Ore 11,15 - SALUTO AI PARTECIPANTI - Interventi del Sindaco, dell’Assessore alla Cultura e della Direttrice del Sistema Museale Castiglionese
APERTURA DEI LAVORI
Sessione mattutina
Ore 11,30 - Edna L. Mueller, Presidente dell’International Napoleonic Society Toronto:
A View from the Saddle: Using Google Earth to Interpret Napoleonic Sites.
Satellite imagery and high resolution elevation data and the software used to view and manipulate them have long been in the realm of geographers, geologists and engineers. Recently, this data has become available and accessible to the average home computer user. Google Earth is the best known example of a web-based program that combines satellite imagery, elevation and geographic information (historical maps, roads, sites of interest, etc.). In addition, there are many federal web sites, known as geoportals, which contain more information about a specific country. A satellite image is a flat “photo” of the earth’s surface. Looking at a scene of a battlefield in 3-D can provide the viewer with information about the terrain such as line of sight, slopes of hills and its effects on troop mobility and strategy. Typical battlefield manoeuvre maps try to condense the movement of military units in space as well as time. An overlay of such maps onto a 3-D elevation surface can aid in the interpretation of a battle scenario. Further, the individual military units can be modelled and animated independently. Now, the battlefield scenario becomes 4-D, moving in 3-D space and time. The Battle of Rivoli (14-15 January, 1797) of the northern Italian campaign was chosen to animate and analyse due to its dramatic topography and its smaller and less complicated battlefield scenario.
Ore 11, 50 - Massimo Carducci, Presidente della Delegazione Roma e Centro Italia del Souvenir Napoléonien:
L’Urbanistica in Italia durante l’Impero
L’Italie change beaucoup pendant l’epoque napoléonienne. Tout se transforme, villes, places, palais, jardins. L’abolition de la féodalité et la vente des biens de l’eglise changent le visage et les plans des villes, une classe nouvelle arrive au pouvoir et une nouvelle architecture se montre: le Néoclassicisme, l’architecture doit être au service du peuple et après les grandes fêtes révolutionnaires on pense à quelque chose de plus concrète comme arènes, théatres, bourses, pantheon, arcs de trionphe. On devait donner des messages politiques et morales. La rédecouverte de l’antiquitée et le nouveau sentiment de la nature devaient marcher avec les arts et l’architecture. Les nouveaux modèles seront la Grèce et la Rome républicaine. Piranesi, Canova, Boullée, Ledoux, Antolini, David, Quatrèmere de Quincy connaissent bien l’Italie et Rome et anticipent déjà pendant le 18eme sièclès les projets et les idées du 19eme. L’architecture avait la mission (selon Napoléon) de donner une image nouvelle de la ville et alors des centres importants comme Milan, Venise, Lucca, Rome, Napoli, Bari devaient être des laboratoires pour construire la ville de l’avenir.
Ore 12, 10 - Giampaolo Buontempo, Presidente del Centro Romano di Studi Napoleonici:
Roma città libera e imperiale
Con l’editto del 17 maggio 1809 Napoleone decreta l’unione degli Stati della Chiesa all’Impero Francese e la conseguente decadenza del potere temporale di papa Pio VII Chiaromonti. Verranno mostrate le immagini di quattro medaglie napoleoniche: Roma seconda città dell’Impero (Bramsen 850), Roma unita alla Francia (Bramsen 848), La strada da Nizza a Roma (Bramsen 690), Il battesimo del Re di Roma (Bramsen 1125). Verranno mostrate immagini dei lavori di restauro degli antichi edifici romani e la costruzione di nuovi edifici per il rinnovamento della città. Saranno anche menzionate le implicazioni politiche dell’evento e i cambiamenti territoriali dell’Italia.
Ore 12,30 - Doina Pasca Harsanyi, Central Michigan University:
Beyond the Grand Tour: French Administrators and Italian Administrés
The Napoleonic occupation of Italy changed the way the French educated classes viewed Italy and the Italians. Throughout the eighteenth century, the quasi-obligatory trip to Italy – the Grand Tour – made Italy a familiar site for most educated Frenchmen and some women. Ideally,
the goal of such trips was to enrich the travelers’ grasp of history and the arts by visiting relevant
sites; with the exception of the social network that connected the cosmopolitan European elite, meeting the Italians who populated these sites was not on the agenda. This changed during the two French occupations (1796-1799 and especially 1800-1815) when Napoleonic administrators
received the task to govern Italy according to French principles of good governance and rule
of law. The ensuing culture clashes generated a number of clichés that contrasted unruly and
excitable, yet indolent, Italians with the rational, disciplined and industrious French. This paper will discuss the way French officials interpreted their work as a re-education process meant to help Italians, stuck in their past glory, join the modern, French inflected present.
