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Varietà nei francobolli di Regno e di Repubblica | ||
risponde Franco Moscadelli, Perito Filatelico e delle Tecniche di stampa |
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Il francobollo per la visita di Mussolini a Livorno nel 1930 |
Buonasera, Sassone, emissioni locali, Livorno, 1930, 1 in attesa di gradito riscontro, Risponde il perito:
Egregio signor Romei, sì, questo francobollo nacque per celebrare la visita di Mussolini a Livorno e per rafforzare un po' la cassa dell'Opera Nazionale Balilla ma fu anche una emissione dovuta a certi casi e contingenze storiche speciali. Il superiore Ministero, ad una apposita interpellanza, e per suo stesso ordine il Direttore Provinciale delle Poste di Livorno, Comm. Dott. Capossela, riferisce che ""il francobollo da cent. 30 fu stampato dal Comitato dell' O.N.B. l'11 maggio 1930 VIII, e quindi non regolarmente, secondo il previsto dell'articolo 239 del Regolamento dei Sevizi Postali, e senza previo consenso del Consiglio dei Ministri"", riconosce però ""che detto francobollo da centesimi 30 fu tollerato in quel giorno perché potesse servire per regolare affrancazione delle corrispondenze"". Per cui come vediamo non ci sono dubbi che si tratti di un valore con potere "affrancatorio" ufficiale e riconosciuto. In una lettera della Direzione delle Poste di Livorno, n°3313, 1°rep. del 4 febbraio 1941 si precisava che al Ministero delle Poste avevano riaffermato la validità del francobollo per quel solo giorno, asserendo che esso era stato tollerato. Il primo che avallò "per iscritto questa emissione" fu Giovanni Chiavarello, perito filatelico e studioso, su "Filatelia Italiana, n°2" del 1961 con un suo articolo sulla passione e ricerca della storia postale. Sul "Bollettino Filatelico" del 1930 in un articolo del Comm. Dott. Guido Merli fu pubblicato che le missive inviate dallo stesso Merli a vari filatelisti italiani erano state recapitate regolarmente senza essere tassate, chiedendo conferma diretta della ricezione a tali noti filatelisti del tempo, quali Reffi di San Marino, Ravel di Napoli, Bolaffi di Torino, Rho di Pecetto Torinese, Conte Spingardi di Spigno, Comm. Evangelisti di Bologna, Di Paola di Palermo, Oliva di Genova, Cav. Levy di Torino, Terranova di Catania ed altri.
Il francobollo fu stampato dalla tipografia Belforte di Livorno con il sistema tipografico in fogli di 40 esemplari con una lastra di zinco contenente otto file di 5 vignette ottenuta da una pellicola fotografica contenente dieci vignette 5x2 ripetuta 4 volte, per tale motivo i francobolli sottostanti, una fila si, una no, recano sempre gli stessi difetti di incisione. I fogli furono dentellati 11 1/4. La tiratura verificata fu di 25.280 francobolli, che già di per sé sarebbe stata modesta, ma che ebbe a soffrire della distruzione reale di ben 22.200 esemplari che furono inceneriti dal signor Ottorino Sedi. Infatti trascorso il giorno 11 maggio 1930, i pezzi rimasti non avevano più nessun valore di affrancatura, non solo, ma la contabilità dell' O.N. Balilla non si poteva far complice di alcuna trasgressione. In conclusione ne furono venduti al pubblico solo 2261, n° 200 omaggiati alla presidenza dell' O.N.B., dispersi per provvigioni o scarti altri 219, per un totale di 2680 francobolli, risultando così uno dei francobolli più rari del Regno d'Italia. Purtroppo per le casse dell'opera Nazionale Balilla tutta l'operazione fu un fallimento: incasso vendite al pubblico lire +798,30 meno fattura della tipografia Belforte -700 lire, meno spese personale bolli cartelli pubblicitari ecc. per -89,30 lire = rimanenza utile +9 lire. Un flop. Rammento inoltre che di questo francobollo esistono molte varietà sia di incisione, di stampa e di dentellatura che non sono comuni da rintracciare come la "falla bianca nell'ultima foglia a dx" alla posizione 27 del foglio, oppure "O" di Belforte mancante alla posizione 36, punto di colore tra le due torri alla posizione 5 e altri, doppia stampa, dentellature fortemente spostate o non dentellato affatto, ecc. In allegato foto di un esemplare della posizione 27 con falla di stampa nella foglia a dx.
Spero di essere stato esaustivo, la saluto cordialmente ed a presto su "Il Postalista"! Franco Moscadelli
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