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Non ti scordar di me n.2
tempera all’uovo, tavola di legno preparato con gesso dell'artista: Yingjing Sang

a cura di Djana ISUFAJ

LA BASE ATLANTICA DI BORDEAUX
di Renzo Bernardelli
Studio Filatelico Silvano Sorani – Milano 1975
pagine 26 con illustrazioni a colori e in bianco e nero

base atlanticaDalle Notizie Storiche a cura dell’autore:

Nell’agosto del 1940 la Marina Italiana, valendosi delle clausole armistiziali, costituiva a Bordeaux un Comando Superiore delle Forze Subacquee in Atlantico (conosciuto anche con la sigla C.S.F.S.I.A. o, meglio ancora col nome convenzionale di BETASOM) facendo funzionare nel porto di quella città una attrezzata base per sommergibili di grande tonnellaggio, base dotata di un arsenale marittimo in grado di poter riparare sia avarie di navi, che, ben s’intende, di naviglio sommergibile. La base sarebbe dovuta servire, per quanto riguardava la Marina Militare Italiana, solo ai sommergibili atlantici, ma in seguito vi affluirono anche alcuni piroscafi che avevano forzato il blocco alleato (i piroscafi italiani “ATLANTA”, “CLIZIA”, “IDA”, il piroscafo passeggeri tedesco “USARAMO” nonché il transatlantico francese “DE GRASSE” (18.435 t.). Questi ultimi due (l’USARAMO stazzava 7.775 t.) erano stati messi a disposizione del C.S.F.S.I.A. per la sistemazione del personale, degli uffici del Comando e del servizio comunicazioni. La popolazione della Base, oltre agli stati maggiori e agli equipaggi dei sommergibili mediamente presenti in porto (due terzi circa del totale) che complessivamente si aggirava sulle 800 unità e del personale di bordo – ridotto – dei piroscafi summenzionati (a Bordeaux funzionava infatti anche un Comando del personale del reparto BETASOM della Soc. An. di Navigazione “Italia”), comprendeva anche una guarnigione di 38 ufficiali e 400 fra sottufficiali, graduati e comuni addetti ai servizi più 225 militari del Btg. “SAN MARCO” e circa 150 militarizzati, questi ultimi venuti dall’Italia o assunti fra elementi locali, in prevalenza immigrati, da tempo residenti nei dipartimenti occidentali della Francia od oriundi italiani. Nel recinto della Base, era stata rimessa in opera e completata la piccola tipografia di bordo del transatlantico “DE GRASSE”, al funzionamento della quale attendevano tre tipografi militarizzati. Nello stesso perimetro della Base era stato poi aperto uno spaccio gestito dalla COOPERATIVA FRA MARINAI ED OPERAI. Presso questo spaccio si potevano acquistare i francobolli italiani necessari per corrispondere a tariffa interna con la Madrepatria, purché lettere e cartoline venissero affidate al personale addetto al servizio postale, personale che, nel disbrigo delle sue mansioni, operava in conformità degli accordi firmati fra i Ministri delle Poste e della Marina fin dal 1892. La corrispondenza privata in partenza dalla Base veniva censurata in loco, mentre quella destinata a personale della Base doveva dai mittenti esser domiciliata presso il Ministero della Marina di Roma, dove veniva censurata e successivamente avviata a destinazione. Dopo l’8 settembre 1943 la Base cessava praticamente di funzionare come base navale italiana. Le unità ivi concentrate cessavano di effettuare missioni e tutto il personale, sia militare che militarizzato, considerato internato. Dato il nuovo “status” che anche qui l’armistizio aveva creato, è evidente come il funzionamento dei servizi fosse cambiato, ma di ciò tratterò più diffusamente in altra parte di questo studio. La Base venne definitivamente sgomberata il 25 agosto 1944, dopo aver subiti vari bombardamenti aerei, il primo dei quali durante la notte dal 9 al 10 dicembre 1940.

Indice degli argomenti:
La Base Atlantica di Bordeaux; Notizie storiche di carattere generale; I francobolli; I bolli di annullamento; La censura; Franchigia postale; I falsi; Valutazione; Bibliografia.

Caratteristica editoriale del volume è quella di riportare le figure a colori incollate sulla copertina e sulle pagine, quando presenti.

(passa con il mouse sopra le immagini per ingrandirle)

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