I FRANCOBOLLI DELLE ISOLE JONIE 1941-44
e la perizia delle soprastampe
di Giovanni Chiavarello
Edizioni Filateliche Internazionali, Napoli 1973
pagine 36 con illustrazioni in bianco e nero ed a colori.
Dalla Introduzione a cura di Giovanni Chiavarello
Sete di verità e di giustizia mi hanno imposto la fatica, fortunatamente lieve, di scrivere il presente opuscolo: sono ormai trascorsi tre decenni e passa da quando i francobolli delle Isole Jonie, emessi durante l’Occupazione Italiana, videro la luce del sole meridionale, ardente e maturante, indorare l’orizzonte marino ch’esultò al ritorno di Odisseo, pianse al commiato della dolce Elena Sibilla Angelo promessa sposa a Manfredi, avvampò d’ira e fremette di sdegno all’eccidio della Divisione Acqui, ma malgrado due lodevoli iniziative, una pubblicazione fondamentale per lo studio delle soprastampe a macchina, di Piero Penco, ed una sulle soprastampa a mano, di Spiro Raftopulos, si è fatto di tutto, anche da parte di personalità di spicco e responsabili della filatelia italiana, per confondere le idee a studiosi, commercianti e collezionisti. Picche e ripicche, odii da parte, ignoranza ed incompetenza, faciloneria, superficialità, albagia, maldicenza gratuita, imposizioni mafiose, camarille e complotti di congiurati che, per amore di patria, mi ripugna di definire associazioni a delinquere, interessi rilevanti di commercianti intoccabili, misfatti perpetrati nel 1941 e dopo, malvage insinuazioni, confusioni di nomi artatamente volute e tante altra altre ribalderie non hanno fatto altro gettare discredito su emissioni fra le più interessanti del mondo ed hanno confuso la mente dei filatelisti onesti che hanno subito, a seconda dei tempi, blandizie e minacce, gioie e delusioni. Mi si minacci pure di morte, tanto non ho paura: parlerò chè i filatelisti devono conoscere tutta la verità giacché è un sacrosanto dovere, da parte di chi esercita la professione di perito filatelico, difendere ed avvisare chi a lui si affida. Ciò che sto per scrivere darà fastidio a quegli ignari commercianti che hanno venduto francobolli falsi per buoni perché recanti la firma originale di un esperto ed ai quali non possiamo imputare nessuna colpa, darà fastidio a quel commerciante di mala fede che è riuscito a carpire la firma del perito, a quegli esperti che saranno costretti, per dimostrare la loro buona fede, a ritrattare il parere errato, ma ancor più all’irascibile arteriosclerotico che sputa veleno su tutti coloro che l’hanno superato in stima e bravura. Questo opuscolo sia di monito, pertanto, ai disonesti e agli ignavi: sarò inflessibile. Ho i mezzi per mettere in atto i miei propositi e la volontà mi sorregge sovrana, né disdegno l’aiuto dei filatelisti serii ed onesti, tutt’altro. D’ora in poi chi sbaglierà dovrà pagare di persona. Chi confesserà le proprie colpe e si ricrederà avrà la stima di tutti i collezionisti e, se ha valore, la mia; chi persevererà nell’errore dimostrerà la propria malafede e sarà messo alla gogna del pubblico disprezzo. Sia la scintilla, questo scritto, infine, che farà ardere la fiamma purificatrice per l’inizio di una disinfestazione dell’ambiente filatelico onde eliminare i lerci ratti apportatori di corruzione, la peste sociale che non ha risparmiato neppure il nostro hobby preferito.
Indice degli argomenti
Introduzione; Cenni storico-geografici; Le soprastampe di Cefalonica e Itaca; La soprastampa di Corfù; Le soprastampe di Zante; Emissione Partigiana.
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