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Varietà nei francobolli di Regno e di Repubblica

risponde Franco Moscadelli, Perito Filatelico e delle Tecniche di stampa

Corriere dei Piccoli: un codice troppo costoso?

Caro Roberto,
da appassionato collezionista ho una curiosità che vorrei soddisfare e mi rivolgo al Postalista che ha sempre risposto con tempestività e competenza alle mie precedenti richieste.
Sono possessore di un esemplare del 60 cent “100 anni del Corriere dei Piccoli” con codice a barre, acquistato allo Sportello Filatelico dell’ Ufficio Postale di Frosinone Centro.
Quale è il motivo per cui questo francobollo, e solo questo, ha raggiunto una quotazione così elevata? La tiratura (70.000 pezzi) è uguale a quella di molti altri codici a barre e non mi risulta che presenti varietà.
Cordiali saluti
Paolo Cecca

La prima risposta di Roberto Monticini
Naturalmente, io non so risponderti,
forse, visto il tema, ha avuto maggiori acquirenti più di altre emissioni?
È quindi dovuto a maggior richiesta rispetto all’offerta di vendita?
Non so, io vedo sempre le cose dal punto economico.
Crei un bisogno, le persone ritengono di non poterne fare a meno e si riversano nell’acquisto, c’è più domanda che offerta, il valore cresce, fino a quando quel bisogno finisce, si crea minor domanda maggior offerta ed il Gronchi Rosa tocca il fondo, fine di una bolla economica.
Non so dirti, quindi passo la parola al nostro perito Franco Moscadelli.

risponde il perito:

Franco MOSCADELLI

Egregio signor Cecca,
in parte le ha già risposto il nostro direttore Monticini.
Il francobollo “Corriere dei piccoli” intanto fu l’ultimo emesso nel primo anno dei codici (2008) e dopo i primi mesi di uscita di questi “francobolli codificati” e con la loro pubblicità sfrenata sulle riviste filateliche, la richiesta aumentò di colpo sia per avere le serie dell’annata intera sia per il francobollo singolo del famoso “Corriere dei piccoli” molto conosciuto in ambito giornalistico per i ragazzi del “900.
L’incetta che seguì portò subito il prezzo in alto (speculazione) e di conseguenza i pezzi cominciarono a sparire anche se ne furono emessi 70.000… la domanda saliva e l’offerta diminuiva così che il prezzo del francobollo in questione è approdato sui cataloghi alla modica cifra di 300 euro sia per il nuovo che per l’usato.
Naturalmente il prezzo di catalogo non è vincolante ma, pur di chiudere una casella, ho visto alcuni collezionisti spendere ancora di più. Attenzione anche ai trucchi poiché già ci sono stati casi di francobolli con codice stampato postumo. Per meglio chi acquista tale pezzo è preferibile scegliere la striscia di tre con il codice nel mezzo, un sistema che dà più sicurezza di autenticità.
Qualcosa di simile capitò per l’emissione di Natale 2009 “Natale laico con codice” (vedi) …anche qui il prezzo di catalogo è sui 450-500 euro, anche per il grande uso postale che è stato fatto…, ma si trova anche a molto meno. Tutti gli altri francobolli emessi successivamente mantengono cifre prossime ai francobolli normali moltiplicati per due o tre volte. I prezzi poi negli ultimi anni si sono per così dire calmierati, in quanto il Poligrafico ha cominciato a stampare sui fogli due o quattro codici a barre per cui non si può più parlare di “rarità”. Sul web ci sono centinaia di offerte. Una bolla speculativa che ormai si avvia al tramonto, e tutto per un pezzetto di carta che NON è un francobollo, ma una parte “ristampata” del bordo di foglio.
Esistono però delle varianti interessanti di questi codici che rientrano a pieno titolo nei francobolli, quelli con le varietà di dentellatura che “inglobano” il codice all’interno del francobollo. Ecco queste sono delle vere e non comuni varietà da inserire nell’album ( vedi allegato )
Cordiali saluti
Corriere dei Piccoli Codice all'interno del filo
Natale Laico con codice

Franco Moscadelli
Perito Filatelico e delle Tecniche di stampa
www.francomoscadelli.it


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