Il pipistrello | ||
Sergio De Benedictis | ||
Certamente non ispira simpatia, anzi possiamo per certi versi dire che la sua presenza è alquanto raccapricciante ed essendo anche legato a leggende alquanto cruente non risulta certo tra gli animali più amati. Ne esistono più di mille specie diverse e le ritroviamo in ogni parte del globo; l’habitat è il più varia: dalle foreste tropicali, alla savana, ai deserti, fin agli ambienti urbani, comunque di solito sempre a bassa quota. Riguardo l’alimentazione li possiamo considerare onnivori anche se molti si cibano esclusivvamente di insetti, facendogli assumere all’interno della catena alimentare un ruolo determinante al fine di equilibrare le popolazioni di insetti, anche quelle più dannose per l'uomo nelle sue attività agricole. Non da meno il loro lavoro, specie nelle zone tropicali, di impollinazione di molte specie floreali. Inoltre il guano che depositano all’interno delle grotte in cui vivono vien raccolto e utilizzato come fertilizzante. Contrariamente a quanto si crede non è cieco, anche se nelle sue scorribande notturne più della vista utilizza un sistema di ecolocallizzazione, un “sesto senso” basato sull’emissione di brevi ultrasuoni di cui ascolta l’eco di ritorno e con quale ricostruisce una mappatura dell’ambiente che lo circonda. Nonostante le loro piccole dimensioni sono longevi raggiungendo, in alcune specie, la veneranda età di 40 anni anche grazie ad un fortissimo sistema immunitario, del quale ancora gli scienziati non ne hanno scoperto le cause; sono di contro portatori sani di gravi patologie, da cui noi razza umana dobbiamo guardarci, quali Ebola, Hendra, SARS e soprattutto la rabbia.
L’autore si rifà alle vicende storiche che videro protagonista Vlad, sovrano nella regione della Valacchia, e delle sue ritorsioni verso il popolo ottomano che lo aveva tenuto prigioniero e seviziato in gioventù. Particolarmente cruenta e sanguinaria la sua condotta e insaziabile fu quindi la sua sete di vendetta e immane lo spargimento di sangue. A discolpa del nostro povero pipistrello dobbiamo però far presente che delle mille e più specie presenti, solo tre hanno l’abitudine di succhiar sangue ma non certo da esseri umani. Alleggeriamo un po' l’atmosfera ricordando che “Il Pipistrello” è una delle più celebri operette di Johann Strauss figlio, rappresentata per la prima volta a Vienna il giorno di Pasqua del 1874. Mentre il termine anglosassone per pipistrello non può che portare il nostro pensiero all’eroe dei fumetti della DC Comics, Batman, che come l’animale esce solo di notte insieme col suo fido Robin (non per niente pettirosso e quindi anche lui un volatile ) per combattere contro la criminalità di Gotham City e contro il suo acerrimo nemico The Joker. Il suo travestimento in una creatura della notte, nera, terribiles servirà ad incutere terrore nei loro cuori. E se pensate che solo i nostri francobolli possano raggiungere in asta cifre esorbitanti sappiate che il primo numero di Batman, pubblicato dalla Dective Comics nel maggio del 1939, ha avuto un’ultima realizzazione di ben 1,4 milioni di dollari. “Pipistrello” fu anche il soprannome dato al S.I.A.I. Marchetti S.M. 81 progettato a metà degli anni trenta dall’Ing. Alessandro e utilizzato con successo nel conflitto italo-etiopico e durante la Guerra Civile Spagnola. Di contro dimostrò la sua innefficacia durante il conflitto mondiale che seguì, subendo poi un declassamento da bombardiere a velivolo di trasporto.
|