LA FRANCHIGIA E I FRANCOBOLLI DI STATO
I quaderni di F&N
di Franco Filanci e Gasparre N. Vetro
Associazione Parmense di Storia Postale, Torino 1975
pagine 24 con illustrazioni in bianco e nero
Introduzione a cura dell’autore
Perché uomini cose eventi si debbano ricordare solo a distanza di 100 e di 50 anni, non lo capiamo. Se è perché 100 e 50 sono cifre tonde, allora davvero le commemorazioni sono una faccenda ridicola: più che di memoria, sa di pizzicagnolo! Nel dubbio, noi prendiamo il secolo esatto trascorso dall’introduzione del francobollo di Sato solo come spunto per occuparci di questa emissione. O meglio, di questo capitolo interessante e sconosciuto della nostra storia postale. Infatti il Francobollo di Stato non è solo un’emissione di otto francobolli e due cartoline: la filatelia li ha sempre considerati così e proprio per questo non vi ha mai trovato alcun interesse. Questa “emissione” è il tentativo di soluzione d’un problema storico e politico; è un fatto a sé stante, con una vita postale tutta sua; è un caso amplissimo significato, purché lo si osservi nella sua globalità storica. Certo l’analisi può riuscire troppo dotta (leggi noiosa) ma se non altro consente di uscire, una volta tanto, dai soliti tre o quattro settori collezionistici che stanno attirando gli scrittori filatelici come il miele e le mosche. Ed è anche per rallegrare tanta dottrina che abbiamo voluto affiancare a questo studio una rievocazione tutta particolare: una staffetta postale a cavallo, da Cesena a Cervia, nell’ambito di una manifestazione non solo giovanile ma soprattutto giovane: una manifestazione UNAFNE. Perché per noi anche la storia postale è giovane, tutta da scoprire e inventare, fuori dagli schemi e dalla pompa e dalla sclerosi di tanta filatelia. Con impegno però. Con coscienza. E con allegria… un cavallo, una bolgetta, due annulli speciali, la ristampa di una cartolina di Sato, e un corriere fra sole e mare. Certo, con allegria: perché no?
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