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  Riccardo De Bacci Venuti nella guerra italo-turca
Enrico Bettazzi e Roberto Monticini

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Abbiamo già trattato della Famiglia De Bacci Venuti in “De Bacci Venuti: 4 Nobili fratelli per la Grande Guerra”: dove, in particolare, ci siamo occupati di Carlo e Giovanni, in un altro articolo, in modo ancora più dettagliato, ci siamo interessati ancora di Giovanni De Bacci Venuti, eppure l’archivio di questo casato ci riserva ancora altre lettere che ci offrono l’opportunità di conoscere alcune vicende che questa volta, vedono per protagonista il figlio Riccardo.

Le lettere sono due, una indirizzata al fratello Tommaso, inviata da Tripoli subito dopo lo sbarco, l’altra, spedita da Misurata a distanza di due mesi dalla prima, alla madre. Nella seconda missiva, già auspica un suo ritorno a casa.

Riccardo è sottotenente di complemento del Genio, nel suo scrivere non comunica l’ardore del conquistatore, né l’investimento emotivo prodotto dal vivere il “senso della Patria”, il suo è un raccontare vicende altre da Sé, rimosse dal suo vissuto personale quotidiano, quasi fossero annotazioni per un freddo diario.

Riccardo De Bacci non parla quasi mai dei suoi commilitoni, mentre esprime, in tutte e due le lettere, il suo forte senso di attaccamento alla famiglia, il suo dispiacere e la sentita partecipazione affettiva verso il padre che sta vivendo grosse difficoltà nel suo lavoro, il profondo attaccamento alla madre ed ai fratelli, il desiderio di ritornare presto a casa. Come tutti coloro che sono al fronte rassicura la famiglia sulle sue condizioni di salute e lo fa in modo veramente sereno, senza enfasi, dando credibilità a ciò che scrive.


Al fratello Tommaso:

"N.U.
Avv. Tommaso De Bacci
Via del Campidoglio 4 (studio)
(Italia) Firenze

Tripoli 13.6.1912

Carissimo Tommaso

Sono arrivato a Tripoli ieri mattina verso le 7. Tripoli si presenta magnificamente: bellissimo il porto con una quantità innumerevole di navi, corazzate, torpediniere e famiglia. La città ha l’aspetto di essere pulitissima ed è molto pittoresca. Però mi hanno assicurato che internamente è così sudicia, per chi non ci è abituato, e ributtante. Alla larga !!
Noi impiegammo tutta la giornata d’ieri a fare il trasbordo dal Verona
(1) al Valparaiso (2), il quale è un piroscafo molto più sudicio, più piccolo e più vecchio.
E dire che l’hanno caricato in una maniera esorbitante tanto di truppa come di materiale.
Immagina che il materiale non entrando più nella stiva già piena, ingombra tutti i corridoi della coperta,
Questa notte ho dormito nella cuccetta assegnatami insieme ad una quantità di bestie di ogni genere che mi hanno divorato. Speriamo si sbarchi presto.
Non sappiamo per ora dove andremo, ma i preparativi sono impressionanti. Figurati che partiranno con noi altri 5 carichi di truppa con 2 corazzate, qualche incrociatore e due torpediniere: gli angeli custodi! È un vero e proprio corpo d’occupazione; dove andremo? Nessuno lo sa perché la rotta ci viene indicata ogni tanti chilometri di navigazione per radio telegramma da Comando del Corpo di Stato Maggiore.
Non so se oggi potrò scendere a terra un momento, perché probabilmente partiremo domani.
Ho mandato a salutare il Tenente Pergolani facendogli sapere che mi trovo qui a bordo del Valparaiso.
Speriamo che mi venga a trovare.
Hai ricevuto le mie cartoline che ti scrissi dal Verona? Non state in pensiero se starete un pezzo senza ricevere mie lettere, ma capirai bene che se andiamo ad occupare qualche isola o altro posto non potremo avere né la comodità di scrivere né quella di impostare.
Io sto benone di salute e sono tranquillo; lo sarei maggiormente però se potessi avere le vostre nuove, ma io spero che starete tutti bene e tranquilli sul conto mio.
Durante il trasbordo, ieri, fummo sballottati per un paio d’ore dalla maretta perché prendemmo posto su di una chiatta o pontone (?) che ci faceva sentire il mare fortemente. Io stetti bene però e mi divertii moltissimo, armato come ero, ad issarmi sul bastimento per mezzo di una scala di corda che dondolava magnificamente. La vera vita del guerriero che deve abituarsi a tutto!
Milioni di baci a Babbo e Mamma ai quali chiedo la benedizione, tanti cari abbracci con un grosso bacio a te, mio caro Tom, a Giovannino e Carlino - Vostro affezionato Riccardo.

Saluti a tutti gli amici."

