|
|
|||||||||||||||||||
CASA DI RECLUSIONE DI OPERA DOVE I FRANCOBOLLI AIUTANO A COSTRUIRE PONTI | ||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||
Un anniversario importante, quindi, che il Gruppo filatelia nelle carceri, che riunisce una decina di reclusi della massima sicurezza della Casa di reclusione di Milano Opera ha voluto festeggiare, d’intesa con il direttore Silvio Di Gregorio e con i suoi più stretti collaboratori, con due eventi: il 15 febbraio presentando la collezione “La Costituzione in filigrana”, esposta fino al 18 marzo, e approfondendo, assieme al Laboratorio lettura, alcuni dei primi articoli della Costituzione “più bella del mondo”, e l’8 marzo con un innovativo approfondimento storico postale.
Filo conduttore del festeggiamento sulla Costituzione, Pietro Calamandrei, uno dei padri della carta fondamentale, ritratto da Marcello in un efficace dipinto appositamente realizzato e completato da un passaggio del Discorso ai Giovani del 1955, nel quale sottolinea come se si vuole andare in pellegrinaggio “nel luogo dove è nata la nostra Costituzione”, occorra recarsi “nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati.
Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità della nazione, andate là, o giovani, col pensiero, perché là è nata la nostra costituzione”. Il dipinto è servito per illustrare la cartolina ricordo e l’annullo celebrativo di Poste Italiane.
L’8 marzo è stata la volta dell’incontro incentrato su: L’Italia: tre Stati, Italia, Vaticano, San Marino; più uno, lo SMOM e un’enclave, Campione d’Italia. E, naturalmente, sui loro francobolli. Il compito di parlare di storia del Paese e della filatelia è toccato ad esponenti delle Istituzioni postali, quello, invece, di raccontare un personaggio significativo della stessa storia è taccato a dei ristretti del Gruppo Filatelia che si sono calati nel personaggio stesso. La sequenza è stata aperta con Campione d’Italia, l’enclave italiana in terra elvetica, legata a doppio filo con lo spionaggio. Nel 1917 fu appositamente costruito il Casinò, nel 1944 con i francobolli. Due emissioni, quella del 20 giugno con lo stemma nel quale sono presenti richiami a Sant’Ambrogio (nel 770 il nobile longobardo Totone donò le terre di Campione e la chiesa di san Zeno al capitolo di Sant’Ambrogio di Milano) e la lumaca che ricorda i viaggi dei maestri campionesi – come ha raccontato Corrado – Filippo Bezzola-, commissario prefettizio. Punto di riferimento del console di Zurigo, Attilio Cattani, per tutto quello che riguardava i francobolli, ma non solo. Il Sovrano Militare Ordine di Malta è stato rappresentato da Niccolò d’Aquino di Caramanico, Delegato per la Lombardia, il quale ha sottolineata come l’Ordine continui ad essere militare, attraverso il proprio Corpo Italiano di Soccorso (CISOM) e medico assistenziale. Citando, a questo proposito, la benemerita attività del Progetto Maria aiuto per i migranti. Domenico si è invece indossato i panni del beato Gerardo Sasso il quale, lasciata Scala, chiamato anche “Balcone della costiera amalfitana”, raggiunse Gerusalemme dove diventò priore dell’ospedale di san Giovanni, dal quale prese il primo nome l’Ordine. Durante un assedio cristiano della Città Santa, come mostrano alcuni francobolli e l’annullo dell’8 marzo, venne incarcerato in quanto ritenuto colpevole di aver gettato dalle mura dei pani ai cristiani assedianti. Portato davanti al Califfo e aperto il sacco i pani risultarono essere degli innocui sassi, per cui venne liberato.
Mauro Olivieri, del Governatorato Vaticano ha proposto due video, uno su come nasce e viene commercializzato il francobollo l’altro, più breve, sulla tessitura francobollo del 2019 con lo stemma pontificio. Vito è stato invece il marchese Camillo Serafini, primo e unico governatore della Città del Vaticano. Fu lui che firmò le varie convenzioni, compresa quella potale e telegrafica, con il Regno italiano. E fu ancora lui e ricevere, nel pomeriggio dell’1 agosto 1929 Pio XI, in visita all’Ufficio postale diretto da Ernesto Durantini e provvisoriamente ospitato nel Torrione di Nicolò V. Per i francobolli, le cui ordinanze portano la sua firma, si avvalse del competente e appassionato lavoro, anche se non sempre compreso, Leone Gessi. Del mitico foglio unico della Lira rossa di San Marino, del precedente uso dei francobolli italiani, del procaccia che a piedi andava da Rimini tornando in Repubblica suonando una volta giunto sul Pianello, la tromba che segnalava l’arrivo della posta, ha parlato Gian Luca Amici direttore generale di Poste-Filatelia di San Marino. Senza per questo dimenticare altri aspetti della filatelia sammarinese stagionata e di quella attuale, entrata a far parte come Dipartimento delle Poste bianco azzurre. Per parte sua Filippo si è trasformato in Otto Bickel, l’attivissimo ed estroso commerciante di francobolli che per alcuni si installò nella Repubblica del Titano facendosi editore di “San Marino Philatelist” un periodico trilingue (francese, inglese e tedesco) che tirava ben 5.000 copie a numero.
Anno dopo anno, ha assicurato Stefano Morandi, autorevole componente della Consulta nazionale per la Filatelia della Commissione tecnico artistica del ministero delle Imprese e del Made in Italy, le richieste di nuovi francobolli crescono a vista d’occhio rendendo laboriosa la scelta dei temi destinati a mettere i dentelli. Ha inoltre ricordato che ad emettere i francobolli, contrariamente a quanto molti lo pensino, è il Mimit, non Poste Italiane; la Concessionaria si occupa della distribuzione e della promozione. Felice, è stato invece Edoardo Chiossone, l’incisore di Arenzano, Genova, che si trasferì a Tokyo divenendo direttore della Zecca imperiale. Dal suo bulino uscirono alcuni apprezzati francobolli. Con la sua collezione donata a Genova, il capoluogo ligure ha allestito un prestigioso Museo d’arte orientale che porta ne porta il nome. Tre (assente ingiustificata l’Italia) gli annulli postali celebrativi dell’evento. Quello dello SMOM di cui si è già detto; quello di San Marino, ispirato ad un disegno di Matteo Boe, con una farfalla che riesce a far oltrepassare la grata ad una lettera e quello del Vaticano con il francobollo che apre le inferriate del carcere permettendo in tal modo di comunicare con l’esterno rappresentato da un paesaggio con alberi e uccelli che volano liberi.
A destra gigli presi dalla “Annunciazione” di Marcello D’Agata che illustra il Buon Natale Vaticano del 2018 da 1,10 euro. A questi due francobolli Marcello annette grande importanza. “Il mio vivere assicura- commentando la sua ultima opera dal titolo ‘Dal buio alla luce che salva’ realizzata con l’assistenza artistica della professoressa Chiara Mantovani-, venne a cambiare e a scoprire nell’arte una bellezza e un amore incrollabile che l’uomo vestito di bianco rese possibile il suo viaggiare con la commissione dei miei primi francobolli per il Natale 2018 e poi a seguire con altre esperienze della nuova vita”. La tela è stata presentata nel corso dell’evento dell’8 marzo a Milano Opera.
Danilo Bogoni | ||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||