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Non ti scordar di me n.2
tempera all’uovo, tavola di legno preparato con gesso dell'artista: Yingjing Sang

a cura di Djana ISUFAJ

ISOLE NORMANNNE
Cenni Storico – Filatelici dal 1840 al 1969
di Cesco Giannetto
Centro Filatelico Internazionale – Milano 1969
pagine 57 con illustrazioni in bianco e nero.

NormanniDall’Introduzione a cura di Cesco Giannetto:

Questo nostro lavoro è soltanto un riassunto di quanto è stato pubblicato sull’uso dei francobolli nelle Isole del Canale o della Manica che chiamare si vogliano. Prendendo note a varie esposizioni, tenendo conto dei documenti postali segnalati da appassionati amici, controllando attentamente quanto è stato offerto alle aste estere, inglesi e francesi, in 15 anni o poco più, abbiamo accertato l’esistenza su lettere o cartoline degli annullamenti riprodotti. Qualcuno potrà dirci che non abbiamo tenuto conto di tante altre segnalazioni di studiosi insigni del settore. Ne abbiamo tenuto conto solo nei casi in cui v’è riferimento a documenti postali precisi. Per gli altri casi rimandiamo il lettore alle opere citate nell’appendice bibliografica. Ligi al metodo della migliore tradizione italiana, siamo convinti che l’uso degli annullamenti si ricavano soltanto da specifici documenti e non dalle disposizioni burocratiche. In molti casi sappiamo che certi annulli erano in dotazione, ma non troviamo la conferma nei documenti postali. Il filatelico in questi casi non deve confermare l’esistenza di ciò che non è stato ancora rinvenuto. Pertanto questo riassunto si basa su quanto è stato accertato e non si premura di aprire la via ai falsari.
Durante l’occupazione tedesca Alderney – la popolazione s’era rifugiata in Gran Bretagna – non usò annulli di sorta. A Sark ci fu un certo traffico postale. Infine dagli specialisti non è stata mai spiegata la ragione delle emissioni locali, quando è risaputo che le lettere dirette fuori dalle isole durante l’occupazione avveniva a mezzo dei comandi militari germanici. Allora perché furono emessi quei francobolli? Ancor oggi tentiamo di vederne il perché. I balivi coi francobolli ebbero modo di procurare i fondi per amministrare; i tedeschi acquistando francobolli ebbero modo di spacciare le famose sterline false o almeno di saggiare in territorio britannico le loro virtù di stampatori di moneta falsa, premurosi peraltro di intaccare la buona e di far vivere con certe comodità i loro presidi. Concludiamo queste note col dire che in carenza di potere – i balivi sono scelti soltanto fra i nati nelle isole – si andò formando quella coscienza amministrativa, di “isolanità” che in questi ultimi anni si è affermata prima coll’emettere moneta, poi col disseminare nel mondo francobolli. A mo’ di nota aggiungiamo che le quotazioni dei francobolli su lettera emessi durante l’occupazione tedesca possono essere raddoppiate comodamente. Purtroppo sia per la parte classica, sia per annulli di posta mobile, non è possibile formulare valutazioni. Sappiamo che siffatti documenti postali interi sono di certa rarità; molti altri sono rari. Ringraziamo anticipatamente quanti vorranno segnalare annulli su documenti postali di questo settore.

Indice degli argomenti:
Introduzione; Cenni storici e geografici sulle isole Normanne; Jersey; Bibliografia, Milano ’69: Il Convegno, Notizie e pubblicità; Mercato filatelico.


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