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  Saluti alla Federazione di Arezzo
Enrico Bettazzi

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Nella fitta rete di corrispondenze che di solito si instaura durante il periodo di guerra tra il fronte e il paese e viceversa, soprattutto nella seconda guerra mondiale, vi sono corrispondenze che definiremo con un forte connotato politico.
La seconda guerra fu il momento finale di un lungo percorso che nella idealità mussoliniana aveva visto la creazione di un esercito di cittadini, la nazione armata che per venti anni era stata preparata dalla propaganda di regime ed alimentata da una serie di guerre alcune dichiaratamente fasciste.
Così in molte provincie italiane, direi tutte, le corrispondenze dei militari al fronte dirette a casa venivano riprese sulle pubblicazioni locali, soprattutto se portavano buone notizie e potevano sostenere la propaganda bellica. Una aliquota di queste corrispondenze fu indirizzata da convinti aderenti alle unità militari derivanti dal Regime (battaglioni CC.NN.) alle proprie Federazioni Provinciali del PNF: assumono solitamente sempre lo stesso tono trionfalistico e di esaltazione dell’azione in corso, ribadendo l’appartenenza convinta alla loro idealità; questa tipologia di scrittura andò naturalmente ad affievolirsi col proseguire negativo della guerra.

In questo caso un fante del 128° Reggimento della Divisione Pistoia, fondamentalmente costituita da toscani, scrive ad un esponente del PNF di Arezzo, Roberto Perlini.
Il sergente Mario Coluccini, del reparto carristi, non risulta tra i caduti.

Roberto Perlini ricopriva allora vari incarichi all’interno della federazione aretina: fu un personaggio locale di spicco come si evince dalla sua biografia che di seguito riportiamo, tratta dalle biografie pubblicate dalla Società Storica Aretina.

PERLINI, ROBERTO (Roma, 1 genn. 1901 - Firenze, 21 aprile 1972). Geometra, Maestro di campo della Giostra del Saracino. È uno dei tanti giovani aretini coinvolti nel clima del Biennio rosso, che non hanno conosciuto direttamente la tragedia della guerra e sono cresciuti nel mito della “vittoria mutilata” e del gesto eroico per la patria sul modello dannunziano. Per questi giovani, appartenenti alla piccola borghesia cittadina e spesso studenti, l’assalto ai socialisti, contrari alla guerra e nemici della patria, e la partecipazione alle prime spedizioni punitive, appaiono non soltanto una prova di coraggio e di audacia, ma anche un necessario rituale di passaggio al mondo degli adulti, che sono stati in trincea. Il giovane Perlini, che ha portato a termine gli studi presso l’Istituto tecnico, nella sezione di Agrimensura, partecipa alle prime spedizioni delle squadre fasciste nei paesi della provincia, è tra gli aretini che marciano su Roma e nel 1923 è tra i più giovani membri del direttorio del fascio cittadino. Ricopre varie cariche politiche: ispettore federale (1923-1924); segretario dell’OND (1928-1930); comandante del Fascio giovanile di combattimento (1931-1938); vicecomandante della Legione ONB; ha la qualifica di “ferito per la causa nazionale”. È inoltre decurione della milizia e vicesegretario del sindacato degli agricoltori. Riorganizza i sei gruppi rionali in cui si articola dal 1935 il fascio aretino. Fa parte del direttorio del fascio di Arezzo, di cui è vicesegretario dal 1935 al 1941; è anche ispettore della zona di Arezzo. Sarà infine iscritto al fascio repubblicano, collaborando con l’esercito tedesco di occupazione. È impiegato come geometra presso il Consiglio provinciale delle corporazioni; poi entra all’Ispettorato del lavoro. Svolge le funzioni di maestro di campo della Giostra del Saracino dal 1932 al 1940 e nel settembre 1950, per un totale di diciotto edizioni. Bibl.: ASA, PNF, Fascicoli personali, ad nomen; G. GALLI, Arezzo e la sua provincia nel regime fascista, 1926- 1943, Firenze, CET, 1992; C. DISSENNATI, Le mille lance del Saracino, Arezzo, Badiali, s.d. [ma 1966]. (L. Berti e G. Galli)

Cartolina in franchigia postalizzata a Firenze, manoscritto PM 68.

P.M.68 – 12-12-940 XIX
Preg.mo Cav. Rag. Perlini
E con somma sodisfazione che le invio il mio possente alalà da richiamato, prima d’imbarcarmi per la grecia, sarei stato molto più felice poterlo fare personalmente, ma sono sicuro che voi accetterete medesimo il pensiero per tanto gradite i miei più sentiti saluti fascisti
oblmo Coluccini Mario

 

SITOGRAFIA

http://www.societastoricaretina.org/biografie/LBGGPerliniRoberto31012014.pdf

 

Enrico Bettazzi
11-04-2021