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CATALOGO delle etichette impiegate con macchine affrancatrici in Italia Roberto Di Casola |
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presentazione di Sergio De Benedictis |
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Vi sarà sicuramente capitato di avere tra le mani un pacco o una busta che presentava una affrancatura meccanica, ma non nella solita modalità di una stampigliatura diretta sull’oggetto postale, bensì sotto forma di una etichetta sovrapposta e incollata, secondo un uso consono più ad un francobollo. Queste impronte fondamentalmente non differiscono da quelle già a noi note e che abbiamo sinora trattato, essendo prodotte da macchine sostanzialmente identiche. Impiegate principalmente per poter affrancare buste più voluminose o pacchi, sono state dal nostro Roberto Di Casola studiate e catalogate a parte, tanto da farne una piccola trattazione, qui disponibile per i nostri lettori. La catalogazione presuppone l’identificazione di particolari caratteristiche. Una prima distinzione viene fatta considerando il supporto adesivo adottato e quindi distinguiamo le etichette gommate da quelle autoadesive. Alcune case costruttrici come la HASLER, la PITNEY BOWES e la RONEO forniscono etichette personalizzate mentre le altre sono delle semplice strisce bianche anonime. Le dimensioni sono le più varie rimanendo comunque di forma rettangolare, sulla falsa riga di come molti di noi ritagliano quelle su busta. Alcune, stampate su striscia continua, presentano un taglio laterale, a volte simile ad una dentellatura, caratteristiche a volte presente su tutti e quattro i lati. Per queste una indicazione con striscia colorata di fine rotolo, per poter effettuare una opportuna sostituzione. Particolarmente interessante l’utilizzo da parte della HASLER di un fondo di sicurezza stampato in giallo, utilizzato peraltro anche dalla PITNEY BOWES che negli anni ne produsse di diverse caratteristiche. In definitiva un’altra simpatica collezione che questo catalogo ci aiuta ad iniziare e portare avanti, anche qui con l’intento di avere segnalazioni di nuovi pezzi, che sicuramente il mercato ci può offrire.
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