Buongiorno,
mi sono avvicinato da poco alla filatelia e raccolgo francobolli di repubblica usata fino al 1970.
Mi hanno sempre incuriosito i famosi francobolli stampati su carta spessa. Come faccio a riconoscerli?
Ho passato tanti valori della “siracusana stelle” ma non ho notato particolari differenze. Ci sono degli strumenti idonei nel riconoscerli o si va a "tatto".
grazie mille e buona giornata
Marco Baldizzone
risponde il perito:
Franco MOSCADELLI
Egregio signor Baldizzone,
anche altri lettori chiedono di sapere la grammatura della carta che veniva usata per la stampa dei francobolli, perché nei bollettini di emissione normalmente non c’era scritto.
Va fatta una precisazione:
le carte nel tempo non sono state distribuite dalla stessa cartiera per cui è possibile che talvolta ci siano delle differenze di grammatura nella fornitura.
Cambiando la grammatura cambia un poco anche lo spessore. Possiamo dire che i parametri sono tre: carta leggera, carta media, carta spessa.
I francobolli si trovano stampati per la maggior parte su carta media che va sui 70 gm². Negli anni ‘50 del secolo scorso le forniture della cartiera di Fabriano passarono ai 73 gm²; negli stessi anni si usò anche carta fornita dalla cartiera di Pioraco, che in questo caso era più leggera sui 55/60 gm². Le rammento che si trovano anche francobolli stampati su carte più leggere sui 50 gm² e più pesanti dagli 80 gm² fino ai 100 gm².
Per fare un esempio la comune carta da fotocopie A4 va dai 75 gm² agli 80 gm² (c’è scritto sulla confezione n.d.r.) e questo è già un parametro per “sentire con i polpastrelli” lo spessore della carta.
Naturalmente per misurarne lo spessore occorrerebbe uno spessimetro, ma per i francobolli basta un po' di “esperienza”, i dentelli sono più “duri” nelle carte più spesse.
Esistono spessimetri manuali a contatto, detti anche calibri micrometrici o micrometri centesimali ( vedi foto) che non costano molto (come quelli della ditta Borletti), ma esistono anche quelli ad ultrasuoni (come quello della ARW Misure).
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Devo aggiungere, in ultimo, che esistono carte della stessa grammatura che però hanno diversa consistenza perché lavorate con materiali diversi, dette “ad alto spessore”, ma questo non dovrebbe influire sulla sua ricerca perché prodotte per altri usi.
Un caro saluto e “buona caccia”
Franco Moscadelli
Perito Filatelico e delle Tecniche di stampa
www.francomoscadelli.it
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