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L’ape ed il miele: « PER ASPERA AD ASTRA » | ||||
Roberto Monticini | ||||
PERCORSO: Le schede > AREZZO racconta > questa pagina Trovare un oggetto “postale” di pari interesse a quello che oggi vi presento è davvero un accadimento eccezionale, propiziato solo dalla benevolenza della Dea Bendata. Nel fronte, il destinatario: Affrancato con c. 5 della serie detta “Imperiale” e c. 30 della serie del 7° centenario della morte di Sant’Antonio (totale c. 35), annullati ad AREZZO *FERROVIA” il 24.3.1932, l’affrancatura assolve la tariffa Campioni. Il Fronte risulta composto in conformità alle regole operanti. Al verso, stampa a grande carattere, troviamo scritto: DISPACCIO ISTRUZIONE. – Far girare l’ elica per circa 60 volte, mettere l’ape nella busta dalla quale uscirà fuori nell’aprirla.
“Far girare l’elica”? “mettere l’ape nella busta”? Queste complicate indicazioni davvero permetteranno di disvelare l’arcano custodito nel messaggio trasmesso? Apriamo il DISPACCIO per conoscere ed attentamente contemplare il contenuto: In alto a destra: «PER ASPERA AD ASTRA» aforisma che significa: a seguire, sempre a stampa: MESSAGGIO del MIELE all’umanità: “Risorto come da morte, dopo oltre quattro secoli di oscuro ed ingrato abbandono, vengo a riportarti la felicità e la salute”
Firmata con un timbro circolare in colore vinaccia: MIELE “ETRURIA” AREZZO. In quell’anno la Santa Pasqua si celebrava il 27 marzo. (n.d.r) Ergo: Il miele ”risorto dopo oltre quattro secoli di oscuro ed ingrato abbandono” amorevolmente ci offre la sua dolcezza”. Maaa … l’ape? ECCOLA!
Per farla risorgere dobbiamo seguire l’istruzione impressa nel Dispaccio: “Far girare l’elica per circa 60 volte, mettere l’ape nella busta dalla quale uscirà fuori nell’aprirla.” Personalmente … non ho osato… timoroso di provocare un possibile danno all’oggetto raro e per me prezioso, accogliendo così un mio timore reverenziale, che mi imponeva di non mancare di rispetto all’oggetto originale sostituendogli l’elastico primigenio. ELOGIO e PLAUSO alla attività inventiva della mente di quell'ideatore, che nell’anno 1932, ha prodotto questo omaggio appositamente per pubblicizzare ed incrementare la vendita del prodotto. Roberto Monticini |
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