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Varietà nei francobolli di Regno e di Repubblica
 
risponde Franco Moscadelli Perito Filatelico e delle Tecniche di stampa

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Varietà Castelli


Gent.mo Sig. Moscadelli,

Allego una scansione di due varietà dei castelli:

1) castello di Bosa L. 450 in cui pare manchi del tutto la stampa del giallo e del rosso;

2) Castello di fenis L. 900 che appare attraversato da una striscia di colore bruno in senso longitudinale dall'alto al basso. Ho dei seri dubbi sull'originalità della prima varietà, la seconda la rapporto con un "incidente" di stampa.

3) castelli di Miramare L: 150, il castello e le scritte appaiono essere blu invece che violacee. Ho inserito un francobollo normale per confronto, penso che si tratti della mancanza di un colore, non me ne voglia il bravo Sig. Moscadelli, ma, semplicemente, aggiungendo il 50% di rosso con photoshop l'immagine del francobollo diventa come quella che allego, per sicurezza ho fatto anche la controprova: ho sottratto il rosso dal francobollo normale ed il risultato è l'immagine che allego.

Cordialmente
Francesco





con in più il 50% di rosso


con il rosso sottratto

 

Gentilissimo signor Francesco,

per il castello di Bosa penso che si tratti di un trucco. Sicuramente è stato scolorito e sembra scolorito anche l’annullo! Per quanto riguarda il secondo castello, quello di Fenis, vedo che ha la stampa del giallo e parte del bruno spostata nei due sensi, ma del colore che “passa” sul francobollo non saprei esprimermi poichè è un colore non presente nella stampa di detto francobollo, per cui potrebbe essere qualsiasi cosa, da un pennarello ad un acrilico, da una china ad una matita, impossibile da verificare da una foto a video. Simpatica curiosità, la conservi.

Il “castello” da 150 lire è stato stampato in rotocalco a due colori retinati in diverse decine di milioni di esemplari.
Prima ipotesi: il blu indaco/violaceo è il colore usato con l’altro bruno giallo ocra. Il gioco delle retinature fanno il resto. Basta un lavaggio energico oppure una esposizione prolungata alla luce solare fanno decadere per primo il pigmento magenta che si trova in piccola percentuale nell’inchiostro usato (magenta + cyano) ed una parte del “giallo” che si trova nel bruno, per cui si ha l’impressione di un francobollo con tonalità più chiare;
seconda ipotesi molto attendibile che sia stato veramente usato un colore base, l’azzurro per l’appunto, per una parte della produzione di tale emissione poiché la “variante” descritta è molto comune.
In questo caso sarebbero due i francobolli “tipo” da 150 lire.

Un cordiale saluto.

Franco Moscadelli
Perito Filatelico e delle Tecniche di stampa
www.francomoscadelli.it

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