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In viaggio con idrovolante BOAC |
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Giuseppe Rossi | ||||||||||||||
Biglietto postale con intestazione della Compagnia aerea inglese BOAC spedito per il Regno Unito da Augusta (SR) il 27/10/49 con affrancatura di 15 e 50 lire della serie‘democratica’ per il porto di 65 lire (40 lire lettera + 25 lire di soprattassa aerea). Qualche nota dallo scritto del mittente a bordo del volo BOAC (Flying-Boat “City of Edinburgh”) in partenza dalla località inglese di Southampton: "Abbiamo lasciato Southampton con forte pioggia….adesso sono le 4:45 e siamo sopra la Sardegna….ci hanno servito un buon pranzo e offerto dell’ottimo sherry sudafricano...abbiamo avuto un viaggio tranquillo a circa 7000 piedi* di quota…..domani partiremo da Augusta alle 6:30....ho avuto qualche noia con il visto per l’Egitto…."
B.O.A.C. (British Overseas Airways Corporation) Compagnia di bandiera inglese fondata a Londra nel 1939 dalla fusione della “Imperial Airways” e della “British Airways Ltd.”. Assume il nome BOAC nel 1940 iniziando i voli ad aprile. Il 12 maggio del ‘46 partendo dal porto di Poole, nel Dorset inglese, con ausilio di idrovolanti (“Flying-Boat”) della serie ’Hythe’, inaugura la tratta verso est seguendo via Marsiglia-Augusta-Cairo-Basra-Bahrein-Karachi-Calcutta-Rangoon-Bangkok-Singapore, e da qui in collaborazione con la Compagnia australiana QANTAS per il prosieguo dei voli verso il continente australe. A partire dal mese di maggio del 1948 la BOAC continua le rotte con l’Africa e verso est non più partendo da Poole, bensì dalla baia di Southampton (Hampshire), sempre nel sud dell’Inghilterra. Nel dopoguerra la conversione per uso civile di questi idrovolanti, già in forza presso la Royal Airforce inglese (R.A.F.), ebbe diverse ristrutturazioni, ospitando l’equipaggio più posti a sedere da 16 a 24 passeggeri e con possibilità di 15-16 posti-letto. Nella flotta aerea di questi aerei anfibi della BOAC citiamo i principali tipi: “G” Class Speedbird, Hythe Speedbird (Short Sunderland de-militarizzato), Plymouth Speedbird, Short Solent.
Giuseppe Rosssi FONTI
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