Posta Aerea

 

 



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la cartolina racconta
i protagonisti: Eduard Spelterini (1852 - 1931)

di Nanni DAVO' (A.I.D.A. flash n. 139)

Venne definito “L’ aerostiere fotografo” perché è stato un pioniere dei voli in pallone e della fotografia aerea. Era originario di Bazenheid, uno sperduto villaggio contadino del cantone di San Gallo. Suo padre gestiva una trattoria con annessa birreria, ma forse per ragioni commerciali la famiglia si trasferì nella provincia di Como.
Un giorno per puro caso, Spelterini poté effettuare un volo in mongolfiera. Ne fu talmente affascinato da interrompere lo studio di cantante lirico al conservatorio di Milano, per dedicare il resto della sua vita alle ascensioni in pallone.
Come pioniere dei voli ne effettuò 510, trasportando complessivamente 1.273 passeggeri tra i quali alcuni personaggi famosi come il Conte Zeppelin. Durante le sue ascensioni furono eseguiti esperimenti sulla pressione sanguigna alle grandi altezze e misurazioni fisiche (elettricità).
Fu istruttore militare del volo in mongolfiera e raggiunse l’eccellenza nella fotografia aerea. In un’epoca in cui soltanto i benestanti avevano la possibilità di salire su un aerostato e guardare il mondo dall’alto, le diapositive di Spelterini erano una finestra su un universo nuovo ed avventuroso alla quale potevano affacciarsi anche le persone comuni. Per la gente le sue fotografie erano messaggi provenienti da un mondo sconosciuto, un mondo che contrastava fortemente con il quotidiano della società industriale.
Nel 1887 è a Parigi dove acquista il suo primo pallone “URANIA” e con questo vola nei cieli di Vienna e Leicester (GB). L’anno seguente vola su Londra e nel 1889 arriva in Russia, dopo aver volato su Bucarest. Nel 1890 lo troviamo in Egitto per prendere conoscenza della situazione africana e progettare voli futuri.
Nel ritorno dal Cairo si ferma a Napoli ed il 28 settembre dello stesso anno sorvola, primo al mondo, il Vesuvio.
Il 3 ottobre 1898, con il pallone “WEGA” riuscì a superare per primo la catena alpina volando da Sion a Besançon salendo a più riprese sopra i seimila metri, scrivendo così una pagina importante nella storia dell’aviazione svizzera. A questa grande impresa, seguirono altri voli transalpini durante i quali scattò quelle visioni di una bellezza mozzafiato che si possono ammirare nel suo volume: “Ueber den Wolken” (“Sopra le nuvole”).

Nel luglio del 1904 ritorna al Cairo e dalle sue riprese vediamo le Piramidi mai viste prima così. Ormai il nostro è una grande celebrità, lo scienziato, l’ufficiale, l’uomo di mondo signore dell’aria. Alle sue ascensioni seguono spettacoli/conferenze, perché era un’oratore molto dotato che parlava correttamente tedesco, francese, inglese ed italiano.
Nel 1911 torna in Africa e nel Transvaal realizza le prime foto aeree delle miniere sud-africane.
Murren metri 1.650 (funicolare per Allmendhubel con vista sulla Jungfrau).
Rigi-Kulm metri 1750 (nel Cantone di Lucerna, si arriva con la cremagliera).
Kandersteg metri 1177 (seggiovia per il lago di Oeschinen, il più bello dei lago alpini svizzeri).

Le tre località sopra-elencate sono le basi di partenza per i voli di Spelterini.
Da quest’ultima il 3 agosto 1913 con il “SIRIUS” e tre passeggeri a bordo dopo aver sorvolato le Alpi, causa perturbazioni atmosferiche, atterrò in condizioni precarie ad Alagna Valsesia sulle pendici del Monte Rosa. A differenza di Napoli – dove purtroppo non esiste alcun documento postale – il secondo volo di Spelterini sul territorio italiano è documentato dalle cartoline che il pilota lanciava dal pallone. Le recuperate non furono molte ed è per questo che oggi sono considerate piuttosto rare. Portano i timbri di Alagna Valsesia – Domodossola – La Trinìtà e Varallo.

Con la Prima Guerra Mondiale la stella di Spelterini comincia a declinare. Lo ritroviamo nel 1922 al parco di divertimenti di Copenaghen, il famoso Tivoli, dove si esibisce per alcune settimane, facendosi anche fotografare davanti al suo pallone, attorniato da curiosi e suscitando un’impressione desolante.
Quattro anni dopo, nel 1926 l’ultimo volo a 74 anni. Parte da Zurigo il 4 giugno con alcuni passeggeri a bordo, ma durante il volo sviene e i suoi compagni di viaggio riescono per miracolo a fare atterrare l’aerostato.
Nel 1928 da alle stampe il libro “Ueber den Wolken” che contiene una selezione delle sue splendide foto... ma i voli in pallone non sono più l’ultima frontiera, accanto a dirigibili ed aerei a motore sembrano ormai anacronistici.
Povero e senza prospettive si ritira con la moglie Emma – sposata a 61 anni quando lei ne aveva 26 – nel villaggio austriaco di Zipf a 45 Km. da Salisburgo, dove alleva galline e vive con il ricavato della vendita della uova.
Muore nel 1931 a 79 anni nella miseria più nera. È sepolto nel cimitero evangelico di Voeklabruck.
Il monumento, in metallo, eretto in suo onore a Bazenheid nel 2002 – in occasione del 150° della nascita–è costituito da una spirale che rappresenta la corrente aerea che sale verso il cielo.


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