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Non ti scordar di me n.2
tempera all’uovo, tavola di legno preparato con gesso dell'artista: Yingjing Sang

a cura di Djana ISUFAJ

LA CARTOLINA
EMILIA/ROMAGNA
Edizioni La Cartolina, Roma gennaio 1982
pag. 66 con illustrazioni in bianco e nero

Introduzione a cura dell’editore
Il boom della cartolina illustrata avvenne quando nell’Emilia e Romagna era in atto più di una rivoluzione. Rivoluzione nel senso di mutamento socio-politico e commerciale. Proprio grazie a questo parallelismo le cartoline furono usate anche come mezzi d’informazione, come messaggi, oggi testimoni di ciò che successe agli albori di questo secolo. Nata per la borghesia, la cartolina emiliana fa in un certo senso eccezione perché fu usata anche per e del proletariato. Di questa produzione osserviamo la politicizzazione delle masse operaie, gli scioperi, lo sbandieramento senza timori reverenziali delle idee e degli obiettivi. Il Primo Maggio in cartolina assume un significato politico non indifferente, quasi un piccolo manifesto toccabile e spedibili a chicchessia. I i raduni, gli scioperi, i fatti di Molinella sono tante piccole parti di un mosaico che si definisce molto concretamente. Un’altra rivoluzione lenta, quasi invisibile, ma inarrestabile è quella che interessa tutta la fascia costiera romagnola, dove contadini e pescatori vengono coinvolti – involontari pionieri – nel fenomeno moderno della nascita del turismo e della villeggiatura. Il saggio contadino diventa un saggio piccolo albergatore. Stessa metamorfosi compie un paio di generazioni il pescatore. A causa del turismo la fascia costiera fu sconvolta e cambiò radicalmente aspetto. Queste trasformazioni di ambiente e di popolazioni furono fissate su lastra fotografica e divennero cartoline-documento di inestimabile importanza. Organizzate, sfruttando al massimo il concetto di cooperativa, l’agricoltura e l’industria nascente delle vacanze prosperarono e contribuirono a creare un asse di benessere che coincideva con la “linea” della via Emilia. Qui trovano quasi tutti i grandi centri della regione: Piacenza, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Imola, Faenza, Forlì, Cesena e Rimini. Solo Ferrara in Emilia e Ravenna in Romagna sono situate fuori dallo “schema”. Con l’avvento dell’industria, gran parte dei braccianti che un tempo erano occupati con le operazioni di bonifica, furono assorbiti dalle fabbriche.

Indice degli argomenti
Dove si vende; perché questo supplemento; introduzione; convegni e mercatini; Emilia/Bologne le porte; la piazzola; commemorative/pubblicitarie bolognesi; Ferrara e provincia; Edmondo Fontana; commemorative/pubblicitarie ferraresi; Modena: il mercato in piazza Dante; il Naviglio; corse al trotto; commemorative/pubblicitarie modenesi; Piacenza; commemorative/pubblicitarie piacentine; Parma: le barriere; commemorative/pubblicitarie parmensi; Reggio Emilia; commemorative/pubblicitarie di Reggio; Romagna/Fisionomia di Romagna; monumenti, rocche castelli; eroi miti e banditi; fieri e mercati romagnoli; insieme per lavorare, riposare, aiutarsi; segni dei nuovi tempi e di progresso; saluti dal mare: la riviera romagnola; commemorative/pubblicitarie di Ravenna; libri: recensioni; cartoline: veicolo di propaganda del movimento operaio; l’aeronautica in Emilia/Romagna.


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