PERCORSO: Fatti, personaggi, documenti ed oggetti testimoni di vita e di storia > questa pagina
In un colloquio con il prof. Carlo Starnazzi a Ponte a Buriano nell'agosto del 2003, durante la festa dell'antica Battitura, parlando dei suoi studi su Leonardo, la Gioconda e il Ponte a Buriano, mi disse che Leonardo, giunto nei nostri paraggi rimane tra il Casentino, la Valdichiana e Arezzo dal 20 giugno al 31 luglio del 1502 e partì subito dopo la battaglia di Castiglion Fibocchi: "...e tu, essendo del luogo, dovresti fare delle ricerche in merito. Potrebbe essere interessante. Sono disposto a darti una mano." Tutto finì lì.
Io, preso sempre da mille cose e dal lavoro, considerai quel suggerimento un impegno troppo gravoso, ma pur non dimenticando ho rinviato tutto per molto tempo. Poi il prof. è venuto a mancare purtroppo, ma ho tenuto sempre il suo invito dentro di me. Finché quattro anni fa la Regione Toscana cominciò a valorizzare "i cammini" e a me venne in mente "la Sette Ponti" con la sua storia millenaria e quando Enzo Brogi propose il "Cammino della Sette Ponti" presi la decisione. Tre anni di ricerche sulla battaglia di Castiglion Fibocchi, poi la pubblicazione.
Leonardo nel luglio del 1502 si trova in terra aretina per conto di Cesare Borgia, il Valentino, che gli aveva affidato il compito di rilevare il territorio. Quindi compito di ingegneria militare, convinto di conquistare quelle terre alla Repubblica Fiorentina di Pier Soderini. Ha il sostegno di Arezzo che si ribella contro Firenze. Da notare che Arezzo non si è mai ribellata alla Firenze Medicea, ma sempre alla Repubblica Fiorentina.
Il comandante in capo delle truppe era un grande capitano di ventura: Vitellozzo Vitelli, signore di Città di Castello e di Montone e successivamente anche di Monterchi ed Anghiari, al quale i Fiorentini avevano decapitato il fratello Paolo per tradimento e lui stesso era da loro ricercato.
Vitellozzo conquista Monte S. Savino, Castiglion Fiorentino e Cortona. Dall'altra parte Giovi e stringe in una morsa Arezzo con 3500 uomini, congiuntamente alla guarnigione di Piero dei Medici, detto il Fatuo, cioè sfortunato. Si congiungono ai suoi soldati anche le milizie di Fabio Orsini e di Gianpaolo Baglioni di Perugia. Cinge d'assedio Arezzo, che non era ancora caduta, e, lasciando questa incombenza al fratello Giulio, alla testa di ben 4.000 uomini si lancia, accompagnato dal luogotenente Baglioni, verso Firenze passando per il tratto della Sette ponti ( Cassia Vetus) fino a Castiglion Fibocchi conquistando i castelli di Quarata e di Rondine.
A questo punto le truppe fiorentine, comandate da Antonio Giacomini Tebalducci di stanza a Montevarchi, ma con avamposti a Laterina, ricevono rinforzi da Firenze e dai Francesi, loro alleati, e si fanno incontro a Vitellozzo, partendo proprio da Laterina. Lo scontro avviene l'8 luglio 1502 nel piano davanti a Castiglion Fibocchi, località Ghiandarella. Vitellozzo, uomo di grande esperienza militare, escogita una nuova tattica militare e vince la battaglia. A questo punto anche Castiglion Fibocchi è nelle mani di Vitellozzo, che lasciato sul posto Gianpaolo Baglioni, torna verso Arezzo , che viene definitivamente conquistata.
Le mire però di Cesare Borgia terminano a Castiglion Fibocchi, perché Luigi XII di Francia, alleato di Firenze, fa arrivare l'ordine a Cesare Borgia di desistere dall'impresa e di cedere i territori, Arezzo compresa, alla Repubblica Fiorentina. Vitellozzo riceve l' ordine da Cesare Borgia di cedere Arezzo a Firenze, ma l'odio di Vitellozzo nei confronti di Firenze fa sì che Arezzo venga ceduta da lui ai Francesi, cioè a Luigi XII che a sua volta la passa a Firenze.
Durante il "cammino della Sette Ponti" del 2017, ho preso l'iniziativa personale appoggiata
dall'amministrazione comunale di Castiglion Fibocchi e con il benestare della Fraternita dei Laici, proprietaria di Ghiandarella, di erigere un cippo a ricordo di questo episodio storico che vide coinvolti i più grandi personaggi storici del Rinascimento.
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Letizia Editore, 2018, pp. 72 a colori, 16x23, € 8,00 - da richiedere a: Letizia Editore |
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Il Dr. Ernesto Ferrini alla presentazione della pubblicazione all'Accademia Petrarca di Arezzo il 5 ottobre 2018 |
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