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Varietà nei francobolli di Regno e di Repubblica | ||
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risponde Franco Moscadelli, Perito Filatelico e delle Tecniche di stampa |
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Guerra dell'Indipendenza 1859: senza la croce rossa |
Buongiorno sig. Moscadelli, Grazie mille. Aldo Pandolfi - Somma Lombardo
Risponde il perito:
Egregio signor Pandolfi,
e quello della autenticità di questi valori “senza croce”, anche perché ci sono ancora persone che giurano di avere visto o acquistato pezzi simili alle poste, come il nipote del signor Isidoro Balzarini di Golasecca (Va) per esempio, (sentito personalmente per telefono), cui assicura la vendita di vari francobolli senza la croce presso l’ufficio postale di Golasecca nel giorno di emissione e che altri collezionisti locali ne hanno almeno uno in collezione.
Ad avallare tale fatto allego una risposta pubblicata sul n° 7/1981 de “Il Collezionista” di Bolaffi dove si conferma che tale varietà di stampa era pure classificata nel catalogo Bolaffi 1981 al numero 815a ma senza catalogazione, perché non si conosceva la quantità degli esemplari in circolazione. Una nota al riguardo l’ho rintracciata pure in un’altra risposta data nella rubrica de Il Collezionista pubblicata nel 1962, di cui pubblico il trafiletto, evidenziato in azzurro. Ecco anche una lettera originale del 1959 inviata dalla Bolaffi, che testimonia già l’interesse su questa varietà (autentica o truccata) già nell'anno dell'emissione. Dopo 25 anni in catalogo la varietà “senza croce” scomparve, senza mai avere una sua quotazione. Pubblico pure la foto effettuata con luce radente di uno dei pezzi senza croce dove si nota perfettamente la sagoma della croce “in albino” e pure il controllo alla luce UV non dà riflessioni particolari. La sagoma che vediamo è la mancanza della lucentezza o “velo” della carta e la mancanza denota che qualcosa in quel punto deve essere successo. La stampa albina si trova già raramente nella stampa tipografica, quando la macchina “prende” due fogli ma stampa solo il primo e sul secondo rimane solo l’impronta del carattere o della figura data dalla sola ulteriore pressione …, ma, nel nostro caso, si tratta di stampa calcografica ed è molto difficile che succeda. Nelle precedenti risposte date sull’argomento, già anche in questa stessa rubrica, ho sempre avallato la tesi della cancellazione del colore, poiché prove certe che un passaggio a secco sulla carta di una matrice calcografica più o meno retinata produca tale precisa impronta, non ne ho. Bisognerebbe controllare tutti questi pezzi in circolazione “senza croce” e trovare quelli senza l’impronta in albino con carta e patinatura integre, allora saremo certi della mancanza del rosso. Consiglio ai possessori di tali pezzi di controllare attentamente ed eventualmente di farcelo sapere. Franco Moscadelli |
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