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Vendita di una cavalla | |
di Giuseppe Alpini | |
"Carissimo Signor Francesco
Con dispiacere le significo che non ho potuto fare nulla. Mentre il primo giorno credeva di venderla e con reputazione perché avea due oblatori che d'offerta mi davano Lire 300, ma il secondo giorno essendovi in mercato molti cavalli s'accomodarono ed io rimasi con le mani piene di vento,
quest'oggi poi non ho potuto trovare più di Lire 250 e mi ha detto che sarebbe per prenderla anche in seguito, quando Lei la volesse vendere io non gliela ho voluta dare perché trovando proprio la persona alla quale occorre una cavalla simile si può prendere anco 400 Lire, come Lei dice, ma sta a vedere quando!! in fretta sono
Successivamente il Signor Francesco, comunica al fratello, che abita ad Arezzo, che il signor Valentino (forse uno dei tanti sensali che frequentavano i mercati della zona) le aveva messo un prezzo troppo alto e si ripromette di venderla alla "Fiera del Monte San Savino", le alternative successive sarebbero state la fiera di Santa Caterina che si teneva a Santa Caterina, oppure a quella di Santa Lucia a Castiglion Fiorentino che avrebbero avuto luogo a fine novembre ed ai primi di dicembre. Da questa lettera possiamo trarre alcune considerazioni: l'antichità della Fiera del cavallo a Città di Castello; la frequenza degli scambi commerciali con l'area di Castiglion Fiorentino e i rapporti di fiducia con i "sensali", l'accuratezza degli esami fatte agli animali in vendita da parte dei potenziali compratori; i rimedi naturali per mascherare eventuali difetti; la volontà di rendersi utile a tutti i costi da parte del mediatore che, non avendo potuto portare a termine l'impegno preso, cerca di non perdere la faccia nei confronti del venditore.
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