La collezione di carnets di etichette di posta aerea degli USA, non è paragonabile a nessun altra. Nei paesi europei abbiamo solo due carnets di etichette, e ben delimitati: i carnets “ufficiali” fatti dalle amministrazioni postali , ed i carnets che possono essere considerati come “quasi ufficiali” delle compagnie aeree nazionali.
In Francia c’è l’Air France o la CIDNA, che hanno confezionato dei libretti non postali, ma diffusi negli uffici delle poste. Le amministrazioni postali europee avevano compreso che solo le compagnie aeree erano state capaci di produrre senza troppi errori, dei carnets di etichette con informazioni come la frequenza dei voli e le nuove destinazioni servite dai loro aerei. Il numero dei carnets delle vignettes è dunque limitato.

Negli USA come in Europa, tutto cominciò sotto l’ausilio delle amministrazioni postali nazionali . Dopo qualche volo sperimentale del 1911, è stata presa l’iniziativa dei primi voli postali regolari del 1918 a Washington e New York, il primo collegamento transcontinentale regolare tra New York e San Francisco. Questa linea funzionò a partire dall’ 8 settembre 1920, nel 1924 permetterà di arrivare in un giorno dall’Atlantico al Pacifico. Sovente sui carnets americani si trova la scritta “CAM” (Contract Air Mail) seguita da un numero che rappresenta il volo : es. “CAM 6” vuol dire la linea Detroit-Cleveland, “CAM 7” la linea Detroit-Chicago.

Il catalogo specializzato “Mair” non classifica queste etichette come carnets, ma come etichette singole. Nel 1990 la posta aerea continua ad avere una tariffa specifica per l’estero. Di questo fatto l’amministrazione postale americana continua a mettere a disposizione degli utenti delle etichette per uso particolare, che consistono in un libretto di una quarantina di etichette blu e rosse su fondo giallo con la scritta “Worldpost” che stabilisce che la posta è concepita per l’estero.

I carnets venduti del settore privato

Sembra strano, però è normale negli USA, dove tutti i servizi sono in vendita, e buona parte delle etichette di posta aerea sono vendute nelle cartolerie e nei supermercati. Numerose sono le presentazioni offerte dalla celebre cartiera Dennison, che esiste tutt’oggi con il nome di Avery di etichette di posta aerea: sia in carnets sia in scatole di fiammiferi.
Di regola i centimetri di spessore devono essere uguali e ogni scatola deve contenere 45 etichette che rappresentano un aereo (Fig. 1) che fa penare all’aeroplano di “Tintin” in America. Un po’ più tardi, quaranta etichette furono vendute per 16 cents in una scatola spessa 1,5 cm. (Fig. 2)

Fig. 1	Fig. 2	Fig. 3

Dennison, mise anche in vendita un classico carnets (Fig. 3) di belle etichette,formato 4 x 6 cm, destinato ai collezionisti di posta aerea e un carnets (Fig. 4) per la consegne speciali. Dennison fu senza dubbio il più importante creatore di etichette, ma non dobbiamo dimenticare, tra molti altri, il carnets di etichette “Eureka” (Fig. 5) vendute dopo la 2°guerra mondiale; e il carnets di Maco stampatore di NEW York (Fig. 6). E facile datare i carnets integri impossibile datare le etichette singole.

Fig. 4	Fig. 5	Fig. 6

Non dimentichiamo i carnets di propaganda pubblicitaria, donati gratuitamente dalle società ai loro clienti.

Marketing in condizioni speciali

La collezione dei carnets di etichette americane per la posta aerea non si limita alla condizione “classica” o a all’estensione in stile “scatola di fiammiferi”, ma queste etichette sono visibilmente destinate a essere messe sulle scatole spedite per posta nel 1940 (tariffa 5 centesimi per posta aerea), il motivo è quello, senza alcun dubbio, di produrre marketing all’amministrazione postale; le etichette sono decorate da una bella ala dorata impressa in rilievo per l’imballaggio.

Non bisogna confondere il carnets di etichette per la posta aerea destinati ad un uso postale con i carnets di etichette di propaganda per il trasporto aereo di merci, queste etichette sono incollate sui colli in spedizione, come le etichette antitubercolosi della Soc. Aerea FAIRCHILD .

Seguiranno , sul prossimo numero, le labels del Brasile.