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Mario Rigoni Stern: "...ho disegnato francobolli su buste di fortuna" A lui sarà dedicato un francobollo il 1° novembre |
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Lo sapevate che Mario Rigoni Stern, il più grande scrittore italiano di montagna d’ogni tempo, disegnò dei suoi “francobolli”?
Francobolli di guerra dal tratto ingenuo, realizzati a mano, su cartoline e buste spedite dai fronti dell’Albania e della Russia. Dove, come segnalava in bella evidenza sul fronte delle missive, mancavano quasi sempre di dentelli postali “ma non le pallottole”. Fu lo stesso Sergente nella neve a rivelarlo anni fa, nella prefazione del libro di Carlo S. Cerutti, “Francesco Matraire incisore e litografo”. “Quando mi sono trovato coinvolto - scrisse -, ho disegnato francobolli su buste di fortuna: nell’inverno del 1940, sulle montagne dell’Albania, ho inventato un francobollo su una busta indirizzata a una ragazza (rappresentavo goffamente la testa di un alpino visto di profilo con attorno la scritta ‘Zona sprovvista di francobolli ma non di cartucce’). Questa lettera, affidata a un porta-ordini che scende va nelle retrovie, giunse alla destinataria senza sopratassa. Ma anche dalla Russia mi capitò di dover disegnare un mio francobollo (persino con la dentellatura attorno al Monte Cervino e il motto ‘Pista!’). E il bello è che queste lettere sono giunte quasi tutte a destinazione senza censura”. Della busta con la testa d’alpino goffamente rappresentata, secondo lo stesso autore, s’è persa la traccia. Il mittente, cioè lo stesso scrittore impegnato in Albania, parla genericamente di “ragazza”. Quasi sicuramente si tratta di Clary, la giovane veneziana conosciuta ad Asiago dove villeggiò nel collegio delle Canossiane. La “cotta” durò poco. Nella lettera del 18 giugno 1941 indirizzata all’amico più caro, Rino Rigoni, confidò tutto il suo dolore per la felicità durata poco. Era così bello!, scrive. Regolarmente – prosegue- mi scriveva e rispondevo lettere piene d’amore. Assieme alle lettere di mia madre erano il supremo conforto e sprone nelle ore difficili. Dimenticavo stanchezza, sonno, fame, freddo quando pensavo a lei. Più tardi, d’aprile, stetti quasi un mese senza ricevere sue notizie. Pensavo dovesse prepararsi per gli esami. Un giorno, dopo tanta attesa, ricevetti una lettera di sua madre. Mi diceva che era gravemente ammalata. Subito, in un’altra, mi disse che era fuori pericolo, ma la malattia gli avrebbe lasciato delle conseguenze. Un altro biglietto di un suo parente monsignore mi annunciava: il matrimonio la condurrebbe alla tomba. Ma ecco che finalmente è lei che mi scrive. Ma la sua è una lettera d’amica ad un amico! Ma in quelle lettere si poteva leggere un grande strazio”. Tutto finì. A Clary per mio ricordo restarono le stelle alpine che coglievo per lei ogni anno d’agosto, sulle nostre montagne e a me rimangono le rocce, le cime, le nevi, le selve”.
Nella cassetta che si era fatto appositamente costruire quando si trovata ad Aosta è stata invece conservata una busta, davvero eccezionale, proveniente dalla Russia. Indirizzata a Giuseppe Rigoni presso Vescovi a Milano entro un riquadro contiene l’indicazione “zona sprovvista di francobolli (ma non di cartucce)” e in un doppio tondo un paio di sci, la vetta del Cervino nonché la scritta: “Btg Sciatori m. ‘Cervino’” il 26.3.1942 affidata alla Posta Militare numero 152 (nell’indirizzo, il mittente segnò 88) al servizio della Divisione Fanteria Autotrasportabile “Torino” (52a). Giunta a Milano, il 13 aprile la missiva venne presa in carico dalla censura di Milano come documentano timbri e la striscia di carta gommata usata per rinchiuderla dopo l’esame del censore ed entrata nel circuito postale il 15 aprile. E qui tassata, non si può sapere se per la mancanza del francobollo o per quel “ma non di cartucce”, che certo ai censori e ai postali del regime non deve essere piaciuta.
E poi la cartolina col cappello alpino tracciato sullo spazio riservato al francobollo di una cartolina di Scutari, Albania, inoltrata, attraverso l’ufficio di Posta Militare 201, ad Adele Vescovi, Milano. Nonostante la sola firma “Mario” venne sottoposta a censura.
Sono pezzi unici per anni conservati nel voluminoso archivio dello scrittore, dichiarato d’interesse storico particolarmente importante che di recente la famiglia ha donato al Comune di Asiago in modo che sia a disposizione di tutti gli studiosi. Moltissime le lettere e le cartoline dal fronte. Alcune di queste lettere e cartoline, sia pure in riproduzione per comprensibili ragioni di conservazione, per interessamento del Circolo filatelico e numismatico Sette Comuni verranno esposte domenica 1° novembre nella Sala Consigliare del Comune di Asiago dove verrà presentato il francobollo chiamato a celebrare il centenario della nascita di Mario Rigoni Stern. Il cui volto, nel recente passato, è stato proposto attraverso due annulli nell’ambito delle edizioni 2008 e 2021 del Premio internazionale Asiago d’arte filatelica. Danilo Bogoni ... ed il 1° novembre
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