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  Da bordo di Regia Nave
Corrispondenze di marinai aretini nella seconda guerra mondiale
Enrico Bettazzi

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Siamo abituati a leggere le corrispondenze militari e trovarci magari notizie interessanti con biografie importanti o indicazioni di storia militare. Sfuggono di solito a questa regola gli epistolari da bordo di navi, abbastanza anonime nei testi vista la particolarità del modus di corrispondere.

Le cartoline e le lettere, scritte sulle Regie Navi, venivano consegnate al primo porto utile e da lì inoltrate attraverso i canali di posta militare sul concentramento generale di Roma, con indirizzo convenzionale: Ministero della Marina Militare Roma. Una volta passata la corrispondenza da un ultimo controllo centrale della censura della R. Marina, la posta veniva consegnata all’amministrazione postale civile per l’inoltro a destino tramite gli uffici periferici.

Questo percorso garantiva una certa riservatezza che altrimenti, magari con l’indicazione nelle missive di località in chiaro, avrebbero messo a repentaglio l’esistenza delle navi e degli equipaggi. Pertanto sulle corrispondenze si scriveva un generico: “Bordo”. Ciò nonostante, il tributo pagato dalla Regia Marina fu elevato in conto navi ed uomini persi in mare.

Ciò che viene perso singolarmente come notizie, viene recuperato dal fatto che un intero equipaggio è legato al destino della propria nave e quindi fare la storia della nave vuol dire recuperare anche quello del singolo imbarcato.
Storie di abnegazione e sacrificio, come per tutti quelli in prima linea: un noto blog online che è dedicato alla Marina non per niente ha come titolo : “con la pelle appesa ad un chiodo”…

Segue qui una rassegna delle corrispondenze dei marinai, nativi della provincia aretina, imbarcati durante la seconda guerra mondiale, notando, per le testimonianze raccolte, il cospicuo numero di persone destinate al mare, nonostante la vocazione del Distretto Militare a serbatoio di unità di fanteria, solitamente indirizzate in grandi unità per il teatro balcanico.

Vediamo i militari nave per nave, raccontando gli eventi salienti a cui le le loro navi parteciparono; per loro fortuna molti tornarono, nonostante l’alto tributo versato soprattutto nel naviglio medio (sommergibili, cacciatorpediniere, torpediniere, fregate e corvette). Ai casi più eclatanti dedicheremo pagine apposite.

Si ringraziano coloro i quali aggiungeranno ulteriori testimonianze a questa specie di regesto marino che andiamo ad estendere.

Le immagini provengono dal Web, con indicazione dell’eventuale titolarità o provenienza, salvo diversa indicazione.
Le impronte dei timbri in dotazione alle R. Navi provengono dal catalogo di Balestra, Cecchi e Cadioli riportato in bibliografia.
Le corrispondenze fanno parte della collezione dell’autore salvo diversa indicazione.

 

Incrociatore Muzio Attendolo

 

Immagine da Wikipedia

Incrociatore leggero appartenente alla classe condottieri. Entrato in servizio nel 1935, imbarcava 2 idrovolanti IMAM RO 43 per ricognizione.
Partecipò a varie battaglie navali (Punta Stilo, prima battaglia della Sirte, battaglia di mezza agosto 1942); in questa ultima fu seriamente danneggiato e riparò a Napoli, ove fu affondato a seguito bombardamento statunitense il 4/12/1942. Ebbe 188 morti su un equipaggio di 578 imbarcati.

 

Cartolina in franchigia con timbro datario R. NAVE ATTENDOLO del 12/11/40, scritta da Bordo il 9/11/40, inusuale timbro di transito di PM del concentramento postale militare di Bari in data 14/11/40, timbro di arrivo di Arezzo Centro in data 20/11/40, timbrino circolare di censura R.Marina (n.7) e timbrino di portalettere aretino (3).

La cartolina di cui sopra presenta la particolarità della presenza di un timbro di ufficio postale militare oltre al timbro “guller” della Regia Nave.
Come abbiamo detto l’apposizione dei timbri della R. Marina (annullatore e di censura), a seguito dell’instradamento standard delle corrispondenze delle unità navali su un indirizzo convenzionale, avrebbe mantenuto il segreto militare sul posizionamento delle navi, altrimenti localizzabile con l’apposizione dei timbri di posta militare, soprattutto di centri di raccolta ben conosciuti (in questo caso la PM di concentramento riporta in chiaro nel guller BARI). Ad esempio questo concentramento di Bari poteva raccogliere corrispondenze provenienti da Egeo o Albania, dando una localizzazione facilitata dei tragitti delle navi.

