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AGGIORNAMENTO 28-08-2024:
Samuel Rimoldi: Cartolina in franchigia per prigionieri di guerra, risposta, da Praga il 15.1.1917
La possibilità di poter ricostruire, nel territorio aretino, le vicende storiche ed umane dei militari prigionieri di guerra durante la 1ª Guerra Mondiale
"la Grande Guerra", mi è stata resa possibile solo grazie ai tanti ed importanti contributi di studiosi e collezionisti (1) che mi hanno sostenuto ed aiutato là dove la memoria storica era oramai dissolta.
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fonte: https://picasaweb.google.com/103204552649387962128/CampiDiPrigionia?feat=flashslideshow# |
Nell'elenco degli 83 campi di prigionia al 21 settembre 1916 figura quello di Bibbiena dipendente dall'VIII Corpo d'Armata. Successivamente il presidente della Commissione per i prigionieri di guerra, generale Spingardi, indica in 79.978 il numero dei prigionieri in Italia al 1° gennaio 1917, di questi: 13 ufficiali, 1 aspirante cadetto e 244 militari di truppa erano internati nel campo di prigionia di Bibbiena dipendente dall'VIII Corpo di Armata.
Nell'agosto del 1916, per separare i disertori dagli altri prigionieri nei campi di prigionia italiani, fu deciso di riunire i disertori, non di nazionalità italiana, nei campi di Bibbiena, Taggia e L'Aquila.
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(fonte: Alessandro Tortato, La prigionia di guerra in Italia. 1915-1919, Mursia, Milano 2004, pp. 29-35) |
Il campo di prigionia era ospitato nel Santuario domenicano di S. Maria del Sasso a circa km. 1,5 da Bibbiena.
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Di Maxcivi - Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=35724953 |
Una parte dei prigionieri era comandata a costruire la strada per La Verna, quella che successivamente sarà chiamata S.S. 208, i cui lavori termineranno, dopo tante controversie, nel 1923.
Un altro gruppo veniva invece trasportato con i camion fino a Montanino, sopra Camaldoli, dove esisteva la segheria Feltrinelli, utilizzata per la fornitura del legname per le trincee. La segheria, in comune di Poppi, si trovava nel luogo dove attualmente passa la strada per l'Eremo di Camaldoli, tra un fontanile a destra ed a sinistra una cappella: piccola costruzione di pietra restaurata dalla prima moglie di Amintore Fanfani negli anni '50. Dalla segheria, dove ora passa la strada, partiva una ferrovia a scartamento ridotto, usata per trasportare i tronchi dalle abetine a monte del laboratorio; questa tratta ferrata è ormai possibile individuarla solo attraverso le strutture basali visibili nella vegetazione.
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Da "Ritorno alla Vita" di Salvo Salvi - Segheria Feltrinelli. Al bivio di Cerreta (Camaldoli) operante durante la guerra 15/18, con trenino porta tronchi e teleferica che portava il tavolame a Belvedere, dove lavoravano anche i prigionieri austriaci e tedeschi di Santa Maria Del Sasso (foto gentilemnte concesse dal Corpo Forestale di Pratovecchio) |
25 prigionieri di guerra trentini erano invece ospitati a Badia Prataglia, in delle strutture di legno a destra della chiesa il loro compito era quello del taglio del legname.
La foresta era allora di proprietà Feltrinelli, alcuni anni dopo verrà venduta al Demanio.
La memoria storica riporta che si trattasse in gran parte di prigionieri trentini, i quali, a ricordo della loro presenza, in una sala del Santuario di S. Maria del Sasso hanno lasciato un dipinto, ancora visibile nella sala biblioteca.
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Ricordo della Guerra Europèa degli anni 1914-15-16-17
Ama la Patria come ami tua MADRE
Prigionieri di Guerra Trentini
(presso la Biblioteca del Santuario di Santa Maria del Sasso in Bibbiena) |
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La foto/cartolina ha probabilmente immortalato i prigionieri di guerra ospitati a Bibbiena |
Nelle corrispondenze fino ad oggi da me rinvenute, i prigionieri segnalano come Luogo di internamento Poppi e non Bibbiena, riterrei questa discordanza (ipotesi sostenibile fino a rivenimento di nuova documentazione) giustificabile, infatti 25 di loro erano "ospitati" a Badia Prataglia, frazione di Poppi, e presumibilmente altri dovevano essere alloggiati nei pressi di Camaldoli (Poppi) - per la vicinanza della sede lavorativa - e non nella sede ufficiale di Bibbiena, considerando il fatto che altrimenti tutti i giorni li avrebbero dovuti trasportare con i camion per circa 20 km.
