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Col ricordo tributato a Madre Teresa, il Kosovo vince il "San Gabriele" Premio Speciale alle "Opere di Misericordia" del Vaticano |
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di Danilo Bogoni |
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La felice fusione del verbo con l’immagine ha portato il francobollo col quale lo scorso anno il Kosovo ha onorato Madre Teresa a vincere il “San Gabriele” numero 35. Lo ha deciso il collegio giudicante del premio composto dal cardinale monsignor Christop Shönborn, arcivescovo di Vienna; monsignor Luigi Bressan, vescovo emerito di Trento; Jamil Nassif Abib, Michalak Bogdan, Franco Filanci, Giorgio Migliavacca, Wilhem Remes, Annemarie Stresser e Ján Vallo. La delicata e pregnante composizione con l’immagine della Santa dei poveri, della sua prima poesia e la dicitura “O Padre pieno di bontà accetta questo sacrificio” stampigliata in color rosso, invita l’osservatore a proseguire, ad andare oltre l’immagine a scoprire quello che c’è dietro, al grande lavoro preparatorio che Dijana Toska ha coordinato coinvolgendo persone con disabilità riunite nel Little People del Kosovo. E in particolare Hilmnijeta Apuk. “Siamo orgogliosi per questo riconoscimento – ha affermato Sejdi Hoxha, Ceo delle Poste di Prestina – perché questo francobollo e questa immagine per il nostro popolo hanno un significato particolare in quanto esprimono un sentimento di pace e di solidarietà tra i popoli”.
Premio speciale del Comitato organizzatore all’Ufficio filatelico della Città del Vaticano per l’articolata emissione delle Opere di misericordia, inserita nella più vasta celebrazione dell’Anno Santo della Misericordia. Sette valori, tante quante sono le Opere di misericordia, alla cui realizzazione figurativa hanno contribuito quattro artisti. L’illustratore riminese Stefano Morri, con all’attivo dentelli di San Marino Monaco e Vaticano, si è occupato di Dare da mangiare agli affamati e di Dare da bere agli assetati. Il giovane nizzardo David Maraskin ha a sua volta illustrato l’invito a Vestire gli ignudi e ad Alloggiare i pellegrini. La citazione in immagini di una delle Opere di misericordia oggettivamente più difficile da praticare, e cioè Visitare i carcerati, assieme a quella che invita a Visitare gli infermi, è dovuta alla romana Orietta Rossi. La chiusura, con Seppellire i morti è toccata a Daniela Fusco, romana, impegnata in numismatica con apprezzate e sempre più frequenti incursioni nel mondo dei francobolli. “Si tratta di una serie davvero importante – secondo Anna Cicerchia, dell’Ufficio filatelico della Città del Vaticano - per la quale noi stessi andiamo fieri, nata dal contributo di diversi artisti che con la loro sensibilità hanno offerto una interessante chiave di lettura su una tematica così attuale come la misericordia.”
Opportuna la segnalazione della Giuria che ha voluto richiamare l’attenzione su un francobollo del Belgio dal taglio figurativo decisamente coraggioso. Si tratta del valore di prima classe sul quale spiccano i volti di un imam (Fkih Khalid Benhaddou), un vescovo cattolico (John Bonny, di Anversa) e un gran rabbino (Albert Guigui, di Bruxelles), che Lieve Blancquart ha ritratto mentre, sorridenti, si stringono fraternamente la mano. Plastico segno di tolleranza religiosa. A significare una volta di più che “Chi utilizza il nome di Dio per giustificare violenze e odio bestemmia”. Infatti compito delle religioni è quello di unire, affratellare in modo che per tutti possa anzi debba esserci la possibilità di seguire e praticare in piena libertà il proprio credo. Per concludere, regalando un sorriso a tutti i partecipanti, la tela dell'Annunciazione ha suggerito anche una dolce riproduzione:
Danilo Bogoni | |||||||||||||||||
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