Ore 12,50 - Pausa Pranzo
Sessione pomeridiana
15,00 - Roberto Monticini, Accademia Italiana di Filatelia e Storia Postale:
Un’arma vincente di Napoleone: la comunicazione
Napoleone Bonaparte, grande esperto militare, è considerato da molti anche il più grande stratega della storia. Noi dobbiamo cogliere come le sue ingegnosità non possano essere disgiunte dall’aver intelligentemente compreso anche il ruolo che la comunicazione avrebbe potuto assumere per ottimizzare il coordinamento dell’azione militare in battaglia, l’impiego militare durante le occupazioni e la capacità nell’amministrare la macchina burocratica. Ottimizzare significava rendere più efficiente tutto il sistema delle comunicazioni. Per realizzare questo progetto erano necessarie norme e regole, perché solo così si sarebbe garantito il buon funzionamento sia dell’apparato militare che di quello amministrativo. La posta, ben amministrata, diventò quindi anche fonte di reddito per le casse dello Stato francese e l’aumento di queste tasse fu utilizzato come contributo finanziario delle campagne militari napoleoniche.
Ore 15,20 - Cormac O’Brien (Ireland):
Irish French Propaganda: French Revolution to Napoleon exile
A look at the Irish view in Newspapers and in articles in the view point of the Irish during this period looking at propaganda used by both by both Napoleonic Supports within Ireland and looking at reports from papers in relation to this time period.
Ore 15,40 - Ivo Biagianti, Docente di Storia moderna e Storia della Toscana moderna e contemporanea, Università di Siena:
L’età napoleonica: baricentro della storia moderna europea
Ricordiamo che l’età napoleonica è stata un periodo breve ma che ha inciso a lungo ed in profondità sulla società europea lasciando tracce durature: dall’introduzione di un moderno codice delle leggi (il cosiddetto codice napoleonico), di istituzioni ammnistrative come le prefetture, a quelle scolastiche (come il liceo), a quelle organizzative come il sistema metrico a base decimale. Inoltre nell’età rivoluzionaria e napoleonica affondano le radici di quello che è stato il Risorgimento italiano. I reduci dalle campagne napoleoniche, gli ufficiali delle sue armate, i notabili e i dignitari delle logge massoniche cresciute durante il suo impero in Europa ne hanno conservato e tramandato la memoria e le gesta. Ma la memoria di Napoleone e della sua opera è stata sviluppata in molte varianti, dalla letteratura (basti ricordare Manzoni o le svariate biografie che hanno circolato per tutto il XIX secolo), alla toponomastica di piazze e strade, monumenti, epigrafi, alla produzione di busti, medaglie, effigi. Questo Medagliere Napoleonico - raccolto da Alain Borghini - dimostra tutta l’importanza storica delle medaglie coniate in varie parti d’Europa per documentare attraverso il tempo le diverse declinazioni nelle quali la figura di Napoleone è stata coniata e proposta alla memoria dei contemporanei. Un tempo la sfragistica e la numismatica – che studiano le monete, le medaglie, i sigilli, - erano discipline di studio universitario, oggi sono ridotte a specialità di “nicchia” di pochi cultori, come la dott.ssa Vanni, ma sono indispensabili per collocare nel tempo le medaglie che compongono questa collezione.
Ore 16,00 - Alain Borghini, Conservatore del Museo Medagliere dell’Europa Napoleonica:
Collezionare Medaglie
Dopo venti anni di attività si possono tracciare i primi bilanci soprattutto nel momento in cui il frutto del proprio lavoro prende vita autonoma assurgendo a luogo della memoria napoleonica. Per alcuni collezionisti questo è l’obbiettivo ultimo del proprio agire, per molti altri assume invece connotati assolutamente incomprensibili quanto non condivisi. Da qui la differenza fra i collezionisti “Filosofi” e gli “Intrappolati” ed il diverso modo di vedere la propria collezione. Per i primi come scopo in sé o per i secondi come strumento per raggiungere scopi superiori. Una breve analisi sul filo conduttore cha portato una collezione privata a museificarsi e gli obbiettivi che ancora devono essere perseguiti dal Museo Medagliere dell’Europa Napoleonica e dal suo “cugino” Centro Studi sull’Europa Napoleonica.
Ore 16,20 - Franca Maria Vanni, Direttrice scientifica del Museo Medagliere dell’Europa Napoleonica:
Sotto il segno dell’aquila. La collezione di medaglie del Museo Medagliere dell’Europa napoleonica. Rettifiche e novità.
Vengono messe in evidenza le problematiche affrontate nello studio degli esemplari ed i risultati emersi da tale ricerca. Attraverso l'illustrazione degli esemplari più significativi viene presentata la collezione focalizzando l'attenzione su quelle medaglie che ricordano aspetti sociali poco conosciuti sia francesi che degli altri paesi europei. L'esame delle fonti documentarie sia manoscritte che a stampa del periodo ha consentito di rettificare molte attribuzioni, di individuare i nomi degli incisori per quei pezzi normalmente ritenuti di autore sconosciuto e conoscere il volume delle emissioni e la loro cronologia. Molti i pezzi inediti o le emissioni varianti di pezzi già conosciuti.
Ore 16,40 - Discussione
Ore 16,50 - Ivo Biagianti, Docente di Storia moderna e Storia della Toscana moderna e contemporanea, Università di Siena:
Conclusioni e chiusura dei lavori
Castiglion Fiorentino, 25 marzo 2018 - ore 18
La musica al tempo di Napoleone |