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“Un pasticcio internazionale” la surreale storia del francobollo che avrebbe dovuto aiutare i profughi ucraini giunti in Italia |
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di Carlo Amedeo Giovanardi | ||||||||||||||
La proposta di Carlo Giovanardi, fuori da ogni discorso politico come già avvenuto in Italia nel 1995 per gli alluvionati, nel 2002, 2006 e 2010 per i tumori al seno, era aiutare tramite la Protezione civile e le realtà collegate gli ucraini che, a causa della guerra, hanno trovato riparo nello Stivale. Questo tramite un francobollo con sovrapprezzo, come l’hanno fatto già, ad esempio, Austria, Canada, Francia, Lettonia, Lituania, Ungheria. “Il 13 luglio -spiega Carlo Giovanardi- mi è arrivata la conferma della accettazione della proposta da parte del viceministro, Gilberto Pichetto Fratin”. “L’alternativa sarebbe che, senza sovrapprezzo, parte dell’incasso venisse devoluta da Poste italiane alla causa (l’hanno fatto in Portogallo), ma -mi si dice- non è possibile”. “Quindici giorni fa mi hanno chiesto di scrivere il testo del bollettino collegato all’emissione, ma ho rifiutato, perché non volevo essere coinvolto in nessuna maniera in questa vicenda surreale, il cui risultato sarebbe stato che l’incasso della vendita sarebbe andato totalmente a Poste italiane, senza un centesimo per l’assistenza ai profughi”. Ieri, senza nessun rinvio, è stato emesso il francobollo con la sola scritta “Profughi dell’Ucraina”. “Peraltro questa mattina, ad esempio a Modena, ancora non era arrivato”. | ||||||||||||||
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