Nonostante le traversie dell’incrociatore, il cannoniere Cerofolini Nello non risulta tra i caduti.

Cartolina in franchigia predisposta per la Regia Marina (vedasi stampigliatura POSTA REGIA MARINA anziché POSTA MILITARE), con timbro datario R. NAVE ATTENDOLO in data 10/3/41, scritta da Bordo il 9/3, arrivata in data 13 a Arezzo Centro; timbro del censore (7).

Lettera affrancata con cent. 50 Imperiale annullato da guller R. NAVE ATTENDOLO in data 7/9/40, timbro in arrivo BIBBIENA STAZIONE in data 9/9/40. Timbro circolare censore (4). Busta con indicazione a stampa della Regia Nave (intestazione e silhouette nave). (coll. R. Monticini)

Anche il 2° Capo Giuseppe Casucci non risulta tra i caduti.

 

Incrociatore Raimondo Montecuccoli


Immagine da Wikipedia

Incrociatore leggero appartenente alla classe condottieri. Entrato in servizio il 30/6/35, imbarcava 3 idrovolanti IMAM RO 43 per ricognizione.
Partecipò a varie battaglie navali (Punta Stilo, prima battaglia della Sirte, battaglia di mezzo giugno 1942); mentre era in porto a Napoli subì danni a seguito bombardamento statunitense il 4/12/1942 (nella stessa occasione in cui affondò l’incrociatore Attendolo) che lo tennero in riparazione per 7 mesi. Ebbe 44 morti in questa occasione su un equipaggio di 578 imbarcati.
Dopo l’armistizio dell’8/9/43, cobelligerò con gli Alleati. È stato radiato nel 1964.

 

Cartolina in franchigia scritta il 23/5/42, presente timbro datario R. NAVE MONTECUCCOLI del 24/5/42, timbro di arrivo a Bibbiena in data 1/6/42; presenti timbri di censura della R. Marina.

Il sottocapo meccanico Giuseppe Babbini manda i saluti a casa, quindici giorni prima della battaglia di metà giugno, svoltasi nei dintorni di Pantelleria: in questa occasione il Montecuccoli riuscì a mettere fuori combattimento il cacciatorpediniere HMS Bedouin e incendiare la petroliera Kentucky.

Babbini non risulta tra i caduti.

 

Incrociatore Bolzano


Immagine da Wikipedia

Incrociatore pesante, stazza 13243 ton.
Equipaggio 725 imbarcati. Aveva 3 idrovolanti Piaggio P6 catapultabili, poi sostituiti dagli Imam Ro34; 8 cannoni binati da 203 e 16 cannoni da 100. Velocità 36 nodi (66Km /h). Entrò in servizio nel 1933.
Fin dall’inizio della guerra partecipò a tutte le azioni: Punta Stilo (9/7/40), Capo Teulada (27-28/11/40), Capo Matapan (27-28/3/41). Nel settembre ‘41 si trovava in riparazione a Messina quando subì un attacco aereo che provocò danni e morti. Nel 1942 prese parte alla grande battaglia aeronavale di mezzo agosto (12-15/8/42). Silurato in tale occasione fu poi portato in riparazione a La Spezia dove lo colse l’armistizio; abbandonato dall’equipaggio il 9/9, rimase in porto dove fu poi affondato il 22/6/44.

 

Intero postale da 30 cent. annullato col timbro della R. NAVE BOLZANO in data 20/6/40; timbri della censura della R.Marina.

La cartolina postale viene scritta da bordo in data 19/6, poco più di una settimana dopo la dichiarazione di guerra. Il marinaio aretino scrive a casa: “Mia cara stai perfettamente tranquilla sul mio conto, continuo a star bene…” Dopo una ventina di giorni il marinaio Antonio Poggiarelli avrebbe partecipato alla battaglia di Punta Stilo.

Anche lui non figura tra i caduti durante la guerra.

 

Cacciatorpediniere Turbine

 

Immagine tratta da Wikipedia

Entrata in servizio nel 1927. Stazza 1210 ton. Equipaggio 179.
All’entrata in guerra di base a Tobruk. Partecipò alla lotta antisommergibile, affondandone uno il 19/6/40. Fu spesso di scorta ai convogli tra l’Italia e la Libia.
Nell’ultima fase della guerra fu impegnato in Egeo; l’armistizio lo colse al Pireo dove venne consegnato ai Tedeschi. La maggior parte dei membri dell’equipaggio venne portata dai Tedeschi nei campi di prigionia.

