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Una piacevole scoperta a Cipro: il Museo Postale di Nicosia |
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Questa estate mi sono recato ad esplorare le bellezze dell’isola di Cipro: gli insediamenti risalenti al Neolitico e all’età del Bronzo (come i siti di Choirokoitia e di Enkomi); le rovine delle colonie greche (con i resti archeologici di Salamina, Kourion e Paphos); i monasteri di epoca bizantina arroccati sopra i monti Troodos (uno dei più celebri è quello di Kykkos risalente al 1090); le costruzioni e gli edifici di epoca crociata; le città-fortezza veneziane, Nicosia e Famagosta; le moschee e i palazzi di epoca ottomana; e per ultimi, ma non per importanza gli spettacolari panorami di questa terra così poco nota, ma così ricca e pregna di storia. Popolarmente in Italia il fatto più noto della storia di quest’isola è quello relativo alla guerra tra la Serenissima e l’Impero ottomano per il controllo della stessa. Infatti, nel 1570, la Sublime Porta invase la colonia veneziana di Cipro. I turchi conquistarono dapprima Nicosia, e successivamente assediarono la città di Famagosta. La Repubblica di Venezia, sapendo di essere allo stremo delle forze, chiese soccorso alle potenze cristiane europee, formando la Lega Santa. Inoltre fece inviare sull’isola il più grande generale della Serenissima, Marcantonio Bragadin. Egli si dimostrò estremamente coraggioso, e riuscì a contenere l’assedio di Famagosta per ben dieci mesi. Ma il 1° Agosto 1571 Famagosta si dovette arrendere. Gran parte della popolazione venne massacrata e Bragadin, reo di non essersi arreso, venne scorticato vivo. Da quel momento in poi l’isola finì sotto il controllo ottomano per ben tre secoli. Finché, nel 1878, con l’inizio dell’agonia dell’Impero ottomano, l’Impero britannico si impossessò dell’isola, che divenne protettorato inglese fino al 1960. In quell’anno, dopo una lotta di liberazione nazionale, la Repubblica di Cipro ottenne l’indipendenza dal Regno Unito che mantiene ancora oggi due sue basi militari sull’isola: a Akrotiri e Dhekelia. Nel 1974 la Eoka B, un movimento nazionalista greco-cipriota, supportato dalla giunta dei colonnelli di Atene organizzò un colpo di stato ai danni del presidente del paese, l’arcivescovo Makarios III il quale riuscì a mettersi in salvo, trovando riparo all’interno delle basi inglesi. La Turchia, però, intervenne militarmente per proteggere la minoranza turco-cipriota presente a Cipro. Allo stato attuale la situazione non è stata ancora risolta e ha portato alla spartizione de facto dell'isola tra la Repubblica di Cipro greco-cipriota, riconosciuta internazionalmente e membro dell'Unione europea, e l'autoproclamata Repubblica Turca di Cipro del Nord (RTCN), che occupa il settentrione dell'isola ed è riconosciuta solamente dalla Turchia. Ad oggi, la capitale del paese, Nicosia, è l’unica al mondo ad essere divisa a metà, Nicosia Sud sotto il controllo dei greco-ciprioti e Nicosia Nord in mano ai turco-ciprioti, da un confine con il filo spinato, pattugliata dalle truppe dell’ONU per evitare che la situazione possa degenerare (anche se il passaggio tra le due aree è consentito in alcuni valichi confinari, esibendo il proprio passaporto personale).
Appena varcata la soglia sono stato accolto da un anziano signore, Ploutis Loizou, che avendo capito che non fossi del luogo mi ha iniziato a parlarmi in un perfetto inglese, raccontandomi la storia di quel posto in cui lavorava: un vero e proprio concentrato di francobolli e di altri materiali postali.
Il Museo è stato fondato nel 1981 per ospitare il ricco e diversificato materiale delle Poste di Cipro relativo alla lunga storia postale dell'isola, a partire dal XV secolo, durante il periodo veneziano, quando furono organizzate per la prima volta le comunicazioni postali da e per Cipro. Nella sala principale sono conservati gli oggetti e i materiali relativi al periodo della dominazione britannica dell’isola. Qui si possono ammirare, ad esempio, la più antica serie di francobolli ciprioti con il ritratto della Regina Vittoria d'Inghilterra su cui è sovrastampata la scritta CYPRUS, nonché la prima serie prettamente cipriota del 1928 raffigurante siti storici e personaggi legati alla storia dell’isola. Le altre sale, invece, ospitano buste del primo giorno di emissione e francobolli emessi dalla proclamazione della Repubblica di Cipro nel 1960 fino ad oggi.
Per tutto il tempo sono stato guidato dalla visita da Mr. Ploutis Loizou, che ha risposto alle mie numerose domande sulla storia postale di Cipro e sull’attuale divisione politica dell’isola, che, di fatto, dal 1974 ha causato l’emissione di francobolli da parte della Repubblica di Cipro Nord con validità solamente all’interno della repubblica turca secessionista.
Francobolli in foto: Collezione private di Matteo Alvino
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