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Varietà nei francobolli di Regno e di Repubblica risponde Franco Moscadelli, Perito Filatelico e delle Tecniche di stampa |
7 domande in libertà |
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Avrei diverse domande che ora vado ad elencare
2 - Secondo voi a quale dentellatura appartiene questo esemplare ?
3 - Sul catalogo Sassone non sono segnate, a me sembra che la sovrastampa “Venezia” sia inclinata (anche se lievemente) rispetto al resto della dicitura, mentre quella di Valona è molto più evidente.
4 - Anche questo decalco non risulta catalogato, sempre se trattasi di decalco.
5 - Questa sovrastampa è abbastanza in alto per definirla varietà?
6 - Secondo voi la “elle” incompleta è un’intrusione o una varietà? Inoltre è normale la sbavatura delle sovrastampe su tutto il blocco ?
7 - Per ultimo, questi 2 segnatasse come possiamo definirli?
Risponde il perito:
Egregio signor Roberto, ecco le mie risposte ai suoi quesiti di quanto sopra: 1. L’annullo di Cittanova è già comune sulle ultime emissioni per cui ancora più tardi va classificato come semplice annullo dei territori italiani dell’Impero Austriaco usato su marca austriaca. Meglio su documento postale integro che su comune francobollo sciolto. 2. L’esemplare postato in foto, da 1,25 lire azzurro del Giubileo del Re emesso nel 1926, sembra dai “pochi fori rimasti integri” che sia stato dentellato 11, ma la dentellatura nel suo insieme è super difettosa ed il pezzo in questo stato è da ritenersi come scarto. 3. Sì, è vero, la soprastampa di Valona è inclinata verso l’alto da sinistra a destra, ma si tratta di una soprastampa falsa. I caratteri di stampa non corrispondono a quelli dell’emissione, le mostro foto per confronto; quello di Venezia rientra nella norma dell’emissione. 4. Sì, trattasi di “controstampa” comunemente detto decalco. 5. Normalmente la soprastampa è in basso. Comunque anche in questo caso la soprastampa è falsa, i caratteri non corrispondono a quelli dell’emissione ben stampati come può vedere in figura. 6. Sì, la soprastampa leggermente sbavata è dovuta ad un leggero slittamento del foglio durante la stampa che è tipografica; per quanto riguarda la parte mancante della “L” di lire, si tratta di una varietà causale dovuta ad una intrusione di un corpo estraneo in fase di stampa che in un secondo momento si è staccato, producendo tale curiosità. 7. Le varietà di stampa “tipografiche” presenti sui suoi valori segnatasse di Trento e Trieste (terre redente n.d.r.) sono già catalogate, la prima: manca l’asta della lettera “i” di centesimi; l’altro è uno “spazio tipografico” della composizione che è uscito dal blocco composto e viene stampato; non sono comunissimi, sono valutati alcune decine di euro. |
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