 

 

Alla madre:

"N.D.
Sig. Giulia De Bacci
Villa a S. Fabiano
(Toscana) Arezzo

Misurata 3.8.912

Adorata Mammina mia mi rincrebbe tanto mercoledì scorso di non poterti scrivere una lunga lettera che non puoi credere.
Eravamo in mezzo al lavoro e lo siamo tuttora perché si stanno costruendo, sulla strada che conduce a Capo Zarug, delle ridotte per la difesa delle carovane che transitano e per essere sicuri che nell’oasi non si formino degli agglomeramenti di nemici.
Tu vorresti, mia adorata Mammina, sapere in quale epoca farò ritorno in Italia?
Non ne so niente di sicuro solo ho sentito dire che in ottobre la nostra classe avrà il cambio ma anche di questo non siamo sicuri.
La piuttosto bellissima cosa che ho sentito trapelare.
Parte del Comando del Battaglione probabilmente rimpatrierà in questo mese e forse tra un 6 o 7 giorni!
Però non ci fare l’acquolina perché molto probabilmente potrebbe essere anche una fola.
In ogni caso, se mai tu stessi qualche giorno senza mie nuove non t’impressionare perché può essere ch’io sia in viaggio per l’Italia!
Sarebbe una bella cosa vero? Speriamolo.
Alla peggio aspetteremo l’ottobre!
E ora parliamo un po’ di voi.
Non so proprio come congratularmi con Tommaso, non ho parole per esprimergli la mia ammirazione.
Digli che gli scrivo oggi stesso direttamente una lettera.
Perbacco mi pare che il povero Babbo non si dia pace quest’anno, sempre in su e in giù per lavori.
Non mi pare il vero di venire ad aiutarlo.
E quella brutta faccia della Giudici ha avuto tanto core di offrire la metà del compenso chiesto? Altro che bottegaia codesto è un modo di fare veramente indecente, farà bene il Babbo a non accettare il lavoro.
In quanto alla classe da formarsi costà la ritengo un’idea ottima sotto tutti i rapporti ed anzi ti prego di incaricartene tu formarla.
Io sto bene, ma ti assicuro che questo clima non è troppo buono, immagina che in media sulla forza di una compagnia (150 uomini) ogni mattina ci sono ammalati 25 o 30 soldati!
Ma io mi ho ogni cura perciò tu non devi stare in angustia, pensando specialmente che io non sono esposto ai disagi come i soldati di compagnia.
Ti ringrazio tanto, mia adorata mammina, delle espressioni affettuosissime e che mi fanno tanto piacere.
Non spedire altri pacchi finchè non ti scriva che rimango in Libia sino all’ottobre. Allora ti dirò anche quello che mi fa piacere.
Saluta infinitamente tutti gli amici.
Baci infiniti a tutti i miei cari fratelli, allo zio Giulio e famiglia e inoltre ti chiedo la santa benedizione, ti invio tutti i miei baci e i miei abbracci, tuo Riccardo
Avrete già ricevuto una mia lunga lettera in risposta alle domande che mi fate nelle vostre care, perciò non sto a ripetervele.
Di nuovo tante care cose e milioni di abbracci al Babbo mio che è tornato.
Riccardo
Scusa la fretta ma tu sapessi come mi vola il tempo ora che ho tanti incarichi non trovo mai un minuto di pace.
"

 

Non sappiamo quando Riccardo tornò a casa…, ma tornò!... e passò indenne attraverso la Grande Guerra, sempre prestando servizio nel genio dove nel frattempo aveva ricevuto i gradi da sottotenente.

Fu valente pittore e restauratore come suo padre, il Conte Pietro Gualtiero De Bacci Venuti, lavorando ad importanti commesse in Italia, restaurando assieme a lui e per proprio conto opere del tardo medioevo e del Rinascimento italiano e studiando per sua passione, negli anni trenta, l’arte folklorica sarda.

Testimonianza della permanenza in Sardegna è un olio su cartone di proprietà di A.Mereu, datato 1933, che raffigura una giovane donna con indosso il costume di Desulo. (Immagine tratta dal blog citato in sitografia).


 

NOTE:

1) - Verona Trasporto (Piroscafo da carico). Adibito a trasporto durante il conflitto italo turco dal 10.10.1911. Fece parte del primo convoglio trasporto truppe a Tripoli partito il 9 ottobre 1911 (prima del noleggio o requisizione).

2) - Valparaiso Piroscafo di proprietà dei Loyd del Pacifico venne noleggiato durante la guerra italo-turca dal 12 ottobre 1911 al 18 ottobre 1912. Fece parte del primo convoglio trasporto truppe a Tripoli partito da Napoli il 13 ottobre 1911. Nel maggio 1912 partecipò all’occupazione di Rodi. Nel giugno del 1912 trasportò truppe per l’occupazione di Misurata.

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

Giuseppe Marchese, Il servizio postale della Marina Militare, dalle crociere alla Grande Guerra 1892 - 1915, volume I, Trapani, 2004;
Ottorino Pieroni, Il servizio postale nella marina militare 1892 -1920, Roma, 1976;
Le poste militari italiane in Africa, a cura di AICPM, Milano, 1978;
A. MEREU, Riccardo De Bacci Venuti, “aristocratico artista”, in Amerblog, 19/2/2012.

 

Enrico Bettazzi e Roberto Monticini
30-08-2021