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La 57ª Compagnia Prigionieri Romeni nella I Guerra Mondiale | ||
Roberto Monticini e Samuel Rimoldi | ||
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Cartolina in franchigia scritta il 19.09.1918 da Cà Briani presso Cavarzere (VE) e diretta ad Arezzo. ...non ho da dirti che con l’intera compagnia siamo in attesa di trasferimento. Chi scrive è un aspirante ufficiale italiano presso la 57^ Compagnia Lavoratori Romeni. Grazie alla propaganda esercitata nei campi di prigionia, si offrono volontari numerosi uomini, i quali sono impiegati sia come informatori o interpreti, sia come manovalanza nelle Centurie Lavoratori: queste ultime hanno il compito di costruire o rafforzare il sistema difensivo delle retrovie italiane. Altri, circa 800, sono impiegati attivamente al fronte, suddivisi in compagnie o plotoni, dando prova di alto valore e ricevendo decorazioni ed encomi. La Legione Romena, che raggruppa questi primi volontari ai quali ne fanno seguito altri, fino a giungere a circa 37.000 uomini tra ufficiali e truppa, prende vita solo nella seconda metà di ottobre del 1918, non avendo quindi possibilità di essere effettivamente impiegata al fronte. Le corrispondenze della 57ª Compagnia sono piuttosto rare, sia perché i componenti erano poco numerosi, sia perché non hanno avuto l’effettiva possibilità di essere impegnati al fronte. Nella cartolina è stato impresso: il bollo della compagnia, due diversi “VERIFICATO PER CENSURA” ed il bollo di arrivo ad Arezzo, troppo leggero per determinare il giorno di arrivo. Roberto Monticini, Samuel Rimoldi |
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