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GLI UFFICI DI RECAPITO IN PROVINCIA DI AREZZO | |||
Alcide Sortino | |||
PERCORSO: Le schede > Uffici di posta di Arezzo e provincia: gli articoli > questa pagina > La DISTRIBUZIONE ed il RECAPITO della posta in Arezzo Come ormai a tutti noto, a partire dal 2000 Poste Italiane ha iniziato il processo che ha portato alla separazione del recapito dalla rete dei normali uffici postali. Precedentemente ognuno di questi – con esclusione delle succursali urbane - aveva una determinata competenza territoriale, a cui corrispondeva un certo numero di “Zone di recapito” (in seguito ZdR), da una unica a svariate decine, in funzione degli abitanti e insediamenti serviti. I piccolissimi uffici spesso non avevano una propria ZdR, ma erano serviti, o da una del capoluogo comunale o da una ZdR che comprendeva più uffici, spesso intercomunale. Ogni ZdR era affidata a un portalettere, il quale, prima di iniziare la distribuzione, provvedeva a preparare la “gita”, smistando dal dispaccio pervenuto all’ufficio postale gli oggetti destinati alla propria zona. Quando il numero delle ZdR superava un certo limite, l’organico dell’ufficio comprendeva anche gli “agenti di scorta” per rimpiazzare gli eventuali assenti e la cui quantità era determinata con alchimie sindacali. Discorso diverso per i capoluoghi, ove la distribuzione faceva capo a volte al “C.P.”, a volte al “Ferrovia”, a volte ad altri uffici, come “A.P.” o “A.D.” e spesso organizzata in luoghi separati da questi. Nelle grandi città poi il discorso era ulteriormente articolato, data l’esistenza di più uffici che provvedevano alla distribuzione zonale. Ma a partire dal 2000 ci fu la prima mossa verso il nuovo assetto, costituendo gli uffici “Recapito” nei capoluoghi e in qualche altro grosso centro. All’atto pratico la “sezione portalettere” diventava un ufficio autonomo (con proprio frazionario) e quando era distaccato in un luogo separato, prendeva il nome dalla via o dalla zona dove era ubicato, come Bergamo Pascoli, Pavia Brambilla o Arezzo Mecenate.
Ma solo a partire dal il 2005 si è progressivamente concretizzata la nuova organizzazione, con la definizione di quattro livelli operativi, ovvero CDM (Centro distribuzione Master), presente solo in certi capoluoghi con un unico “Recapito”, CPD (Centro Primario Distribuzione), CSD (Centro Secondario Distribuzione) e PDD (Posto Decentrato Distribuzione). Da notare alcune irregolarità nei timbri sopra riprodotti, dovuti al pressapochismo da sempre imperante: l’errato inserimento del cap nel datario di Bergamo essendo città a ripartizione zonale, il frazionario al posto del cap nella bollatrice BNG di Napoli Matteotti e nei datari del CPD Palermo Orleans e PDD Pantelleria. Ma negli anni più recenti, la continua diminuzione delle corrispondenze e l’introduzione della consegna a giorni alterni hanno reso superflue e antieconomiche molte strutture, in particolare i PDD. D’altro canto l’incremento del servizio pacchi (che le Poste in un primo tempo volevano invece abbandonare) ha imposto la creazione di impianti di maggior dimensione e quindi con area di influenza maggiore. Tutto ciò ha portato ad una ristrutturazione completa del recapito, ora impostato sui CD (Centro distribuzione) e su qualche superstite PDD nelle zone più decentrate o in località con notevole popolazione o aziende. Nella tabella sottostante è riprodotta la “storia” recente del recapito in provincia di Arezzo, con i vari uffici, spesso durati l’espace d’un matin, con relative qualifiche e numero frazionario. Come si può notare, da un massimo iniziale di 23 uffici, si è passati a 6 CD e ad 1 (poi 2) PDD. In particolare San Sepolcro è stato elevato da CSD a CD e San Giovanni Valdarno da PDD a CD, mentre il CSD Badia del Pino è stato soppresso e successivamente nella stessa località è stato istituito un PDD. Va ricordato che con Poste Italiane il frazionario non è più legato ai servizi a denaro, ma è assegnato ad ogni centro di spesa e pertanto previsto anche per gli uffici di recapito. Da quanto potuto osservare, la trasformazione in CD dei centri maggiori non ha comportato variazione del loro frazionario. Infine un’avvertenza: nei documenti consultati non è chiaro se le date si riferiscano al giorno del provvedimento amministrativo di istituzione o soppressione o a quello della reale esecuzione dello stesso e pertanto sono da considerarsi indicative. Le vicende di Arezzo Mecenate, poi trasferito in altre sedi, sono descritte nell' articolo di Roberto Monticini: La DISTRIBUZIONE ed il RECAPITO della posta in Arezzo. Alcide Sortino |
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