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Varietà nei francobolli di Regno e di Repubblica | ||
risponde Franco Moscadelli, Perito Filatelico e delle Tecniche di stampa |
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Fu vero decalco? |
Staccando da una lettera i relativi francobolli, questa volta emessi dal Vaticano, ho riscontrato quanto queste immagini mostrano. Si può parlare in questo caso di “decalco”? Alberto Rodino’ (che vi disturba continuamente)
Risponde il perito:
Gentilissimo signor Rodinò, non disturba affatto, talvolta le domande ritenute semplici ed ovvie, danno risposte che possono essere utili a collezionisti più giovani e meno esperti; … in filatelia si impara sempre. Invece il decalco vero e proprio è una “ristampa” vera che può succedere per contatto quando la macchina da stampa passa un foglio “a vuoto” e sporca il pannetto d’appoggio portacarta che, alla stampa successiva, lascerà l’impronta speculare (al verso) della carta del nuovo foglio di francobolli ed a perfetto registro. Il macchinista deve allora pulire o cambiare il cartoncino. Può anche succedere che il decalco si formi per contatto, quando si impilano i fogli di francobolli “stampati di fresco” e non ancora asciutti. Il macchinista raccoglie il mazzetto con le mani ed imprime una certa pressione che causerà un decalco, ma in questo caso non sarà mai intero ma parziale e normalmente non a registro con la stampa al recto. Il decalco deve essere un riporto di colore, di vero inchiostro, e non di un alone che può essere prodotto da varie cause e trucchi. Le mostro due esempi di decalco per confronto. Decalco 50 cent. Anno Santo 1925, emesso fino 1924 A presto. Franco Moscadelli |
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