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L'attività professionale di Perito Filatelico | ||||||||||||||
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Un nostro lettore, Giacomo Riccio, mi ha chiesto se lo svolgimento dell'attività professionale del perito filatelico può essere svolta solamente dal professionista regolarmente iscritto, con partita IVA, agli elenchi del tribunale per i periti CTU e perché nel relativo elenco del Tribunale di Milano, sotto la voce numismatica e filatelia, non compare nessun nominativo.
La consultazione degli elenchi dei Periti e CTU è gratuita ed in via telematica su tutti i siti dei Tribunali Italiani. Sono elenchi a carattere informativo ad uso pubblico e dei giudici per la stima di collezioni filateliche, per la vendita o per effettuare una divisione ereditaria, l'assistenza presso le case d'aste filateliche, l'emissione di perizie legali qualora vengano richiesti da un tribunale per usi civili o penali e anche per perizie assicurative. Con il semplice nominativo o con il numero di iscrizione dovrebbe trovare agilmente nelle liste i nomi dei Periti o dei CTU (Collaboratori Tecnici d’Ufficio). Per esempio se va sul sito del Tribunale di Firenze alla lista periti troverà una cartella PDF in ordine alfabetico e mi troverà con altri nominativi e la specializzazione al n°144. Se il nominativo non compare, di regola vuol dire che manca l’iscrizione o che l’elenco non è aggiornato. Normalmente il numero od un numero si trova stampato nel certificato o nel timbro a secco che viene apposto alle certificazioni o relazioni peritali. Si possono comunque avere informazioni sui nominativi tramite l’ufficio predisposto. Per espletare l’incarico non è sempre obbligatorio avere la partita iva, poiché può essere anche svolto come attività occasionale, naturalmente con un limite annuo predisposto per legge. Esiste pure il CPI, Collegio dei Periti Italiani, che ha sede in Roma e cerca di creare, con tutte le difficoltà che incontra, un Collegio Unico Nazionale. Ci vorrebbe proprio. Franco Moscadelli | ||||||||||||||
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