Cartolina regalo dei Circoli tedeschi della Croce Rossa - a favore prigionieri BARCELONA
Italia 1918 - AREZZO - Campo di Prigionia
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I bolli sino ad oggi rinvenuti in dotazione al Comando in Poppi ed al Reparto in Bibbiena:
REPARTO PRIGIONIERI DI GUERRA - BIBBIENA - |
COMANDO REPARTO PRIGIONIERI DI GUERRA *POPPI* |
Anche in colore rosso |
Corrispondenza prigionieri di guerra (in franchigia), scritta il 25.7.1916, da prigioniero e diretta a Visoko (Bosnia), parte dell'Impero Austro-Unganico
Censura italiana di Roma, censura austriaca di Wien (Vienna).
(Coll. Roberto Monticini)
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Corrispondenza del 12 gennaio 1917, diretta a Mitrovica/Srem, in quegli anni era
parte della Croazia-Slavonia e faceva parte del impero Austro-Ungarico. Oggi Srem è la Vojvodina, parte della Serbia, mentre la Slavonia fa parte della Croazia.
Cartolina da militare Austro-Ungarico di nazionalità croata, scritta in serbo-croato.
Censura italiana di Roma, censura austriaca di Wien (Vienna).
(Coll. Roberto Monticini)
indirizzata a: Ivanka Jovanović -
Petrijević -
Mitrovica/ Srem
scritta da Stevan Jovanović
leutenant (in tedesco) -
Bibbiena - Arezzo
al verso:
12.1.917
Mia cara Ivanaka
... male..., Sono di buona salute/sano/. Spero che siate anche voi tutti sani.
Come sta Vera, e gia' cresciuta ma papa sta dietro le sbarre. Come la vostra..., perche non mi mandi una foto, che vi posso vedere tutti
(sottolineato). Vi amo tutti vostro
Stevan
(Traduzione del Prof. Veselko Guštin)
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(Coll. Samuel Rimoldi)
Cartolina in franchigia per prigionieri di guerra, risposta, da Praga il 15.1.1917 indirizzata ad un tenente ceco detenuto nel campo di Bibbiena.
Ecco la traduzione del testo:
Caro tenente
Dalla tua lettera del 29.11.m.r.s., sono lieto di apprendere che ti sei ripreso dal tuo infortunio. Non ho ricevuto la lettera di cui hai parlato. Forse è stato frenato dalla censura italiana. Con cordiali saluti, sono Leon Bondy
Il mittente è l’ing. Leon Bondy (1860-1923) secondogenito di una importante famiglia ebraica di Praga, proprietario di una delle più grandi industrie siderurgiche ceche specializzata nella produzione di binari, traversine e ponti, ma anche carrelli, meccanismi e componenti meccaniche. Membro della Camera di Commercio di Praga e attivo nella vita pubblica, è anche collezionista di sculture ed oggetti artistici, in parte poi donati ai musei cittadini.
La sua tomba è sita nel cimitero ebraico di Praga.
https://cs.wikipedia.org/wiki/Leon_Bondy
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Le corrispondenze dei prigionieri di Guerra, dirette in Ungheria:
Corrispondenza di prigioniero di guerra, data manoscritta 4 III 1919
Timbro: REPARTO PRIGIONIERI DI GUERRA *BIBBIENA*
Lineare: Corrispondenze Prigionieri di Guerra
(immagine gentilmente fornita da Giorgio Migliavacca)
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Corrispondenza di ufficiale prigioniero di guerra, data manoscritta 24.III.1919
Timbro: COMANDO REPARTO PRIGIONIERI DI GUERRA *POPPI*
(immagine gentilmente fornita da Giorgio Migliavacca)
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Corrispondenza diretta a Ragusa, in croato Dubrovnik:
Corrispondenza di prigioniero austro-ungarico nel Campo di Poppi (Arezzo), data manoscritta 1.8.1919
Timbro: COMANDO REPARTO PRIGIONIERI DI GUERRA *POPPI*
Corrispondenze per prigionieri di guerra
(Asta AICPM) |
Corrispondenza diretta in Cecoslovacchia: Brno oggi nella Repubblica Ceca:
Corrispondenza di ufficiale prigioniero di guerra - corrispondenza diretta a Brno
Timbro: COMANDO REPARTO PRIGIONIERI DI GUERRA *POPPI*
(collezione Roberto Monticini)
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Nella biblioteca del Convento di Santa Maria del Sasso è anche custodito un diario (purtroppo mancante delle pagine finali) di un frate domenicano che ha partecipato alla Grande Guerra con il grado di Tenente: G. Marcucci, facente parte del 51° Fanteria, la Brigata Alpi di stanza in Francia.
È il diario della sua prigionia dedicato a Mariuccia e Severina, queste le pagine iniziali:
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