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Le Affrancature Meccaniche in periodo R.S.I.

di Sergio DE BENEDICTIS (Aicam)

Nelle pagine di questa rubrica abbiamo spesso ribadito il concetto di come una collezione di affrancature meccaniche, sia essa di tipo tematico che di tipo “postale”, può essere portata avanti, con un budget decisamente contenuto, rendendo piacevole la raccolta anche per il nostro portafoglio.

Ma come in ogni cosa c’è l’eccezione che conferma la regola e se vogliamo approfondire l’uso delle A.M. in periodo R.S.I. dobbiamo decisamente alzare il livello del nostro budget, sempre ammesso che siano reperibili sul mercato i pezzi in questione.

A ciò concorre da un lato il breve periodo storico interessato, quei 19 mesi che vanno dal 23 settembre 1943 al 25 aprile del 1945; dall’altro i travagliati avvenimenti che lo hanno caratterizzato, lo scarso movimento postale e la naturale dispersione dei documenti.

Ma a noi piace studiare ed approfondire sui testi al di là del possesso di un pezzo e del suo valore di mercato che comunque, come capitatomi recentemente grazie ad un amico, a volte è possibile anche visionare dal vivo.

Sto parlando, senza paura di essere smentito, della tipologia più rara di A.M. in periodo R.S.I. e forse in assoluto, quella che va sotto l’appellativo di “impronta con fascetti filiformi”.
Per contare i pezzi noti forse le dita di una mano son troppe!

 


Due sono gli utilizzatori ad oggi conosciuti: lo stabilimento siderurgico di Cogne e l’Amministrazione Provinciale di Aosta. Non c’è stranamente riscontro dell’anno dell’era fascista nel datario.

Al di là comunque di questa che può essere considerata una “chimera mitologica”, in periodo di Repubblica Sociale venne impiegato limitatamente un punzone di stato che, al posto del fascetto littorio adoperato sino ad allora nel Regno, presentava un fascetto di foggia repubblicana. Tali pezzi sono di più facile reperibilità e la loro acquisizione può sicuramente impreziosire la nostra raccolta.

( collezione dell’autore )


La zona interessata è facilmente identificabile nel Nord-Ovest e Centro Italia dove operava la Ditta SIMA, unica marca che montò queste targhette, contrariamente alla maggior diffusione che avevano i modelli della Francotyp; verosimilmente fu la stessa SIMA a produrre le targhette oppure officine locali artigianali di volta in volta interpellate. Non sono stati ritrovati decreti od autorizzazioni che stabilivano il cambio di foggia nel punzone ma si pensa sia stata data disposizione in tal senso da parte dell’Amministrazione Postale della R.S.I.

Il tutto fu ottenuto o attraverso il cambio dell’intera macchina provvista di nuova targhetta ( fu la prassi per le ditte private ) o mediante la semplice sostituzione della targhetta.

Prima di passare ad analizzare il punzone precisiamo che il datario si poteva presentare con o senza indicazione dell’era fascista e che le cifre all’interno del punzone, indicanti il valore dell’affrancatura, potevano essere di tre tipi come in figura.


Questo punzone, classificato in letteratura come tipo 3, presenta una estrema variabilità nella pseudo-dentellatura, dovuta al fatto, come già precisato prima, che sicuramente non fu prodotto dal Poligrafico come gli altri sino ad allora; tutti i macchinari si trovavano ancora a Roma e solo successivamente furono trasferite all’interno delle Acciaierie di Cogne, dove poi fu partorito il “filiforme”.

Note ad oggi circa una cinquantina di impronte, interessante ci appare una classificazione che tenga conto della dimensione del punzone e della dentellatura, classificazione che porta, combinando i due valori, alla nascita di gruppi e sottogruppi, di cui riportiamo di seguito alcuni esempi.

In un primo gruppo possiamo collocare quelle con una dentellatura omogenea sui quattro lati, in varie dimensioni del punzone

Macchina SIMA mod. Parva manuale - dimensione del punzone 31x25
dentellatura 17x14

 

Macchina SIMA mod. non identificato - dimensione del punzone 30x24
dentellatura 18x15

 

Macchina SIMA mod. Italia - dimensione del punzone 31x24
dentellatura 19x16



In un secondo gruppo possiamo collocare quelle che presentano una dentellatura irregolare, se andiamo a paragonare lato superiore con lato inferiore, o lato destro con il sinistro, abbinate sempre con varie dimensioni del punzone.

Macchina SIMA Mod. Electa - dimensione del punzone 30x25
dentellatura superiore frastagliata / inferiore 20 x lato destro 16/lato sinistro 15

 

Macchina SIMA Mod. Parva - dimensione del punzone 30x25
dentellatura superiore 20 / inferiore 19 x lato destro 15/lato sinistro 15

 

Macchina SIMA Mod. Italia - dimensione del punzone 30x26
dentellatura superiore 15 / inferiore 16 x lato destro 13/lato sinistro 13

 

Non ancora tutto è stato scoperto e studiato in questo settore, per cui invitiamo il lettore a cimentarsi in questa caccia al tesoro che può sicuramente rivelarsi piena di soddisfazioni.

 

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