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Non ti scordar di me n.2
tempera all’uovo, tavola di legno preparato con gesso dell'artista: Yingjing Sang

a cura di Djana ISUFAJ

I BOLLI IN CARATTERE CORSIVI IN USO NEL REGNO SARDO DAL 1° GENNAIO 1838
di Arnaldo Omodeo
Migliavacca Editore – Pavia s.d.
pagine 18 con illustrazioni in bianco e nero

Introduzione a cura dell’autore
Correva l’anno 1837 e l’amministrazione postale sarda doveva constatare il continuo aumento della corrispondenza, inoltrata sia da privati che da pubblici uffici. Inoltre con il 1° gennaio dell’anno successivo sarebbe venuto a mancare, in tutto il regno, il servizio pedoni dell’Intendenza, che, sino ad allora, aveva anche provveduto all’inoltro della corrispondenza fra i capoluoghi ed i comuni sedi di mandamento, ove, di norma, si trovavano le preture e le stazioni dei carabinieri. Onde evitare che il servizio venisse a mancare o ad averne nocumento, si ritiene opportuno istituire in dette sedi – qualora già non esistesse un ufficio postale – delle distribuzioni mandamentali ed a ciò, verso la metà dell’anno, si interessarono i sindaci, affinchè reperissero in loco PERSONA BONVISA E PROBA atta a coprire il posto di distributore. A questi aspettava il compito di ritirare la corrispondenza, provvedere alla sua bollatura, con apposito timbro ad hoc, nonché a consegnarla all’ufficio postale, cui la distribuzione si appoggiava; a sua volta, questo, avrebbe provveduto ad apporre sulle lettere il proprio bollo; contemporaneamente al distributore toccava anche l’operazione inversa, cioè il trasporto della posta dall’ufficio alla propria sede e la cura della sua distribuzione. Sorsero corsi, non senza resistenze e difficoltà, altre trecento distribuzioni, in tutto il regno, le quali entrarono in funzione a partire dal 1° gennaio 1838; esse furono dotate di un bollo in caratteri corsivi (o italici); inoltre ciascuna avrebbe dovuto avere in dotazione anche un P.P. al fine di più facilmente identificare la corrispondenza in porto pagato. In periodi successivi, diverse distribuzioni furono elevate al rango di uffici e dotate di un bollo in stampatello diritto alto, normalmente, dai 3 ½ ai 4 millimetri; quelle che invece rimasero tali, nel 1849, o successivamente, ebbero in uso il doppio cerchio con in basso la lettera D – molto più raramente con la R –. Di alcuni di questi corsivi è comunque documentato l’uso anche in periodo filatelico, con le varie emissioni di Sardegna, IV compresa. Ritengo di fare cosa gradita agli amici collezionisti, fornendo un elenco dei bolli di questo tipo, sinora da me reperiti, indicando per ciascuno anche il colore dello stesso e gli anni d’uso rilevati. Per la Contea di Nizza e Savoia, mi limiterò ad un semplice elenco nominativo, in quanto già citati da scrittori d’oltralpe, mentre, per gli uffici di terraferma indicherò, ove mi è possibile, anche eventuali bolli precedenti o successivi – stampatello diritto o doppio cerchio – da me reperiti, in epoca prefilatelica. Non ho assolutamente documentazione relativa all’esistenza di bolli di questo tipo, usati nell’isola di Sardegna, sebbene ritenga che, almeno per la posta diretta fuori dall’isola, possano essere esistiti. Sarei comunque grato a chi volesse cortesemente comunicarmi ulteriori notizie, relative all’argomento, nonché sui bolli che, in epoca prefilatelica, risultano a questi precedenti o successivi.

Indice degli argomenti
Introduzione; abbreviazioni; Savoia; Contea di Nizza; altri territori di terraferma (Piemonte e Liguria); bibliografia.

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