 

Lettera via aerea (francobolli asportati) scritta il 30/8/43 e timbrata col guller R. NAVE TURBINE il 1/9, in navigazione nell’Egeo, associato timbro di posta militare PM550 servizio volante n. 2 in data 7/9. Timbro di arrivo ad Arezzo Centro in data 9/9/43. Timbri di censura (circolare (3) e rettangolare in cartella) della R. Marina.

Il percorso di questa lettera ci restituisce parte della storia a cavallo dell’armistizio, ma non conosciamo il destino del Capo pil. Tenti Angelo: alcuni dei marinai alla consegna della nave integra in mano ai Tedeschi optarono per cooperare con questi ultimi, rimanendo imbarcati.

Il fatto che il marinaio aretino non figura tra i caduti in guerra ci fa pensare che invece decise di rimanere con la maggior parte dell’equipaggio e che venne internato nei campi di concentramento tedeschi. La nave, ribattezzata TA14 nella Kriegsmarine germanica, fu affondata da un bombardamento aereo statunitense a Salamina.

Sulla busta appare il timbro di PM 550, servizio volante, di base a Rodi; probabilmente da uno degli aeroporti dell’isola partì per la destinazione familiare, ma fortunatamente arrivò a casa proprio mentre il militare aretino andava incontro al suo nuovo destino.

Nave officina – trasporto nafta Quarnaro

Immagine tratta da Wikipedia

Entrata in servizio nel 1927. All’inizio della guerra faceva parte delle navi ausiliarie della R. Marina (II Squadra Navale).
Nel 1943 si trovava in Grecia a Navarino, da dove si riportò in Italia nel maggio. All’armistizio era ormeggiata a Gaeta e ingaggiò combattimento con le truppe tedesche a terra; dopo due giorni si dovette arrendere perché fortemente danneggiata e fu poi affondata dai Tedeschi nel porto.
L’equipaggio fu fatto prigioniero.

 

Cartolina illustrata scritta da bordo il 31/7/1940, affrancata con cent.10 imperiale annullato dal timbro della nave R. NAVE QUARNARO in data 1/8/40. Timbri della censura (circolare (2) e rettangolare in cartella) della Regia Marina.

Negli scontri del 9 settembre a Gaeta, tra i marinai presenti in porto e i tedeschi, ne risultano caduti tre che erano imbarcati sulla nave officina, ma non il 2° Capo Meccanico Ugo Romanelli.

Del marinaio aretino non sappiamo l’iter di prigionia per i campi di concentramento, certo che, fortuna per lui e i suoi familiari, non figura tra i caduti in guerra.

 

Torpediniera Pallade

 

Immagine tratta da Wikipedia

Entrata in servizio nel 1938. Equipaggio 116 imbarcati (6 ufficiali).
All’ingresso in guerra si trovava di stanza a Messina, partecipando a varie missioni di bombardamento basi navali greche e a missioni antisommergibile. In servizio di scorta ai convogli verso la Libia.
Il 4 agosto 1943 si trovava in porto a Napoli, dove subì un bombardamento aereo statunitense ed affondò il giorno dopo per i danni subiti.

 

Lettera affrancata con cent. 50 Imperiale annullato da timbro amministrativo della R. Torpediniera Pallade - Segreteria Comando. Timbri di censura dell’Ufficio periferico di censura di Messina (circolare del censore (4 C2) e della base (C2)). Timbro tondo/frazionario di arrivo al retro dell’u.p. di Staggiano in data 10/3/41. Busta personalizzata predisposta per la R.Nave con stampa di intestazione e silhouette. (coll. R. Monticini)

Al momento in cui il fuochista A. Sarrini scrive, la torpediniera era in partenza per una scorta a due motonavi fino al porto di Tripoli (il convoglio arrivò felicemente l’11/3); pertanto la censura, essendo in un porto nazionale, venne subito applicata nel porto di Messina.

Sarrini non compare nelle liste dei caduti della seconda guerra mondiale.


Enrico Bettazzi
11/02/2023


BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

C. BALESTRA, A. CECCHI, I servizi postali della Marina Italiana nella Seconda Guerra Mondiale, Firenze, 1974

https://conlapelleappesaaunchiodo.blogspot.com/

https://it.wikipedia.org/wiki/Muzio_Attendolo_(incrociatore)

https://it.wikipedia.org/wiki/Raimondo_Montecuccoli_(incrociatore)

https://it.wikipedia.org/wiki/Bolzano_(incrociatore)

https://it.wikipedia.org/wiki/Turbine_(cacciatorpediniere_1927)

https://it.wikipedia.org/wiki/Quarnaro_(nave_officina)

https://it.wikipedia.org/wiki/Pallade_(torpediniera)