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Aeritalia Aer Macchi di diverso colore


 

 



 

Ciao Roberto,

gradirei un parere riguardo la notevole differenza di colore tra i due francobolli "Aerei" del 1983. Tendo a escludere qualsiasi manipolazione chimica o incidenza di altri fattori quali la luce dato che la cornice azzurra risulta in entrambi i casi identica. Non penso si tratti neppure di uno stingimento della carta della busta sottostante, sebbene si tratti di quella colorata in uso presso l'amministrazione statale in quel periodo, dato che la carta su cui è stato stampato il francobollo è completamente bianca.

Immagino si tratti di una semplice curiosità, sintomo però che "si stampava giusto per stampare", come confermato dalla carente centratura della bandiera italiana sulle ali e sulla fusoliera dell'aereo

Grazie e saluti

Francesco Luraschi
 


Gentilissimo signor Luraschi, la serie degli aerei del 1983 o meglio la terza emissione delle costruzioni aeronautiche italiane è stata stampata con il sistema offset, sistema di stampa retinata a più colori sovrapposti millimetricamente per la formazione ottimale dell’immagine da riprodurre. Basta un piccolo “non registro” di uno dei colori usati per cambiare visivamente la nuance dell’immagine stampata, come nel suo caso che non è raro, ma abbastanza comune, tanto che queste varianti sono state citate sullo specializzato Sassone ed anche valutate in 100 € per il blocco di quattro con i colori mutati con particolare evidenza.
Nella stampa retinata più inchiostri si usano e più ampio è il “gamut” di colori ottenibili, (qui nella foto un esempio). Il minimo di inchiostri è tre ma normalmente viene usata la classica “quadricromia” che è formata dal colore cyano (azzurro), magenta (rosso), il giallo ed il nero. I primi tre colori non hanno proprietà riflettenti ideali per cui aggiungendo il nero è possibile ottenere un nero “più scuro” anziché quello della sola sovrapposizione dei primi tre colori ed inoltre ottenere migliori dettagli scuri nella gamma dei grigi. Inoltre con l’aggiunta del nero si amplia di molto il “gamut” ( o spettro) dei colori ottenibili.

 

 

Esempio di un gamut di colori ottenibili per la stampa in offset. A seguire uno schema di macchina offset a bobina con i quattro colori descritti sopra.

 

 

La stampa deve essere seguita sempre da un qualificato operatore poiché appena si forma una “velatura” od una mancanza parziale di inchiostro, subito si innescano i problemi di cromia generando immediatamente gli scarti di stampa che in gergo filatelico vengono chiamate varianti. Da non dimenticare che le macchine offset stampano a velocità molto elevate (migliaia di pezzi l’ora) per cui fare centinaia di scarti bastano pochi secondi....
Spero signor Luraschi di esserle stato esaustivo e la saluto cordialmente.

 

Con i più cordiali saluti,

Franco Moscadelli

www.francomoscadelli.it

 

 

 

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