Non credo sia stato pubblicato molto sulla prima affrancatrice meccanica Satas distribuita in Italia o che sia stata presentata qualche immagine sul notiziario AICAM; tuttavia ho voluto riassumere ciò che mi è noto dalle varie pubblicazioni allo scopo di stuzzicare l’interesse dei collezionisti e, magari, di trovare altre informazioni.
Dal Catalogo Generale delle affrancature meccaniche italiane (pub. AICAM 251) trovo solo l’indicazione dell’unico utente italiano che ha acquistato una macchina della francese Satas, cioè la ditta:
M.T.C. di Alfredo e Amos Tragni di Meda (MI) e che l’avrebbe usata tra il 1964 ed il 1965; ma ancora non è stato trovato un esemplare.
Dal Bollettino delle Poste n.29/1965, leggo che solo nel mese di agosto di quell'anno, la Ditta F.A. Montalbano di Milano ha venduto alla S.n.C. M.T.C. di Alfredo e Amos Tragni di Meda la macchina Satas mod. Baby, con numero di matricola 101393 (fonte AICAM).
L’inserto de La Tribuna Postale (1968) contiene le norme relative all’uso della macchine affrancatrici e l’art. 3 fa riferimento all’elenco dei tipi di macchine, il cui uso sia stato già autorizzato dall’Amministrazione PT. L’allegato 1 delle norme contiene l’elenco di tutti i modelli di macchine affrancatrici in uso presso privati e troviamo:
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Satas Rotary a 4 valori (elettrica e manuale);
- Satas Baby a 3 valori (elettrica).
L’art.15 prevede la francatura dei pieghi a forma di rotolo o di notevoli dimensioni: l’allegato 4, richiamato nell’art.15, è relativo alle caratteristiche tecniche dei “tagliandi gommati” autorizzati per ciascuna ditta fornitrice. Nell’elenco non è inclusa la Satas; se ne deduce che i due modelli non prevedevano la possibilità di usare strisce gommate, ma la possibilità di affrancare pieghi voluminosi usando una striscia di carta recante la sola impronta del valore ed il datario.
Recentemente ho trovato una prova della macchina della F.A. Montalbano s.r.l. Agente generale per l’Italia, con data 27.11.1961, che ha venduto l’unica macchina nota della Satas.
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Per una prima identificazione può esserci di aiuto il confronto della prova con i modelli francesi:
• Satas Baby (sigla SJ) - datario di diametro 24 mm con le cifre di ca. 12x4.5 mm senza punti;
• Satas Rotary (sigla SR) - datario di diametro 24 mm con le cifre di ca. 12x2.5 mm senza punti.
Il modello Rotary è stato introdotto in Francia nel 1958 ed il modello Baby nel 1961, come la prova italiana.
Satas Baby:
datario-punzone: distanza 6 cm.
datario: diametro 24 mm.
cifre data: 12x4.5 mm. senza punti
cifre punzone: altezza 6 mm.
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Satas Baby (sigla SJ):
datario-punzone: distanza 6 cm.
datario: diametro 24 mm.
cifra data: 12x4.5 mm. senza punti
cifre Punzone: altezza 6 mm. |
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Satas Rotary (sigla SR):
datario-punzone: distanza 6 cm.
datario: diametro 24 mm.
cifra data: 12x2.5 mm. senza punti
cifre punzone: altezza 6 mm. |
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Il punzone di stato è del tipo 12 (Pubbl. AICAM n°344) con dentellatura 13x12, ma con misure di 26x24 mm. e riquadratura interna di 23x21 mm. che non corrisponde a nessuna sua variante catalogata; inoltre, ha le cifre “strette” con altezza di 6 mm. Il datario è a cerchio singolo con diametro di 24 mm e la data è senza punti con dimensione ca. 12x4.5 mm.; e la massima distanza tra il punzone ed il datario della prova italiana è la stessa delle macchine francesi Satas di ca. 6 cm.: praticamente le due macchine mod. Baby sono identiche.
Purtroppo nella prova italiana non è presente alcuna sigla identificativa e, presumibilmente, anche l’unica macchina venduta ne è priva e, forse, anche senza l’indicazione della ragione sociale dell’utente.
La Montalbano srl ha avuto, quindi, a disposizione due modelli della francese Satas, autorizzati dalle Poste e da commercializzare in Italia, ma ha venduto solo un mod. Baby. E’ possibile concludere che la prova sia di una macchina Satas mod. Baby, che potrebbe essere del tutto simile a quella della ditta MTC di Meda; ma in circolazione potrebbe esserci anche il mod. Rotary: la caccia è ancora aperta.
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