Gentilissimo signor Luraschi, la serie degli aerei del 1983 o meglio la
terza emissione delle costruzioni aeronautiche italiane è stata stampata
con il sistema offset, sistema di stampa retinata a più colori sovrapposti
millimetricamente per la formazione ottimale dell’immagine da riprodurre.
Basta un piccolo “non registro” di uno dei colori usati per cambiare
visivamente la nuance dell’immagine stampata, come nel suo caso che non è
raro, ma abbastanza comune, tanto che queste varianti sono state citate
sullo specializzato Sassone ed anche valutate in 100 € per il blocco di
quattro con i colori mutati con particolare evidenza.
Nella stampa retinata più inchiostri si usano e più ampio è il “gamut” di
colori ottenibili, (qui nella foto un esempio). Il minimo di inchiostri è
tre ma normalmente viene usata la classica “quadricromia” che è formata
dal colore cyano (azzurro), magenta (rosso), il giallo ed il nero. I primi
tre colori non hanno proprietà riflettenti ideali per cui aggiungendo il
nero è possibile ottenere un nero “più scuro” anziché quello della sola
sovrapposizione dei primi tre colori ed inoltre ottenere migliori dettagli
scuri nella gamma dei grigi. Inoltre con l’aggiunta del nero si amplia di
molto il “gamut” ( o spettro) dei colori ottenibili.
Esempio di un
gamut di colori ottenibili per la stampa in offset. A seguire uno schema
di macchina offset a bobina con i quattro colori descritti sopra.
La stampa deve
essere seguita sempre da un qualificato operatore poiché appena si forma
una “velatura” od una mancanza parziale di inchiostro, subito si innescano
i problemi di cromia generando immediatamente gli scarti di stampa che in
gergo filatelico vengono chiamate varianti. Da non dimenticare che le
macchine offset stampano a velocità molto elevate (migliaia di pezzi
l’ora) per cui fare centinaia di scarti bastano pochi secondi....
Spero signor Luraschi di esserle stato esaustivo e la saluto cordialmente.
Con i più cordiali saluti,
Franco Moscadelli
www.francomoscadelli.it
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