IL GORILLA
 
Sergio De Benedictis


Nell’immaginario comune è il primate per eccellenza, fama dovuta certamente al suo aspetto, massiccio e burbero, ma anche e soprattutto per essere stato protagonista di famose pellicole hollywoodiane con il nome d’arte di King Kong. Dalla pellicola originale del 1933 si sono avuti diversi remake sino all’ultimo del 2005; nonostante la sua mole e la sua forza bruta, la sua figura è sempre stata tratteggiata in maniera positiva anche grazie al suo comportamento protettivo nei confronti della bionda attrice Ann Darrow.

Indelebili le scene finali che lo hanno visto sempre, nello skyline di una New York notturna, scalare il mitico Empire State Building, che forse gli ricordava la montagna presente nel suo habitat selvaggio.


E lo troviamo anche protagonista nella letteratura come nel classico ''Tarzan delle scimmie'' dello scrittore Edgar Rice Burroghs, nel cartoons americano “Magilla Gorilla” di Hanna e Barbera ed ispiratore del videogame della Nintendo “Donkey Kong".


Con un nome che deriva dal greco (Γόριλλαι) Górillai, un termina con cui si indicava una popolazione di donne selvagge e pelose della Libia, è un animale grande e forte, dal caratteristico pelo nero e folto. Nonostante la grandezza e l'aspetto imponente, i gorilla sono animali relativamente pacifici e tranquilli, con una dieta prevalentemente vegetariana.


Vivono nella zona equatoriale dell’Africa e sono a rischio estinzione a causa del bracconaggio, molto richiesta è la loro carne, e della deforestazione, essendo soliti vivere sugli alberi.

Sono animali sociali, che vivono in branchi composti in media da una decina di esemplari. A capo del gruppo vi è di solito un forte maschio silverback, cioè dalla schiena d'argento dovuta alla colorazione del pelo, che guida il branco nei suoi spostamenti attraverso la foresta e difende gli altri membri del gruppo da eventuali attacchi. La locomozione è in genere quadrupede e avviene poggiando a terra le nocche degli arti anteriori. La longevità è compresa tra 30 e 40 anni in natura e può arrivare a 50 anni in cattività.

 

Studiati a fondo, basti pensare al tempo passato con loro nella foresta da Dian Fossey, celebre zoologa americana, assassinata dagli stessi bracconieri, si ritiene siano animali dotati di particolare intelligenza.


In tal senso fece scalpore la figura di Koko, un gorilla nato e vissuto in cattività all’interno della Gorilla Foundation in California. Secondo la sua istruttrice Francine Patterson, Koko era in grado di comunicare e farsi capire attraverso un particolare linguaggio dei segni, simile a quello utilizzato dai sordomuti.
Certo non possiamo considerarli dei nostri antenati, ma una certa affinità non possiamo non sentirla.



(immagini dal web)