Uno strano tiro alla fune visto dalla parte dello sforzo e con un giudice imparziale

di

DELEGO MARTINO

 

CuriositÀ, ma non solo, in filatelia

Napoli 1906, un'insolita cartolina per frodare la posta

Marino Bignami

Allestendo la mostra storico-postale del nostro circolo filatelico, prevista per l’ottobre prossimo; abbiamo deciso anche di dedicarne una parte alle cartoline: di stato, militari e illustrate. Fra le illustrate del primo Novecento ho trovato una cartolina inviata nell’aprile del 1906.

Nell'altra facciata: l'immagine di trifoglio a stampa, sull’illustrazione è incollata una piccola busta di mm 60x37 che è stata palesemente applicata successivamente all’acquisto della cartolina.

Ho scoperto poi che non era stata incollata per abbellire la cartolina ma per frodare la posta (e la mittente l’ha fatta franca!). La cartolina è stata affrancata con 10 cent, di Vittorio Emanuele III° perché dal 1905 era stato abolita la facoltà di poter affrancare a tariffa stampe con 2 Cent se era cancellata la dizione “cartolina postale” e forse così facendo risparmiare ulteriormente.

Nella piccola busta c’è una lettera datata 8 aprile 1906 che, con scrittura microscopica, riempie quattro facciate e racconta molte cose al destinatario: scorci di vita quotidiana della sua famiglia a Napoli, di prove per l’esecuzione musicale dello Stabat di Pergolesi e di uno spettacolo lirico serale al San Carlo, ma soprattutto descrive l'eruzione del Vesuvio in atto da qualche giorno e lo stato d’animo e le paure della gente di Napoli e dintorni. Eruzione che è stata giudicata dalle cronache la maggiore del Novecento con molte vittime e distruzioni.


Dal testo si comprende che i corrispondenti, nonostante appartengano a famiglie abbienti, erano soliti comunicare intensamente col sistema fraudolento della microscrittura in bustine su cartolina; gusto del proibito?
Riporto la trascrizione integrale.

Napoli 8 Aprile 1906

Grazie infinite carissimo delle cartoline d’ieri e di oggi e del tuo pensiero sempre costante. Giuseppina ed Armando hanno ricevuto le tue cartoline e ti ringraziano. - Per lo Stabat di Pergolesi, che si darà domani alle tre si sono distribuiti oltre duemila biglietti e si prevede un pienone. Stamattina ci è stata la prova con l’orchestra e sono stata la prima a giungere. Domattina vi sarà la prova generale alle otto e mezza. Questo Stabat si darà anche la sera del venerdì santo. - Nei giornali avrai letto dettagliatamente la grande eruzione del Vesuvio. Giacinto è andato in carrozza questa notte a Boscotrecase in compagnia di Alberto Falcone, Mimi Scotti ed altri amici ed è ritornato stamattina alle sei. Dice che lì lo spettacolo è meraviglioso, impressionante e terribile; la lava corre ad una velocità spaventevole e invade e terre e case senza misericordia. Povera gente! Ricordi, Francis, otto giorni fa come ammiravamo, andando a Valle di Pompei quei terreni così ben coltivati!
Le scosse di terremoto questa notte non le ho avvertite perché ho dormito profondamente e così Giuseppina e Armando. Mammà, papà e Rita l’hanno avvertite ed hanno sentito i rombi del Vesuvio tutta la notte. Anche a Napoli la popolazione è un po’ costernata e, certo, le notizie che giungono del Vesuvio, questo cielo cupo e questa cenere che accieca non rassicurano troppo. La famiglia Solaro, che è venuta poco fa, ha gran paura ed è indecisa se andar via da Napoli o no. Armando pure propone di andar a S. Maria. Com’è caruccio! Oggi non ci sono state le Corse al Campo. Questa sera è nostro turno a S. Carlo e si darà Tosca, ma, francamente meraviglia un po’ che si dia spettacolo. V’è tanta tristezza a torno! Hai, poi, sistemato le varie coppie d’uccelli? A proposito: oggi, per distrazione, poco è mancato che Bernardo facesse fare la fine del conte Ugolino al nostro canarino, e papà ed Armando m’han detto di scrivertelo. Caro, lo spazio non mi consente che d’inviare a tutti tanti buoni saluti ed a te ogni più affettuosa cosa. Luisa


Marino Bignami