pagina iniziale "arezzo"            le schede            gli aggiornamenti             il postalista
 
  Caserma: S. Maria Novella – Piave
di Roberto Monticini

PERCORSO: Le caserme militari in Arezzo (fino agli anni '50) > questa pagina

La Caserma di S. Maria Novella

La troviamo elencata nella guida del Pasqui e per la sua individuazione mi è stata di aiuto questa mappa, datata febbraio 1931 e gentilmente fornita da Luigi Armandi, nella quale è possibile individuare la caserma tramite le sue iniziali S.M.N.:

nel particolare:

Essa riproduce una parte del Piano Regolatore della città e ne possiamo ricavare che la Caserma S.M.N. è prospicente il Carcere di San Benedetto, definito “nuovo” nella carta e terminato di costruire nel 1926 (Tafi).

Il nome che le era stato dato era quello dell’antico Convento, appartenuto all'ordine delle Monache Domenicane, espulse dal monastero nel 1810, durante la dominazione francese.

I lavori di ristrutturazione, per farne una caserma, sono fatti risalire al 1927.

Il nome della caserma non era patriottico e fu sostituito, non sappiamo uando, con quello di Caserma Piave che ospitò un corpo dell’esercito.

Ne troviamo memoria in P. Raimondo Caprara Guida O.P., La Repubblica di S. Domenico, ricordi di guerra, 1975, Arezzo, Tipografia Palmini & C.: “Mi recai perciò alla Caserma Piave. Tutto al buio! Dopo aver chiamato ad alta voce per più volte il tenente S., mi venne incontro un milite che mi gridò “Chi va là”. Esposi il caso all’ufficiale indaffarato nei preparativi della partenza imminente per il Nord, che mi diede oralmente il permesso, ma non ci fu verso di farglielo mettere per iscritto, nonostante gli dicessi che i tedeschi mi avevano diffidato dal rimuovere i cadaveri”.

Era il 15 giugno 1944 ed i cadaveri erano quelli dei fratelli Tani, trucidati nel vicino carcere di San Benedetto.

Altra memoria è quella di Enzo Droandi alla nota [32] di: AREZZO 1943: TRE BOMBARDAMENTI AEREI LETTI SUI DOCUMENTI, in ATTI E MEMORIE DELLA ACCADEMIA PETRARCA DI LETTERE, ARTI E SCIENZE NUOVA SERIE - VOL. LV ANNO 1993 - ESTRATTO DI LETTERE ART! E SCIENZE - AREZZO MCMXCIV (http://www.droandi.info/index.php/arezzo-1943-tre-bombardamenti-aerei-letti-sui-documenti/?id=100) dove possiamo leggere: "Al mattino del 2 dicembre furono lesionate ali del «Carcere di San Benedetto» e della «Caserma Piave»; nel primo erano chiusi i «politici» della resistenza e nella seconda i «militari». Si ricordano pochi nomi: Osvaldo Marana, Aldo Ducci, Alessandro Tangorra, Lorenzo Bernardi, Piero Guerrini, Osvaldo Diana e l'industriale Croci; degli altri, più «sequestrati» che prigionieri, si ricordano soltanto il tenente di artiglieria Pietro Bruni, il tenente paracadutista Alberto Droandi, il sottotenente Ferruccio Bartolini. Ma ce n'erano altri. I «militari» riuscirono ad evadere; uno di loro si dette ad aiutare vittime e feriti e, poi, si riconsegnò. Al mattino del 3 dicembre il «Capo della Provincia» Rao Torres, che nell'incursione diurna aveva perduto la moglie, ordinò la scarcerazione dei «politici» e poi anche dei «militari». Alcuni dei liberati avranno poi ruoli di rilievo nella lotta di liberazione. Taluno, in campo fascista, si ribellò al decreto del Capo della Provincia; in «Giovinezza» del 25 dicembre 1943 c'è un violento corsivo nel quale si dice: «Altro che liberarli dal carcere come di recente è stato fatto!», La lotta contro Rao Torres era già iniziata".

La Caserma Piave oggi

 

Bibliografia:

Quanto nello scritto è riferito ad Angelo Tafi, vedi:
Angelo Tafi, Immagine di Arezzo, Banca Popolare dell’Etruria, Arezzo, 1978