievo alla serie precedente, i falsari usarono una vernice plastificata a grumi, a dire il vero un po’ troppo grandi ed era palese sotto i polpastrelli l’eccesso di rugosità. Con questo nuovo falso è stata usata ancora questa vernice trasparente, ma per stampare tutti gli elementi del disegno e con grumi molto più piccoli dei precedenti. Al di sopra di questa vernice trasparente sono stati stampati i colori. Questo accorgimento simula molto meglio l’effetto della calcografia rispetto alle imitazioni del 2011.
Ma vediamo un po’ le differenze tra i due falsi e l’originale. Per il
confronto riporto solo tre particolari che ritengo più che sufficienti per
realizzare le differenze, in ciascuna figura in alto c’è sempre
l’originale. Nella figura 6 sono riportate le tre cartelle grandi e si
vede molto bene la puntinatura del primo tipo che sostituisce la
microscrittura; il secondo tipo, invece, per quanto molto simile
all’originale (ci sono anche le iniziali del Poligrafico) pur tuttavia le
lettere sono meno nitide e la microscrittura è meno regolare.
Nella figura si vede traslata verso sinistra ed in basso l’immagine
trasparente della scritta € 0,75 formata da una serie di puntini
incolonnati a simulare un rigato verticale. Questa vernice trasparente
conferisce al disegno l’effetto rilievo della stampa calcografica. Tutte
le parti in colore della stampa di questo secondo tipo hanno al di sotto
la vernice trasparente a piccoli puntini. Bisogna riconoscere che questi
falsari ce l’hanno messa tutta la loro inventiva per realizzare una
simulazione che potesse essere facilmente confusa con l’originale, ma
questa di conferire l’effetto rilievo alla stampa penso che possa essere
considerato un “eccesso di zelo” perché, per dirla in modo molto pratico,
ritengo che nessun dipendente postale, tra quelli addetti alla lavorazione
della corrispondenza, possa avere il tempo di verificare l’autenticità di
tutti i francobolli delle missive lavorate all’interno di un CMP. Ultima
nota è il differente carattere del “5” nel primo tipo.
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