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La corrispondenza indirizzata ai Prigionieri di Guerra in Egitto godeva della franchigia postale e veniva inoltrata "via mare". Solo dall'inizio del 1942 fu possibile spedire "via aerea", accorciando notevolmente i tempi di percorrenza della corrispondenza.
Il primo marzo 1942 venne attivato il servizio di posta aerea secondo il percorso via Chiasso-Sofia-Gerusalemme. A partire dal 24.3.1942 (Ministero della Comunicazione N° 450235/704 - I) la corrispondenza poteva essere inviata senza il tramite della Croce Rossa, imbucandola direttamente nelle cassette postali: busta e carta non dovevano avere un peso complessivo superiore ai 5 grammi e l'affrancatura doveva essere di Lire 2,50.
La busta doveva riportare in alto a sinistra la dicitura "POSTA AEREA PER PRIGIONIERI DI GUERRA - via CHIASSO SOFIA GERUSALEMME"; a partire dal 15.7.1942 mutava la via di inoltro e quindi la dicitura sulla missiva che diventava via "SOFIA ISTAMBUL" (norma CROCE ROSSA Mod. 13PR/9).
Il servizio di Posta aerea per l'Egitto fu sospeso tra l'agosto e il settembre 1943.
La busta in oggetto fu quindi il 18.4.1942, anche se l'anno non è riscontrabile dal timbro in quanto i francobolli sono asportati dalla censura.
Il timbro di istradamento via Chiasso-Sofia-Gerusalemme fu applicato dall'Ufficio Censura Posta Estera di Roma e fornito dall'ufficio prigionieri di guerra.
I francobolli furono asportati in arrivo dalla censura inglese del Cairo che appose il timbro "PW Middle East 062" e quindi passata alla censura egiziana.
Essendo diretta al Delegato Apostolico di Egitto e Palestina le ipotesi sul suo contenuto sono due: o vi era una richiesta di informazioni circa un prigioniero di guerra oppure, più probabile, oppure notizie relative e civili italiani residenti in Egitto.
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