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Quando Buffalo Bill venne ad Arezzo | |||
di Roberto Monticini | |||
PERCORSO: Fatti, personaggi, documenti ed oggetti testimoni di vita e di storia > questa pagina AGGIORNAMENTO del 06-07-202,: si ringraziano per i loro contributi: Alessandro Dragoni, Carla Cassai e gli autori della pubblicazione "La Polizia Municipale di Arezzo", Comune di Arezzo, 2005. Da piccolo, come tutti i bambini di allora e di quell'età, giocavo "agli indiani": erano tanti piccoli soldatini, solitamente di plastica; con essi noi creavamo e vivevamo storie fantastiche trascinati dalla lettura dei "giornalini dell'epoca" i nostri personaggi si chiamavano: Pecos Bill, Buffalo Bill, Toro Seduto, il crudele Geronimo. Un giorno mio nonno mi raccontò che Buffalo Bill era venuto ad Arezzo, ma molto più non seppe dirmi, forse i suoi ricordi erano troppo lontani nel tempo (nel 1906, aveva solo 4 anni da sommare agli altri almeno 55 trascorsi), ma io ero stato tutt'orecchi ad ascoltarlo. Questo episodio ha ripreso vita nella mia mente quando Sergio Susani, riconosciuto come il massimo esperto a livello europeo di storia degli Indiani d’America, ha esposto al Munacs di Arezzo, la sua prestigiosa collezione: Dalle Grandi Pianure d’America ad Arezzo. Gli usi e i costumi dei Lakota, Cheyenne, Crow, Blackfoot, dove faceva bella mostra di sé, il manifesto, che più sotto ho riprodotto, che annunciava il "Buffalo Bill's Wild West" ad Arezzo. "Il 31 marzo 1906 Arezzo è scossa da un avvenimento eccezionale: con 4 treni speciali (720 uomini e 509 cavalli) giunge il Circo di Buffalo Bill. L'equipe di Buffalo Bill piantò tende e tendone al Campo di Marte ove si esibì in due soli grandiosi spettacoli, che suscitarono [entusiasmo] nel pubblico stipatissimo, per la perizia equestre acrobatica, non solo di Buffalo, ma anche delle due splendide amazzoni e di tanti cavalieri. L'incasso di questi spettacoli raggiunse la cifra straordinaria di 35.000 lire, ma il Campo di Marte, alla partenza del Circo, fu lasciato in condizioni impraticabili." (1)
Contributo di Alessandro Dragoni
Immagine tratte da: La Polizia Municipale di Arezzo, Comune di Arezzo, Arezzo, 2005, pp. 118-121
Il manifesto presente nella preziosa collezione di Sergio Susani:
Contribuito di Carla Chiassai: La pagina 3 de L'Appennino Per avere un'ìdea dello spettacolo rappresentato vi invito a visionare il video estratto da YouTube >>> Toro Seduto, benchè tenuto prigioniero, rappresentava una minaccia per l'esercito statunitense; nel 1883, gli agenti governativi concessero al capo indiano di unirsi al famoso circo Barnum, dove diventò un'attrazione popolare del famoso Wild West Show, insieme a Buffalo Bill, Toro Seduto viaggiò molto sia in America che in Europa (anche in Italia) ed ebbe l'occasione di visitare le più grandi città americane ed europee; si esibiva in cavalcate nell'arena oppure spesso tenendo un semplice discorso nella sua lingua nativa (2). Nella prima tournée italiana del 1890, è certa la presenza nello spettacolo dei grandi capi indiani: Toro Seduto e Alce Nero, era presente anche la famosa Calamity Jane. Nel 1890, Toro Seduto muore, nel 1903 lo segue Calamity Jane. Nella seconda tournée del 1906 si parla ancora della presenza di Alce Nero, guida spirituale presso gli Oglala, una tribù della famiglia Lakota-Sioux, ma il cui vero nome, italianizzato doveva tradursi in Cervo Nero, (a me risulterebbe che avesse già da tempo abbandonato il Circo). Vero è che, nel 1904, si battezzò e si convertì alla religione cattolica. Nel 1905 si risposò ed ebbe tre figli, continuò a svolgere la missione di sciamano tra la sua gente, non ravvisando nessuna contraddizione fra le sue antiche tradizioni ed il cristianesimo. Il vescovo Robert Dwayne Gruss, appartenente alla diocesi di Rapid City, ha celebrato il 21 ottobre 2017, nella chiesa del Santo Rosario di Pine Ridge, la messa solenne per aprire formalmente la causa di canonizzazione di Alce Nero (3). I soldatini, i racconti dei nonni, che ricordavano Buffalo Bill, ci hanno fatto immaginare e vivere storie ed avventure fantastiche, facendoci sognare ad occhi aperti, invidiando i fortunati che le avevano vissute davvero. La STORIA VERA ci testimonia che la realtà ed il destino dei Nativi d'America non era quella rappresentata dal Circo, purtroppo ben diversa era stata la tragedia: la STORIA VERA è STORIA che racconta di uno sterminio di vite umane e di distruzione delle IDENTITÀ CULTURALI di intere popolazioni. Ancora oggi il vissuto delle varie Nazioni Indigene del Continente della Tartaruga è lontano dalla gioiosità promessa ed offerta dallo spettacolo raccontato nel Circo. 1) - L'Appennino 2) - https://it.wikipedia.org/wiki/Toro_Seduto 3) - https://it.wikipedia.org/wiki/Alce_Nero
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