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  Bollo "nominale a sbarre" di Arezzo e le corrispondenze
di Roberto Monticini

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Il bollo "nominale a sbarre" o "ottagonale a sbarre" o "timbro bizzarro", come è stato chiamato nel tempo, è stato molto bene approfondito e trattato nell'articolo a firma: Giovanni Battista Re e Italo Robetti, pubblicato in questa stessa rivista: Il nominale a sbarre.

La realizzazione di questo bollo fu affidata a Lodovico Josz che, in quegli anni, era l'incisore e il fornitore ufficiale di timbri per la Direzione Generale delle Poste; i primi bolli di questa tipologia li realizzò nel marzo del 1890 (Lucca, Ferrara, Pesaro). Prima che l'incarico gli fosse revocato, ne aveva realizzati 24: all'epoca erano 69 gli uffici postali di città capoluogo di provincia che avrebbero dovuto utilizzate quel bollo, ne realizzò anche altri 8, per alcuni di quei 24 uffici, per il servizio delle "raccomandate" e delle "assicurate".

I bolli "nominali a sbarre" che Josz aveva inciso, sono caratterizzati da 17 linee (sbarre) orizzontali di diversa lunghezza che, nel loro insieme, prendono la forma di un ottagono irregolare (simmetrico) con tre appositi spazi liberi dove collocare la data, il nome dell'Ufficio Postale e l'ora di timbratura.

L'ufficio postale di Arezzo ricevette il suo bollo dopo il 15 dicembre 1890:


Ho avuto modo di vedere corrispondenze, con l'utilizzo questo bollo, con date dal dicembre 1890 all'aprile 1897.

Già a partire dal 1891, l'ufficio postale di Arezzo aveva ricevuto un nuovo bollo nominale a sbarre, inciso da un diverso fornitore. Non desti meraviglia se conosciamo quasi tutto del Josz incisore e poco o nulla degli altri, lui ha lasciato traccia testimoniale di tutte le sue incisioni, anche di quelle commissionate da altri Enti e privati, per averle impresse cronologicamente in 4 quaderni.
I quaderni sono custoditi al Museo Storico della Comunicazione, ma oggi ne possiamo tutti disporre, grazie a Paolo Saletti e all'A.N.C.A.I. che, nel 2013 hanno pubblicato: Lodovico Josz, incisore di bolli postali in una famiglia di artisti.

Degli altri incisori non sappiamo nulla non essendo accessibile e quindi consultabile la documentazione storica presente negli archivi di Poste Italiane.

I nuovi bolli nominali a sbarre hanno caratteristiche diverse da quelli forniti da Lodovico Josz, ma sono facilmente riconoscibili, infatti le sbarre scendono nel numero: da 17 a 15 e, tra le due linee che delimitano lo spazio dell'ora, così come tra quelle che delimitano lo spazio della data, sono presenti solo 2 sbarre corte sia a destra che a sinistra, anzichè 3.


Non ho avuto modo di osservare molte impronte di questo bollo, ne ho notate dall'agosto 1891 al maggio 1892; Vanni Alfani nel suo "Catalogo dei bolli ed annullamenti della Toscana" ne segnala l'uso fino al marzo del 1897.

Alcune impronte del bollo nominale a sbarre presentano delle varietà naturalmente riferibili al solo datario:

15 sbarre - datario privo dell'anno - 03.05.1892 (collezione Roberto Monticini)


17 sbarre - DATARIO ANNO INCOMPLETO (segnalato da Gianluigi Roncetti)

17 sbarre - DATARIO PRIVO DELL'ANNO 1892 (dalla sopra citata pubblicazione di Vanni Alfani)

17 sbarre - DATARIO CON L'ANNO PICCOLO