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EFFETTI FILATELICI COLLATERALI DEL CORONAVIRUS?
Lorenzo Oliveri

La pandemia prodotta dal covid-19 si è abbattuta in maniera assai pesante anche sulla filatelia: pensiamo soltanto a quante manifestazioni già organizzate sono state rinviate o annullate. Il lavoro di tante persone è andato letteralmente in fumo, svanito.
A livello generale qualcuno sostiene che il coronavirus ha reso evidenti problemi e difficoltà che già esistevano e che si era riusciti fino ad ora a nascondere in qualche modo. Ora tutti rincorrono la possibilità di trovare un vaccino, ma pure questa, ahimè, sta diventando una questione politica...

Anche in filatelia sarebbe necessario un vaccino, almeno per una serie di situazioni che non riesco a definire se non "effetti collaterali del coronavirus" e per le quali chiedo ai lettori di aiutarmi nella ricerca di un antidoto filatelico specifico.

Ecco il problema: numerosi francobolli del Regno di Sardegna stanno "mutando" (forse accade anche per altri francobolli, ma io conosco bene solo questi, però penso che il rimedio, se si trova, possa servire anche in casi similari).

In che cosa consiste questa "mutazione"?

In breve, lasciando poi la parola alle immagini, alcuni annulli rari su alcuni francobolli si sono trasformati in bolli molto più comuni, con gravissimi danni, anche economici, per i loro possessori. Come questa mutazione avvenga io non riesco a spiegarmela, se non ricollegandomi al male generale che ci investe tutti in questo periodo (e di cui, nonostante moltissimi parlino, nessuno, o quasi, conosce veramente i reali effetti).

Presento alcuni casi a me noti, ma non so esattamente quanto sia esteso realmente il fenomeno. Partiamo da due situazioni incontrovertibili:

1) i francobolli illustrati avevano originariamente un annullo (in genere raro o rarissimo) come inoppugnabilmente affermato dai relativi certificati peritali, elaborati da professionisti con titoli assolutamente indiscutibili, trattandosi di periti ufficiali di tribunali, di camere di commercio, soci delle più prestigiose associazioni peritali.

2) quegli stessi francobolli, per evidenza oculare diretta inequivocabile, oggi recano un altro timbro, filatelicamente assai più comune di quello originario.

Se poi prescindiamo dal punto 1) e ci limitiamo alle iniziali affermazioni di chi proponeva in vendita tali francobolli, si vedrà che il fenomeno sembra assai più diffuso.

Mutazione n. 1

SAN BENEDETTO, bollo di rarità assoluta, tanto che era sconosciuto, si trasforma in S. BENIGNO

Mutazione n. 2


FRESONARA, molto raro, si trasforma in BOSCO, bollo abbastanza comune

Mutazione n. 3

MURELLO rosso, rarissimo, si trasforma in LUMELLO rosso, abbastanza comune

Mutazione n. 4

RIVA DI CHIERI, addirittura sconosciuto sulla terza emissione, si trasforma in BALDICHIERI, annullo di media rarità

Mutazione n. 5

MORES, annullo raro dell'Isola, si trasforma in MONZA, bollo comunissimo

 

Mutazioni senza certificato medico


CASALE che diventa CASELLE



BERGAMASCO
che diventa CAPRINO BERGAMASCO

 

VISONE, uno fra i più rari annulli del Regno di Sardegna, che diventa CLUSONE

 

Io, come appassionato di annulli di Sardegna, ma soprattutto gli acquirenti dei pezzi illustrati, attendiamo speranzosi che qualche filatelico (o non) ci proponga un vaccino specifico.

Lorenzo Oliveri
16-09-2020