Associazione italiana collezionistidi affrancature meccanicheservizio stampa e comunicazione: Fabio Bonacina, e-mail fabio.bonacina@infinito.it |
Milano
(29 settembre 2003) – Colpo di scena nella storia della meccanofilia: il primo
ideatore sarebbe italiano, il conte Detalmo Savorgnàn di Brazzà. E solo oggi,
dopo oltre un secolo da quei fatti, si scopre la verità.
“Finora-
ammette il presidente dell’Aicam, Paolo Padova- si riteneva che l'inventore
della macchina affrancatrice fosse stato un norvegese, Karl Uchermann, il quale
progettò i primi modelli, costruiti e commercializzati dalla Krag nel 1903. A
dirla tutta, c’erano tracce di un brevetto statunitense in epoca precedente e
di altre iniziative, ma non si era mai vista una impronta effettivamente usata
per posta”.
Fu
solo alla esposizione filatelica “Pacific ‘98” che venne scoperta una
raccomandata affrancata utilizzando un sistema particolare, fino a quel momento
sconosciuto.
I
documenti successivamente ritrovati (giornali dell’epoca, gli originali del
brevetto, una fotografia del costruttore accanto alla sua macchina) hanno dato
un nome ed un cognome all’inventore, che risponde appunto a quello del nobile
italiano. A firmare la ricerca è il redattore di “Aicam news”, Nino
Barberis, aiutato dal presidente del Circolo filatelico sandanielese, Gastone
Jervasutti. Insieme hanno ricostruito la storia di Detalmo Savorgnàn di Brazzà.
Vissuto
tra il suo Friuli e gli Stati Uniti, aveva un fratello ben più famoso, quel
Pietro Savorgnàn di Brazzà che, su incarico del governo francese, esplorò
prima il Gabon, poi la regione tra l’Ogooué ed il Congo, consolidando il
dominio coloniale di Parigi. Fondò Brazzaville, che prese il suo nome e fa
diretto riferimento al paesino friulano dal quale è originaria la famiglia. Per
tutto questo è rappresentato in diversi francobolli, ad esempio quelli di Gabon
degli anni Trenta.
Ma
torniamo alla meccanofilia: la vicenda è ora pubblicata sul numero unico
realizzato per “Filsanda”, la manifestazione filatelica organizzata ogni
anno a San Daniele del Friuli. Il saggio, firmato da Nino Barberis, si struttura
in dieci pagine: rievoca la vita del conte Detalmo, ma si sofferma anche sui
particolari della invenzione, illustrando la macchina originaria e descrivendone
il funzionamento.
Su
iniziativa congiunta dell’Aicam e degli organizzatori di “Filsanda” è
stata poi approntata una cartolina commemorativa, il cui bozzetto è dovuto
all’artista brasiliano di origini italiane Biagio Mazzeo, che si è ispirato
ad una delle pochissime fotografie esistenti di questo personaggio. La stessa
immagine è ripresa dall’annullo speciale impiegato contemporaneamente nella
cittadina.
Copia
dell'articolo può essere richieste alla segreteria dell’Aicam (presso Renato
Morandi, via Umberto I 106, 21040 Cislago VA), allegando 2,00 euro in
francobolli a rimborso delle spese di fotocopiatura e postali.
segreteria
Aicam presso Renato Morandi, via Umberto I 106, 21040 Cislago (Varese)
e-mail: info@aicam.org; www.aicam.org