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VE – Banca Commerciale Italiana – Sede di Venezia

di Sergio De Benedictis

Agenzia di Città N. 1 – Piazza San Marco

Un’altra impronta non conosciuta viene alla luce. Questa volta ci spostiamo a Venezia dove, sotto i porticati di Piazza San Marco, aveva a quel tempo, ma ci risulta ancora oggi, sede l’Agenzia N. 1 della Banca Commerciale Italiana, anche se dopo l’acquisizione nel 2001 da parte del gruppo San Paolo ha preso la denominazione di IntesaBCI.

Raffaele Mattioli che per il suo impegno a favore della cultura è ricordato come il “banchiere umanista”

La Comit, acronimo con il quale è conosciuta, fu costituita nel 1894 a Milano con una partecipazione anche di capitali austriaci, svizzeri e tedeschi.

Fu tra gli Istituti con maggior presenza all’estero e dopo il secondo conflitto mondiale fonda, insieme con Banco di Roma e Credito Italiano, l’Istituto di Mediobanca.

L’iniziativa, fortemente voluta dall’allora Presidente della BCI Raffaele Mattioli, era tesa a stabilire un rapporto diretto tra il mercato del risparmio e il fabbisogno finanziario per il riassetto produttivo delle imprese, reduci dalle devastazioni del Conflitto Mondiale.

E dopo più di cent’anni dalla nascita, nel dicembre 1999, venne privatizzata e aggregata al Gruppo San Paolo.

 

 

La macchina affrancatrice è una SIMA Italia Anno XII (esiste anche un modello Anno X) messa sul mercato dal 1° gennaio del 1934, con azionamento elettrico. Consultando il relativo Bollettino di assegnazione delle Poste risulta assegnata alla sede di Venezia della Banca Commerciale Italiana.

Nell’enciclopedia di Di Casola la ritroviamo tra quelle di Venezia al numero di catalogo VE 35.10 e classificata come una SIM 2.02.

Come sappiamo alla caduta del regime fascista ci si adoprò a cancellare i simboli del fascismo dando origine alle cosiddette “scalpellate”.

In questa sotto classifica rientra il nostro ritrovamento che tra l’altro presenta, oltre alla cancellazione dei “fasci” sul punzone, anche l’eliminazione della indicazione dell’anno dell’era fascista nel datario. Infatti, come si può notare, confrontando i datari delle due immagini, il secondo presenta una data spostata verso sinistra per far posto alla E.F. (con le macchine SIMA è decisamente evidente data la presenza della stelletta che fa da riferimento).

Un particolare che ci ha colpito è la evidente “incapacità” dell’impiegato di banca addetto alla macchina nel comporre i valori nel punzone, avendo entrambe le impronte un posizionamento capovolto di alcune cifre.

In ultimo vogliamo sperare che si possa in seguito ritrovare anche l’impronta che presenta all’interno del datario la E.F., avendo appurato con il nostro ritrovamento che lo stesso è stato successivamente “eliminato”.


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